Foggia: alla ricerca della continuità perduta

L’estate rossonera è incominciata con l’ennesimo turbinio di domande. Dall’insperato rinnovo di Zdenek Zeman al potenziale addio del presidente Nicola Canonico. Tanti (forse troppi) interrogativi che hanno attanagliato la quotidianità del popolo foggiano e spinto ogni qual tipo di considerazione oltre il limite dell’equilibrio. Inevitabile. Soprattutto all’alba delle ennesime giornate di incertezza e apparente silenzio. 

Uno stato delle cose che la stagione appena conclusa sembrava aver cancellato dall’ordinarietà rossonera. Una sorta di tranquillità generata da una persona ben precisa: Zdenek Zeman. Il tecnico boemo è stato l’artefice (ancora una volta) dell’impresa più ardua che possa essere compiuta all’ombra dello Zaccheria: conquistare la fiducia dei propri tifosi. Una vittoria tutt’altro che scontata e ben lontana dall’ineluttabile venerazione per quanto fatto lungo la storia del club.

Il cammino del suo Foggia è andato ben oltre la logica dei numeri. E’ riuscito a rispolverare un concetto poco amato, ma imprescindibile nel mondo del calcio: la continuità. Un obiettivo che ha visto la sua maturazione in un processo di crescita lento e non privo di difficoltà. Le diatribe che hanno caratterizzato la stagione rossonera sono state delle autentiche prove di forza che hanno regalato alla ciurma di Zeman lo scrosciante applauso del Comunale di Chiavari. 

Un’improvvisa presa di coscienza che ha dato il giusto valore al reale cammino del Foggia 2021-22. Insomma, l’ennesima immagine (forse la più bella) della storia d’amore tra il boemo e il suo club. Un binomio che tutt’oggi continua ad accompagnare i pensieri del tifoso rossonero. Perché se è vero che l’eliminazione abbia causato più di una amarezza, il suo addio ha rappresentato un vero e proprio salto nel vuoto per il futuro calcistico rossonero.

L’inquietudine di dover ripartire nuovamente da zero non ha lasciato indifferente l’animo dei tifosi. Una preoccupazione figlia delle logiche che hanno accompagnato la stagione appena conclusa e che ha posto Canonico davanti all’ostacolo più arduo della sua avventura rossonera: ritrovare una solida continuità calcistica.

Un compito difficile, ma vitale per la sua importanza. Sul tema il presidente si espresso così durante l’ultima conferenza stampa. “Penso che i moduli siano fatti dagli allenatori. Indipendentemente dal modo in cui si voglia giocare, quindi proseguire anche con il 4-3-3, quello che dovrà fare il prossimo tecnico sarà valutare i giocatori a disposizione ed impostare il suo gioco. Io penso che ogni allenatore abbia un modulo di riferimento, ma alla fine in campo scendono i ragazzi. E’ importante quindi mettere a disposizione una buona squadra che possa giocarsela con tutte le altre”.

Un pensiero più che condivisibile, ma che alla fine ha portato il presidente a mettere in risalto il vero ostacolo che questo Foggia è chiamato a superare. “Il prossimo allenatore dovrà colmare l’immenso vuoto lasciato da Zeman”. L’unica realtà che ad oggi è riuscita a mettere d’accordo l’intero mondo rossonero. Nella speranza di ritrovare una continuità che non faccia rimpiangere le gioie di un passato ormai lontano.

4 commenti

  1. Continuità. Quale, ennesimo personaggio in cerca di autore. Il futuro è il sempre più incerto. Il boemo è la sua presenza era garanzia di poter almeno regalarci sprazzi di serenità. Ma il Signore al comando ha pensato bene di farci ritornare nell’oblio

  2. Impossibile dare continuità quando a gestire non c’è un presidente bensì un padrone.
    Come mai siamo a giugno e costringe ancora allenatore e squadra a stare, inutilmente, a disposizione. Di cosa poi…

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