Taxi al Gino Lisa, accordo raggiunto per una postazione fissa. Lo annuncia il comitato Vola Gino Lisa

È stato definito un accordo con una rappresentanza di tassisti locali per garantire un servizio fisso presso l’aeroporto di Foggia con almeno un paio di autovetture da incrementare nel caso di particolare affluenza di turisti.

È questa la notizia di oggi relativa al servizio taxi al Gino Lisa. Avevamo seguito nei giorni scorsi la vicenda relativa alle lamentele dei passeggeri per la mancanza di taxi presso l’aeroporto di Foggia all’arrivo dei voli. Ora il comitato Vola Gino Lisa ha comunicato che un accordo è stato raggiunto con una delegazione di tassisti foggiani per attivare da subito una postazione taxi fissa al Gino Lisa presidiata da almeno un paio di auto all’arrivo dei voli.

Questo il comunicato:

In data odierna il Comitato Vola Gino Lisa, dopo aver già intavolato alcune pre intese, ha definito un accordo con una rappresentanza di tassisti locali per garantire un servizio fisso presso l’aeroporto di Foggia con almeno un paio di autovetture da incrementare nel caso di particolare affluenza di turisti.
Un accordo importante che pone fine, a nostro avviso, alle lamentele che sono state sollevate nell’ultimo periodo anche attraverso gli organi di stampa locale .
Un’azione concreta del Comitato a cui dovrà seguire, chiaramente, una più larga diffusione del servizio informativo all’interno dell’aeroporto e all’interno degli stessi aerei della Lumiwings.
Ringraziamo i rappresentanti dei tassisti che hanno dato tutta la loro disponibilità evidenziando alcune criticità che inseriremo nei nostri futuri problemi da risolvere.
È chiaro, almeno per noi, che il servizio di trasporto privato come il taxi, insieme ad un efficace servizio pubblico, possa rappresentare una prima soluzione alla crescita della funzionalità dell’aeroporto “Gino Lisa
””.

All’incontro erano presenti oltre alla delegazione ndel comitato Vola Gino Lisa i sig.ri Michele Sciotta, Walter Chinni e Raffaele Leccese in rappresentanza dei tassisti.

Il tavolo dell’accordo