Ci sono anche gli incantevoli scorci delle Isole Tremiti nel nuovo film di Alessandro Piva. Il noto regista ha curato la realizzazione di un documentario d’osservazione, intitolato “Sea Mood”, che ha come protagonisti alcuni borghi pugliesi tra cui Bisceglie, Mola di Bari, Brindisi, Castro, Taranto. Nel racconto filmato di Piva è il mare, con la sua sapienza antica, a indicare il percorso e a raccontare la vita quotidiana dei borghi storici che convivono con i due mari che toccano il Tacco d’Italia. Una scelta dettata dalla personale curiosità del regista di esplorare e raccontare i luoghi che rappresentassero il volto nascosto della Puglia, località dove non insiste il turismo di massa e per questo più suggestive ed affascinanti all’occhio dell’osservatore.
Sea Mood è stato realizzato per il progetto Destinazione Puglia – Valorizzazione Borghi Marinari, realizzato in sinergia tra la Sezione Turismo e Internazionalizzazione della Regione Puglia e il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura e con la collaborazione dell’ARET Pugliapromozione e della Fondazione Apulia Film Commission.
Un insieme di azioni che partono dalla consapevolezza che è importante agire sulla qualificazione non solo dell’offerta turistica ma anche di quella culturale e quindi su quello che viene definito “prodotto turistico”, al fine di svilupparlo in termini identitari e renderlo rappresentativo e riconoscibile sul mercato.
Il progetto si è focalizzato sui Borghi Marinari realizzando Sea Mood, selezionato a Milano dal Festival internazionale “ Visioni dal Mondo“, che accende una luce, importante oggi più che mai, sulle realtà dei borghi marinari di Puglia, patrimonio di grande ricchezza storico-culturale del territorio, realtà locali che devono e possono divenire sempre più meta di interesse e di viaggio.
Un viaggio tra i suoni e i colori della quotidianità, odori e sapori della vita di mare in cui la colonna sonora è fatta di musica contemporanea mista alla performance di artisti pugliesi. Le sequenze del docufilm sono scandite, inoltre, dalla performance di danzatrici pugliesi attraverso un rituale dallo stile contemporaneo che restituisce un’interpretazione del rapporto della terra con il mare. Con il coinvolgimento di altri talenti artistici del territorio, il documentario mostra alcune tra le cangianti sfumature culturali che animano la Puglia.
Insomma un ritratto di luoghi profondamente umani ed un documentario d’osservazione e creazione caratterizzato dall’incontro con paesaggi autentici e mozzafiato. Ed un invito per lo spettatore a mettersi in viaggio, non con gli occhi del turista ma del viaggiatore, per lasciarsi sorprendere dalla splendida mescolanza di tradizione e slancio al futuro di una costa che offre la possibilità di osservazione ed ascolto valorizzando la forte identità di questi luoghi.
“È sui volti dei nostri uomini e donne che si definisce la complessa radice identitaria della Puglia“, spiega il regista. “Il Mare ne accarezza per chilometri le coste ed è stato testimone di battaglie, conquiste, affari, tragedie, miracoli. Sono tanti i popoli che nel corso dei millenni lo hanno attraversato: Dauni, Peucezi, Messapi, Longobardi e Bizantini, e poi ancora Normanni, Svevi, Angioini… Le fortificazioni e gli edifici che innervano le coste pugliesi mostrano chiaramente i segni delle diverse culture che si sono susseguite nel tempo. Le rughe sul viso dei pescatori, baluardi di una tradizione che resiste al passare del tempo, possono essere lette come una cartografia. Il colore degli occhi e dei capelli ci dice chiaramente della discendenza sveva, bizantina o saracena. Rughe che ancora oggi vengono bagnate dalle onde, scolpite dal vento e seccate dal sole. Terra di passaggio di venti e nuvole che galoppano tra mare e mare”.
Ecco il trailer con l’anteprima del docufilm avvenuta a Mola di Bari ad inizio gennaio: Sea Mood