Venerdì Sandè: la processione raccontata da Ester Loiodice

VENERDÌ SANDÉ
(a Foggia)
Di Ester Loiodice

VITTORIO BONACCI EDITORE – ROMA (1956)

La processione del Venerdì Santo è la più austera, drammatica e commovente di quante la tradizione celebra a Foggia.
Essa è la risultante delle sotto-processioni: della Madonna Addolorata d e sott’a l’arché (di sotto l’arco) e del Cristo Morto; la prima, muove dalla Chiesa omonima sita al Largo Addolorata, al quale si accede, passando attraverso un arco; la seconda, esce dalla storica cripta della Cattedrale, denominata Soccorpo.
La fusione delle due processioni, ovvero lo incontro della Madre Addolorata, in cerca del Figlio, e del Cristo Morto, avviene davanti al Soccorpo, alla presenza di una folla strabocchevole e commossa, che, nel passato, vestiva le gramaglie.
(…) la bellissima urna, in cristallo e oro, ov’è deposto il Cristo Morto, (…) è portata a spalla, sopra una impalcatura di travi, da 16 a 18 persone, spesso devote, munite, ciascuna, da un robusto bastone biforcato all’estremità superiore, per adagiarvi i corrispondenti assi di legno, nelle frequenti soste.
Essa è preceduta e seguita dalle confraternite: dell’Addolorata, in veste blu, con croce bianca sul petto e cappuccio ripiegato sul capo, e del Santissimo Sacramento, in veste bianca, mantellina rossa, attraversata da una fascia bianca, su cui spicca il Santissimo, ricamato in oro, e cappuccio bianco. Nè mancano le fedeli, in velo nero, cantanti e recitanti strofette e devozioni, dietro la Madonna; e i devoti, dietro il Cristo.
Un tempo, i lumi, i fanali, le case e le strade, per le quali passava la processione, resa più commovente dalle meste note della banda, seguente l’urna, portavano i segni del lutto profondo.
Il momento della separazione della Madre e del Figlio raggiunge una tragicità straordinaria.
Per tre volte, la Madonna e il Figlio si avvicinano e si staccano, sotto l’impeto del dolore, mentre dalla folla esasperata dal dramma, salgono, pianti, grida, preghiere, promesse, invocazioni di perdono.
Dopo questa sacra rappresentazione, la Madonna torna alla sua casa e l’urna del Cristo scende nel Soccorpo, scivolando su guide di legno spalmate di sego, poste sui ripidi scalini.

foto da confraternite.it