Illusioni, sentenze e déjà vu

La vicenda del Lecco, passato in poche ore dalla conquista della B sul campo (a me è parsa più “a tavolino” che sul campo, ma questo è un altro discorso) al rischio concreto di ripartire dalla Serie D, ha tenuto banco in questi giorni con notizie, voci, commenti e articoli spesso in contraddizione tra loro.

Proviamo a mettere un po’ d’ordine nelle cose, a leggere i documenti ufficiali e a rispondere in maniera possibilmente semplice alle domande che arrivano dai lettori.

Partiamo dalla prima: in caso di mancata iscrizione del Lecco o di un’altra società, chi avrebbe diritto a prendere il suo posto?

in caso di mancata iscrizione del Lecco o di un’altra società, chi avrebbe diritto a prendere il suo posto?

La risposta è semplice: qualunque sia il motivo per il quale una società che ne abbia il diritto – in seguito a promozione dalla C, retrocessione dalla A o salvezza conseguita in B – non sia nelle condizioni per iscriversi alla B il posto viene preso dalle società retrocesse in serie C, prese nell’ordine. Solo dopo aver riammesso tutte le retrocesse, si passa a “ripescare” una società di C, seguendo una graduatoria che tiene conto di più elementi.
Quali sono le norme ufficiali di riferimento? Eccole: Delibera Consiglio Federale FIGC 30/5/2023, Delibera Consiglio Federale Figc 202/a . Come potete leggere, nella seconda delibera si chiarisce che c’è una graduatoria per i ripescaggi dalla C a cui si accede solo dopo aver esaurito il primo elenco, cioè tutte e quattro le retrocesse dalla B (sic!).

A memoria, non credo di ricordare mai un campionato professionistico con più di quattro squadre non iscritte e da sostituire nella stessa stagione.

Seconda domanda: è vero che la norma in questione è stata modificata quest’anno, magari per favorire una delle squadre retrocesse?

è vero che la norma in questione è stata modificata quest’anno, magari per favorire una delle squadre retrocesse?

Assolutamente no! Sono più di tre anni che viene confermato lo stesso criterio per i completamenti degli organici in Serie B. Il copia/incolla senza modifiche è talmente sfacciato che nel 2022 sono arrivati a scopiazzare persino un errore di battitura con la parola “riammisssione” scritta proprio così, con una “s” di troppo. Non hanno neppure corretto l’errore dell’anno precedente.

I due link sono questo (2022) e questo (2021)


Terza domanda: l’Art. 49 delle NOIF (Norme organizzative interne della FIGC) impone l’obbligo di 4 promozioni dalla C alla B?

l’Art. 49 delle NOIF (Norme organizzative interne della FIGC) impone l’obbligo di 4 promozioni dalla C alla B?

No.

A parte il fatto che non è mai presente alcun termine nelle NOIF che dichiari l’obbligo delle quattro promozioni, qui troverete gli articoli interessati, non bisogna confondere i due momenti che rimangono ben distinti e separati fra di loro: la promozione alla serie superiore e l’iscrizione al campionato: ci può essere la prima anche se poi non è seguita dalla seconda.

Come scrivevo prima, il diritto a disputare un campionato lo consegue una squadra retrocessa dalla serie superiore, promossa da quella inferiore o che si sia salvata nella stessa categoria. Tuttavia, per trasformare tale potenziale opportunità in una vera iscrizione sono richiesti alcuni requisiti, soprattutto economici e strutturali, la cui assenza porta all’esclusione dalla competizione e alla necessità di prevedere dei criteri per la sostituzione.

Per chi ha memoria, successe al Foggia dell’ultimo Casillo che non si iscrisse alla Serie C pur avendone diritto, perché non aveva le disponibilità economiche per poterlo fare.

Su questi tre quesiti ruota la vicenda di questi giorni: se Lecco o Reggina (o entrambe) non dovessero iscriversi il Foggia avrebbe possibilità di salire in B al posto di una delle due?

se Lecco o Reggina (o entrambe) non dovessero iscriversi il Foggia avrebbe possibilità di salire in B al posto di una delle due?

In base alla normativa vigente, no.


Il Presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ha evidenziato le evidenti storture di questi aberranti principi, ma non è andato oltre un augurio di poter modificare – per il futuro – tali criteri e armonizzarli fra le varie categorie.

Intento nobile, ma totalmente inutile a modificare l’eventuale ingiustizia nei confronti dei Satanelli.

Sarebbe opportuno, quindi, evitare di alimentare aspettative basate su presupposti emozionali più che su basi giuridiche e di diritto.

A meno che non vi siano interventi esterni, come quelli derivanti da un ricorso al Tar, che censurino l’apparato normativo in questione, l’eventuale esclusione del Lecco non lascerebbe il passo alla promozione del Foggia.

Piuttosto, in questo momento, più che inseguire improbabili scorciatoie verso la B, sarebbe il caso di focalizzare l’attenzione sulle vicende relative all’assetto proprietario.

Piuttosto, in questo momento, più che inseguire improbabili scorciatoie verso la B, sarebbe il caso di focalizzare l’attenzione sulle vicende relative all’assetto proprietario.

La dottoressa Maria Assunta Pintus, ex proprietaria della società che detiene il controllo del Calcio Foggia 1920, vede avvicinarsi le prime risposte alle azioni giudiziarie in corso.

Allo stato, sono pendenti due cause davanti al Tribunale di Cagliari per ottenere l’adempimento di quanto previsto nel contratto di cessione delle quote dalla Map Consulting (Pintus) alla CN Sport (Canonico), vale a dire il pagamento delle somme non corrisposte oltre a interessi e spese; il tutto – chiaramente – contestato dall’attuale proprietà.

Nella prima causa è stata formulata richiesta di ordinanza esecutiva e sulla stessa si attende la decisione del Giudice all’esito dell’imminente udienza del 27 giugno 2023.

La seconda causa, invece, riguarda l’opposizione a un decreto ingiuntivo attualmente provvisoriamente esecutivo, di cui CN Sport ha chiesto la sospensione e per il quale si è in attesa della decisione del Giudice dall’udienza del 28 aprile scorso.

In entrambe le cause – dettaglio non marginale – è possibile in qualunque momento modificare la richiesta di adempimento contrattuale, ossia di pagamento del prezzo, in richiesta di risoluzione contrattuale.

In altre parole, la dottoressa Pintus potrebbe chiedere la restituzione delle quote, con la conseguente acquisizione del controllo del Calcio Foggia.

Il tutto, è bene ribadire, sempre ammesso che il Giudice non riconosca fondati i motivi di resistenza da parte di Canonico.

Spettatori interessati, almeno due gruppi di (titubanti) potenziali acquirenti che non possono prescindere dal valutare la questione Pintus nel computo degli oneri collegati.

Anche questa estate, quindi, come nelle tre precedenti, si replica la commedia dal titolo “Chi si prende il Foggia?”.

Il finale?

Quello ve lo anticipo senza tema di smentita: il prossimo, come sempre, sarà un campionato di transizione.
Un déjà vu che rappresenta l’unica certezza in un contesto dove si va avanti da anni per successive approssimazioni.

Un déjà vu che rappresenta l’unica certezza in un contesto dove si va avanti da anni per successive approssimazioni.

3 commenti

  1. Faremo , forse, un nuovo campionato di C con quale Società e con quali programmi lo sapremo chissà quando. È tutto in alto mare ma, SCORDIAMOCI la B. Quella è stata persa Domdnica 18 giugno per due gol mancati nella prima mezz’ora di gioco
    RIVEDO IL PRIMO TEMPO E MI INCAZZO. Non ci pensiamo più e andiamo avanti sempre e solo FORZA Foggia

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