Un murales per Zeman

Giovanni Cataleta intervista Maria Checchia (Maria & Caktus), l’artista che ha realizzato a Foggia il murales dedicato a Zeman.

Tutti pazzi per Zeman

Scoperto il murale dedicato a Zeman in vico La Porta, in pieno centro storico di Foggia, a due passi dal chiostro di Santa Chiara. L’opera, realizzata dal duo foggiano Caktus & Maria Artwork è stata possibile grazie all’idea del Comitato “Rossoneri per sempre”.Vincenzo Mastroiorio (Caktus) e Maria Checchia (Maria Artwork) sono autori di altre opere a Foggia come il murale del cantautore Paolo Conte in via Giovanni Bovio e in alcune scuole cittadine come “Leopardi” e “Einaudi”. Una loro opera è presente anche nel quartiere Certosa di Genova e fu realizzata  dopo il crollo del ponte Morandi. Gli artisti,  foggiani di nascita, vivono da qualche anno a San Nicandro Garganico e hanno in mente di realizzare qualche altra opera in città.  

“Sono stati i tantissimi tifosi che lo portano nel cuore a propormi l’opera – spiega Maria –  sono appassionati che vanno dai  20 anni ai 50 e anche oltre perché quello che ha lasciato Zeman ha unito i foggiani. Io da giovane praticavo karate in una palestra   sotto la gradinata dello Zaccheria e assistevo anche ai pesanti allenamenti sui gradoni del Foggia con Zeman. Vedevo il loro impegno e mi sono appassionata al calcio”.    

La figura di Zeman sarà con questo murale legata per sempre alla città di Foggia.  

Una volta per tentare la fortuna nel mondo del calcio bisognava dirigersi verso le classiche mete di Milanello, Appiano Gentile o Villar Perosa: i ritiri storici di Milan, Inter e Juventus erano i più gettonati e i più ambiti per “fare il provino”. Ai tempi di Zemanlandia le tendenze migratorie cambiarono: per qualche anno grazie all’abilità e al carisma del tecnico plasmino  i sogni e le speranze di tanti  giovani talenti. o presunti tali, guardavano verso Foggia. Arrigo Sacchi, grande amico ed estimatore di Zeman, definì Foggia una delle università del calcio italiano, dove tanti giovani bussavano per chiedere “asilo calcistico”. Le richieste che arrivavano alla scuola di Zeman erano tantissime: si trattava di singoli  giocatori conquistati dal pressing e dalla zona totale del boemo  o di società che proponevano giovani promesse da affidare al mago di Praga.  Ci furono casi  come quelli dei genitori che arrivarono dalla Svizzera e dal Belgio per ottenere un provino nel Foggia per i figli. Le richieste per provare nel Foggia aumentarono  in misura esponenziale dopo il caso di Nicolò Sciacca che approdò in serie A provenendo direttamente dai dilettanti del Trapani. Il mediano siciliano, segnalato a Zeman da un amico siciliano, convinse subito l’uomo di Praga confermando in campionato le ottime impressioni lasciate nei provini. 

Il carisma  e la bravura di Zeman hanno  trovato riconoscimenti oltre  che in migliaia  di articoli, servizi televisivi  e radiofonici, anche in decine di libri a lui dedicati. Il primo lo scrisse  Manlio Cancogni che  rimase affascinato dal gioco e dal personaggio che aveva conquistato una città di provincia, ma aveva estimatori in tutt’Italia. Il romanzo dal titolo “Il mister” aveva come protagonista un allenatore- giocatore, lo slavo Ivo Zoran, alla guida di una piccola squadra di dilettanti. Il carisma di Zoran attira tutto il quartiere che si stringe attorno a lui e lo acclama per i suoi successi sportivi. Anche il piccolo schermo si è interessata al fenomeno creato da Zeman a Foggia. Giuseppe Sansonna, regista di origine pugliese gli ha dedicato il bellissimo “Zemanlandia”. Anche la musica leggera è stata attratta e ammaliata da Zeman. Infatti il noto cantautore Antonello Venditti, grande tifoso della Roma, ha dedicato al boemo nel 1999  una canzone inserita nel suo album Goodbye Novecento dal titolo “La coscienza di Zeman”. Non solo scrittori e cantautori si sono occupati dell’allenatore del Foggia, ma anche autori e registi di spettacoli teatrali. È  da ricordare che  Zeman finì in una commedia in dialetto foggiano, non in carne e ossa, ma in un dipinto in bella mostra in scena che lo ritraeva  con la sua tipica espressione cupa e corrucciata.  Grande sorpresa tra gli spettatori:  mormorii, brusii, molti cercarono conferme tra di loro guardando il quadro. La splendida “pensata” di inserire il quadro nella commedia in dialetto foggiano la ebbe  Giovanni Mancini,  attore in film anche a livello nazionale. L’artista foggiano interpretava la parte di “Lilino-Maicol”, un emigrante  he rientrando dagli Stati Uniti a casa,  si recò a far visita a un vecchio amico.    Al boemo fu dedicata  una battuta della commedia in vernacolo nella scena in cui Lilino-Maicol, una volta a casa dell’amico, nel salotto buono,  si guardò intorno e fece i complimenti alla padrona di casa per l’arredamento e per i bei  quadri  alle pareti. Quando il suo sguardo si posò sul quadro che ritraeva Zeman, l’emigrante  chiese incuriosito: “ Signo’, ma  chi è questo?”. E la moglie dell’amico, la bravissima  Mirna Colecchia rispose “Ej’ n’amic d’ marit’m: ej mup’!” (è un amico di mio marito: è muto!”).   Mancini chiarì di aver utilizzato quel quadro in segno di affetto e riconoscenza per Sdengo, per le tante emozioni e vittorie calcistiche che ha regalato alla tifoseria foggiana. “Cià fatt’ add’crià!!” (ci ha fatto ricreare) è la frase-sintesi con cui Mancini racchiude il ciclo magico dell’era Zeman. Il tifoso Mancini è certamente fra i più assidui seguaci del boemo in quanto ha seguito le partite delle squadre allenate da Sdengo, da Roma a Salerno,    quando non era concomitanti con partite del Foggia.

Ma con alcuni  amici fece di più. Quando Zeman  allenava la Roma, con alcuni amici, tutti tifosi del boemo, si abbonarono  alla pay tv per le  partite della Roma. Appuntamento per le partite a casa di Franco Altamura, ex dirigente del Foggia di Zeman. Mancini fece stampare, in tiratura limitata  alcuni  tesserini di invito alla tribuna Vip dello Stadio Condominiale “F.Altamura” per le partite della Roma! Altra originale iniziativa di Giovanni Mancini fu quella di fondare una sorta di club di tifosi di Zeman  con tanto di coccarda con la caricatura del boemo e  con la scritta “Io tifo Zeman” appuntata sul petto! Anche Stefano Bucci, noto  imitatore foggiano,  conquistò le ribalte nazionali grazie alla perfetta imitazione di Zeman, fatta in Tv e mandata in onda dalla Rai nella “ Domenica Sportiva”,  proprio  durante un periodo di silenzio stampa del boemo. 


Luigi Manuppelli racconta in versi il murales dedicato a Zeman:

Talvolta i muri separano, dividono le anime, allontanano i sospiri/
Di solito le barriere di pietra ostacolano i sentimenti/
Spesso i limiti materiali impediscono alle emozioni di esprimersi/
E poi ci sono mattoni che uniscono le sensazioni, riannodano i ricordi/
E poi i colori rendono vivo un muro, assumano sembianze umane/
E poi la matita dell’amore tratteggia volti di speranza/
E poi il pennello delle sensazioni trasforma i sogni in visi cromatici/
E poi una “facciata” diventa un muro…MAESTRO/

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