Foggia, la prima volta o quasi: Ferrante ancora out e ora?

Soltanto una volta. Il Foggia di Zdenek Zeman si prepara ad affrontare il suo prossimo avversario di campionato: la Juve Stabia. Una sfida complicata per diverse ragioni, tra cui quella degli indisponibili. Una costante che ha quasi assunto i contorni di una strana normalità, ma che di certo non ha lasciato indifferente il tecnico boemo. Il quale lunedì (ore 21:00), dovrà rinunciare anche al suo giocatore più determinante: Alexis Ferrante.

Una defezione che si è verificata una sola volta in questa stagione. 3a giornata di campionato: Foggia-Turris (0-2). Una sconfitta causata da diversi fattori, ma sicuramente indirizzata anche dall’assenza dell’attaccante rossonero. Il motivo di quel forfeit? Noie muscolari, ma questa volta il problema è un altro: il covid-19. La spada di Damocle che continua a controllare il destino del calcio e dello sport in generale. 

La speranza del popolo rossonero è naturalmente quella di una pronta guarigione, ma in questo momento in casa Foggia, l’unico pensiero è quello di trovare una rapida soluzione. Certo, sostituire El Tigre non è facile. Del resto i numeri sono inequivocabili: 20 partite e 11 gol. Praticamente un terzo delle reti segante dall’intera squadra. Un dato eloquente che ha portato il pensiero comune a porsi una domanda: come si può sostituire il terzo cannoniere del campionato? 

Rispondere a tale quesito è molto difficile, ma sicuramente i numeri dell’intero reparto offensivo possono offrire più di un suggerimento. Tolto Ferrante, il resto dei gol rossoneri ha portato quasi sempre lo stessa firma: quella di Alessio Curcio. Fino ad oggi, l’ex capitano ha messo a segno 7 reti, ma il resto del reparto non è ancora riuscito a dare il meglio sé: solo 5 gol se consideriamo anche la rete del polivalente Rizzo Pinna. La cui “metà” è stata raccolta dall’ormai ex Olger Merkaj (2). Numeri striminziti che non hanno trovato solido supporto neanche dal resto dei giocatori andati a segno. I quali hanno collezionato non più di 2 gol a testa. Insomma dati non esaltanti, ma che hanno comunque fatto del Foggia, il quarto attacco del campionato con 32 reti segnate.

Allora forse, la risposta alla fatidica domanda potrebbe arrivare da quello che oggi è il tema principale del calcio italiano: il mercato. La debacle con il Latina ha oscurato l’inizio incoraggiante del giovane Pablo Vitali. Spigliatezza, coraggio e voglia di mettersi in mostra. Il tutto condito da un paio di occasioni mal sfruttate. Tempo al tempo. La giovinezza, il talento e la voglia di migliorare sono le sue armi principali. 

Alessandro Di Paolantonio è invece il centrocampista con più gol nelle gambe. Un acquisto voluto per le sue capacità davanti la porta, ma anche per quella qualità vitale da inserire al centro del campo. Quest’anno non ha ancora segnato, ma la sua carriera parla chiaro. Infine, l’ultimo arrivato in casa Foggia: Gianluca Turchetta. Un attaccante poliedrico cha in passato ha ricoperto tutti i ruoli del tridente. Quindi è probabile che Zeman lo lanci nella mischia fin da subito, come da lui stesso dichiarato nella conferenza stampa di questa mattina, soprattutto con l’assenza di Ferrante. Una possibile soluzione certo, ma con il tecnico di Praga nulla è scontato. E forse questa è l’unica vera risposta che potremmo dare alla nostra domanda.