È il giorno in cui è iniziata una storia o forse è meglio dire una storia nella storia. Il 12 maggio non è una data qualsiasi per il mondo rossonero. È un momento per fermarsi e guardare indietro. Un gesto istintivo, quasi religioso, per riassaporare ciò che è stato visto, ascoltato, odorato ed udito. In una sola parola: vissuto. È il giorno in cui due storie ebbero inizio, nell’attesa che il destino le unisse per sempre: Foggia e Zdenek Zeman. Un binomio nato lo stesso giorno, ma a distanza di ventisette anni.
Nel 1920 nacque l’allora Sporting Club Foggia e nel 1947 colui che portò la squadra davanti agli occhi del mondo: “Sdengo”. Così venne soprannominato l’allenatore boemo, dall’allora presidente Pasquale Casillo. Un nomignolo inciso nell’affetto dei tifosi rossoneri, ma soprattutto nell’ammirazione verso il suo più iconico allenatore. Un uomo dalla spiccata avarizia emotiva, almeno davanti agli altri, rinchiuso in una nuvola di fumo, lontano da quella idea piatta e poco inebriante del calcio orizzontale. Una visione del mondo, ancor prima del calcio, che non gli è mai appartenuta e mai gli apparterrà. Allora è necessario un cambiamento, un contropiede fulmineo. Un qualcosa che superi i tatticismi in campo ed attacchi il quotidiano: la vita. Un modo per stare al mondo, che ha sempre caratterizzato Zeman ed anche la sua città: Foggia.
Terra di passioni, estremi emotivi, figlia del tempo e della sua gente. Un luogo perfetto, nel quale il boemo ha trovato il giusto terreno per dar vita alla loro rivoluzione: di Zdenek e dei foggiani. Era il tempo di “Zemanlandia”, del calcio offensivo e degli arrembaggi a perdifiato. Una battaglia emotiva, ancor prima che sportiva, che ha sempre caratterizzato la lunga storia rossonera. 101 anni composti da giorni epici e campioni leggendari. Figli di un tempo che non si è mai fermato e che continua a ricordare i suoi eroi. Ieri come oggi e per sempre fino a domani. Il Foggia e Zeman festeggiano il loro compleanno, come se fosse sempre la prima volta.
Un sensazione dettata dall’immortalità di un ricordo incancellabile, ma allo stesso tempo, da una giornata particolare anche per la stagione attuale. Infatti oggi, se non fosse slittato il normale svolgimento dei playoff, sarebbe andato in scena Bari -Foggia. Il derby dei derby, nel giorno più importante della storia rossonera. Una coincidenza che avrebbe alimentato ancor di più, l’eccitazione per una partita al di fuori di ogni concezione, al netto del suo valore attuale: il passaggio del turno. Una sfida mai banale, che ha caratterizzato anche la storia di Zeman in rossonero. Era il 29 marzo del 1992, al San Nicola andava in scena il derby di ritorno del campionato di Serie A. Una sfida dolce per i satanelli (1-3 il risultato finale), ma da ricordare soprattuto per la prima apparizione del boemo nel derby pugliese. Un ricordo che oggi, avrebbe goduto di un nuovo racconto, ma per questo bisognerà aspettare ancora qualche giorno…