Montaruli, CasAmbulanti Puglia: “Vogliamo lavorare. Basta umiliazioni”
Un elenco infinito di manifestazioni si sono tenute ieri su tutto il territorio nazionale da parte degli ambulanti che chiedono di mettere fine ad una discriminazione ritenuta “assurda ed intollerabile” nei confronti di questa categoria produttiva, ferma ormai da mesi a seguito della chiusura forzata dei mercati.
Una emergenza ed un disagio sociale ed economico per il settore che – insieme a quello dei ristoratori – sta pagando un prezzo altissimo per la sospensione delle attività, causata dalle misure di sicurezza anti-contagio disposte da governo e regioni.
Ieri una mobilitazione in tutta la Puglia ed anche a Foggia con una delle delegazioni di CasAmbulanti per raccontare lo stato di disagio economico in cui versa la categoria, costretta allo stop da mesi con notevoli ricadute economiche sui lavoratori del settore.
Ieri, durante le manifestazioni, gli ambulanti pugliesi, da Bari ad Andria, da Foggia a Lecce, in lungo ed in largo per il tacco d’Italia, hanno rappresentato le loro istanze alle istituzioni nazionali e territoriali, anche con l’ANCI e le Prefetture, con una richiesta di riapertura delle attività mercatali e l’avvio di misure di ristoro per la ripartenza del settore, tenuto fermo dal decreto nazionale.
“Una tensione sociale che era già nell’aria da tempo”, spiega alla nostra redazione Savino Montaruli di CasAmbulanti Puglia, “un malessere che è cresciuto di giorno in giorno, siamo in una condizione di estrema difficoltà per la condizione di incertezza assoluta in cui versa il settore, anche dal punto di vista sanitario, è questo ad aver alimentato le tensioni. Chiediamo urgentemente che venga elaborato un documento chiaro per la riapertura delle attività illegittimamente rimaste ferme, anche in zona rossa”.
Nel pomeriggio di ieri anche un confronto con la Regione per definire i prossimi passi da fare nel rispetto di una delle categorie più penalizzate dalla pandemia. “La prossima tappa”, conclude Montaruli, “sarà una manifestazione presso gli Uffici Territoriali del Governo”.
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