Ponte sullo stretto: ora c’è l’ok dell’Europa. La fretta di Salvini nasconde qualcosa?

“Ottime notizie dall’Europa, dove la Commissione Trasporti sul regolamento Ten-T ha premiato l’impegno e la serietà dell’Italia. Via libera anche all’emendamento per includere il Ponte sullo Stretto: un segnale importante, una vittoria del nostro Paese che conferma la serietà della proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini”.

Questi i toni trionfalistici della nota del Mit con cui ieri si è annunciato il parere favorevole dell’Europa circa la realizzazione dell’opera.

Quella che sembrava essere la classica boutade del senatore leghista, si sta sempre più trasformando in un progetto reale e sembra premiare l’impazienza di Salvini che ha voglia di bruciare le tappe. Nel giro di pochi mesi (il governo Meloni si è insediato a ottobre 2022) il Ministro delle Infrastrutture è già riuscito ad ottenere la firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella sul decreto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto e ad incassare l’ok da Bruxelles. Tempi velocissimi se pensiamo che dell’opera si parla dal primo dopoguerra. Ora siamo già ai plastici presentati alla trasmissione di Bruno Vespa e ai proclami di inizio dei lavori nel 2024. Una fretta che appare “anomala” per un’opera che è rimasta per anni chiusa nel cassetto dei sogni italiani.

C’è da chiedersi: come mai il leader della Lega (Nord) ha abbracciato questo progetto per il Sud con tanto entusiasmo? Sono finiti gli anni in cui la Lega invocava la secessione dal Sud? È bastato togliere il termine Nord dal logo leghista per questo cambio di rotta pro-Meridione?

Sicuramente no, il motivo potrebbe essere un altro: allontanare l’attenzione dell’opinione pubblica meridionale dal progetto di secessione del ricco nord dal sud sempre più povero. Mi riferisco al progetto di Autonomia Differenziata proposto dal ministro (leghista) Calderoli e che viaggia con altrettanta velocità. Il Ponte sullo Stretto costituirebbe l’alibi perfetto per chi vuole assestare il colpo mortale alle Regioni e ai Comuni del Sud.
Su entrambe le questioni occorre che l’attenzione delle forze politiche e della società civile sia massima!