Stimoli, obiettivi e… Curcio. Zdenek Zeman è intervenuto nella conferenza stampa di vigilia della sfida contro la Paganese. Tanti sorrisi velati, ma un unico obiettivo: fare bene domani.
Sul suo avversario e gli indisponibili afferma: “E’ vero che ci mancheranno quattro giocatori, ma si scende in campo in undici. La Paganese? Propone un buon gioco ed hanno tante giocate standardizzate. Io spero che la squadra riesca a reggerli. Grassadonia è un bravo allenatore, l’ho già incontrato in Serie B. E’ vero che abbiamo vinto, ma sono due squadre completamente diverse”.
Poi una domanda sugli stimoli che riceve ancora da questo sport. “Io cerco di fare ancora calcio, perché mi diverto a farlo. E’ normale che ci siano tempi belli e brutti. Di solito si cerca di superare questi ultimi. Voglio fare divertire la gente e farla venire allo stadio. Nella riunione che abbiamo avuto (Zeman, Francesco Ghirelli e Nicola Canonico ndr), ho sottolineato il fatto che in tutto il campionato gli stadi siano pieni solo al 32% e bisogna chiedersi il perché. Secondo me è innanzitutto un discorso di orari. Come fai a far venire la gente alle partite alle nove di sera… Lì si perdono tante persone e così facendo anche la credibilità come campionato”.
Poi un pensiero sulle altre squadre. “Sono tutte partite equilibrate. Il nome della squadra o il curriculum di un giocatore non contano. E’ un campionato a sé dove si cerca di superarsi una con l’altra. Poi è normale che qualcuno abbia qualcosa in più. Penso che il pareggio del Catania a Campobasso sia un risultato buono per i rossazzurri, perché hanno un centroavanti che fa gol. Ma come squadra penso che il Campobasso giochi meglio a calcio. Quindi si può vincere e perdere con tutti. Il problema è questo: avere la convinzione di poter giocare e vincere con tutti. Ma soprattuto non spaventarsi di giocare di più”.
Sugli infortunati afferma: “Petermann e Rocca dovrebbero esserci, poi vediamo se potranno giocare per 90’ o restare in panchina. Per quanto riguarda gli altri, mancheranno Di Grazia, Merola, Nicoletti e Markic”.
Sulle possibili indicazioni offerte dalla partita infrasettimanale aggiunge: “Penso che nelle ultime due gare abbia fatto bene Garofalo. Spero che continui così finché Rocca non sarà totalmente recuperato. Ma anche Tuzzo ha fatto bene, soprattutto considerando il suo esordio”. Poi una lunga analisi sul capitano rossonero: “Ora sembra che il problema in avanti sia Curcio. Per me è una risorsa e sicuramente il giocatore più dotato tecnicamente. Ha più esperienza rispetto agli altri e per me serve più di tutti a questa squadra”.
Una disamina che non si ferma alle sue qualità: “Tecnicamente è bravo, ma tatticamente vorrebbe fare tutto: gol e assist. Certe volte si fissa nel dare il passaggio vincente anche quando non c’è il compagno. Poi quando potrebbe andare dentro e fare gol non lo fa, perché cerca sempre l’assist. Ma anche qui, bisogna cercare tempi per tirare e servire un compagno. Questi adesso non ci sono. Inoltre il ragazzo è forse anche influenzato da quello che ha fatto l’anno scorso e pensa che i gol arrivino gratis. Invece bisogna farli diversamente, anche perché giochiamo in maniera differente. L’anno scorso giocava, ma io no so in che modo lo facesse e credo neanche lui. Però faceva gol e ora che dovremmo sapere cosa fare non lo facciamo”.
Parole chiare e inequivocabili. Le quali non risparmiano neanche l’attacco. “In ogni allenamento cerchiamo di fare la fase offensiva. Ripeto è normale che contro di noi siano più chiusi e anche mercoledì abbiamo giocato con otto dei nostri nella loro metà campo. C’è un problema di spazio, anche se questo lo dovremmo creare con giocate e non portando la palla. Come ho detto l’altra settimana siamo la squadra che tira di più in porta. Mercoledì abbiamo fatto quindici tiri e loro quattro in tutta la partita. Ma loro sono riusciti a fare tre gol e noi no. Per me è un problema di spazi e tempi. In questo momento non li abbiamo, ma ci proviamo in ogni allenamento. Speriamo prima o poi di capire perché facciamo certe cose”.
E dall’attacco si sposta alla difesa: “Sul gol di Bubas per me è fallo netto su Garattoni e quando sei a terra è difficile difendere. Sul terzo gol eravamo messi male, ma la palla deve essere attaccata. Noi di solito lasciamo due metri all’avversario che gli permettono di fare quello che vuole. Invece dobbiamo andare a pressare quello più vicino. Tanto è vero che in quella situazione i due centrali erano senza avversari e Di Jenno si è trovato a marcarne due. Così facendo non ha potuto chiuderli in entrambi i casi. Questi sono errori che si fanno anche in Serie A. Però bisogna cercare di applicarsi di più, anche in fase difensiva sia con la palla che con l’avversario”.
Infine un pensiero sul momento del Foggia. “Abbiamo fatto quindici partite: sei vittorie con altrettanti pareggi e tre sconfitte. Le abbiamo raggiunte con una squadra senza grosse esperienze e per questo dobbiamo giocare con più applicazione. In questo momento ci facciamo tirare troppo dalla voglia di fare e ragioniamo poco”.