Infinito Foggia: supera il Pescara ai calci di rigore e vola in finale playoff

Commovente. Forse è questo l’aggettivo più appropriato per definire il Foggia dell’Adriatico. I rossoneri riescono a superare il Pescara e a raggiungere la finale playoff al termine di una partita a dir poco infinita: tempi regolamentari, supplementari e calci di rigore. Una salita continua che la squadra inizia ad affrontare fin dai primi minuti di gioco a causa del gol di Cuppone (2’).

Questo Foggia però non molla e inizia a creare una serie cospicua di occasioni. L’unico ostacolo della sua gara sembra essere soltanto uno: l’imprecisione. Una costante che caratterizza tutta la partita o quasi perché all’ultimo secondo di recupero Rizzo trova il gol che porta la sfida ai tempi supplementari (97’). L’incertezza del risultato è l’assoluta dominatrice di questa fase o almeno fino alla rete del nuovo vantaggio biancazzurro firmato da Desogus (96′). Sembra la fine, ma il Foggia riemerge ancora e lo fa con l’insospettabile Markic al 115’. Il gol che garantisce la lotteria dei calci di rigore e l’emozione più grande al popolo rossonero.

LAMPO PESCARA – L’inizio del primo tempo regala subito la gioia ai padroni di casa. Rafia serve con un cross millimetrico a Cuppone in area di rigore: l’attaccante colpisce di testa indisturbato e batte Dalmasso (2′). Il Foggia accusa il colpo e per i successivi minuti non riesce a prendere le misure al suo avversario. Al 9’ arriva la prima fiammata con un tiro strozzato di Bjarkason che termina sul fondo. Un minuto dopo Ogunseye colpisce di testa, ma la palla manca lo specchio della porta.

Al 21’ l’islandese ci riprova dalla stessa posizione: l’esito non cambia. Il Foggia guadagna pian piano terreno. Petermann calcia da fuori area, la traiettoria del pallone viene deviata, ma D’Aniello si supera ed evita il gol (24’). Poco dopo è ancora il centrocampista rossonero a provarci: fuori (31′). Al 33’ Bjarkason tenta un colpo di testa centrale sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Bisogna aspettare il 40’ per registrare un’azione pericolosa del Pescara: Kraja in torsione indirizza un traversone dalla destra ma Dalmasso allunga in angolo. Sugli sviluppi successivi Brosco incorna con precisione e potenza colpendo violentemente la traversa. Al 42’ è il turno di Lescano che in area lascia partire un tiro prontamente deviato in angolo dal portiere rossonero.

CUORE ROSSONERO – Nonostante il finale in crescendo del Pescara, il Foggia non si lascia intimidire. Nella ripresa (Vacca al posto di Petermann) i rossoneri partono fortissimo. Ogunseye serve in area Frigerio che di tacco prova a superare D’Aniello: parata di puro istinto (46’). Al 54’ il centravanti rossonero ci prova con un tiro dal limite dell’area che non impensierisce il portiere.

Il Foggia continua a spingere. Al 60’ Frigerio calcia dall’interno dell’area ma la palla termina sul fondo. Dopo pochi minuti Garattoni (entrato al posto di Bjarkason infortunato) su un lancio di Vacca sfiora il gol tentando un pallonetto che si spegne sul fondo (65’). Zeman capisce la difficoltà della sua squadra ed effettua i primi cambi: Lescano, Cuppone e Kraja per Vergani, Delle Monache e Mora.

I nuovi innesti garantiscono subito gli effetti sperati. Al 70’ il Pescara passa in vantaggio con un tiro piazzato di Merola ben servito dall’ex Sampdoria. Una gioia che però l’arbitro cancella poco dopo per una posizione irregolare dell’attaccante. Il Foggia cerca in tutti i modi il gol del pareggio. Nel giro di due minuti ci provano Schenetti e Rizzo (79’ e 83’): la palla termina distante dalla porta in entrambi i casi (Desogus per Merola, Markic per Frigerio). La partita sembra ormai indirizzata, ma al 97’ il Foggia riesce a trovare la rete della speranza con il tocco vincente di Rizzo che raccoglie in area una sponda di Ogunseye. I giocatori in campo non credono a ciò che è successo, come del resto l’intero Adriatico ora ammutolito. 

MARKIC L’INSOSPETTABILE – I tempi supplementari sono un vero e proprio concentrato di emozioni. Al 96’ il Pescara trova di nuovo il vantaggio: Rafia serve in area Desogus che con una magia manda a vuoto Leo per poi spiazzare l’incolpevole Dalmasso. Cinque minuti dopo ci prova anche Delle Monache con un tiro a giro impreciso. L’Adriatico torna a gioire, ma il Foggia non perde la calma. Ricomincia pazientemente la sua manovra per tentare di scardinare la difesa biancazzurra. I minuti passano e al 115’ arriva la gioia più insperata con il protagonista meno atteso. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo (assist di Peralta), Markic si esibisce in una torsione degna di un vero attaccante e segna la rete del 2-2. L’ultima emozione di una partita che arriva a vivere anche i tiri dal dischetto.

UNA GIOIA INCONTENIBILE – La lotteria dei rigori si apre con la sassata vincente ma da brividi dello stesso Markic: replica Mora con un bel tiro piazzato. Da qui in poi gli errori diventano la costante: sbagliano Garattoni, Cancellotti e Ogunseye. La seconda rete del Pescara è di Rafia, ma Peralta risponde con un sinistro a dir poco chirurgico. Tocca ad Aloi e qui Dalmasso prova ad indirizzare la qualificazione indovinando l’angolo scelto dal centrocampista. Un obiettivo che rischia di raggiungere anche D’Aniello sul tiro successivo di Vacca: la palla passa sotto la pancia del portiere. Vergani e Rutjens gonfiano la rete, ma il rigore decisivo è del giovane Desogus che calcia fuori. Dalmasso corre verso i suoi compagni ed esplode la gioia incontenibile dei rossoneri.

1 commento

  1. Serata di quelle memorabili, da conservare tra i ricordi più belli (per il momento). Un passo alla volta

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