“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. L’anno del Foggia potrebbe essere raccolto in queste struggenti parole di Antonello Venditti. Un pensiero che induce al bisogno di tornare a qualcosa di bello, ma più in generale a ciò che ha fatto stare bene. Un desiderio di tranquillità che il mondo rossonero ha iniziato a rincorrere tanto tempo fa.
Un viaggio nato all’alba del gennaio 2021. Quando la società rossonera si è trovata in uno dei momenti caldi della sua storia. L’ennesima prova di un passaggio di proprietà con l’allora pretendente Francesco Di Silvio. Un tentativo che in seguito ha visto la sua fine in un nulla di fatto per le vicende che già tutti conosciamo.
Storia di ieri, ma che dal quel momento ha permesso al timone rossonero di virare su altre rotte. La più importante quella che ha portato al tanto discusso passaggio di quote da Roberto Felleca a Maria Assunta Pintus. Un passo verso un futuro definito allora lungimirante, ma diverso da quello che poi è effettivamente stato. Il suo interregno è durato poco più di tre mesi: dall’1 marzo al 16 giugno 2021.
Periodo in cui Marco Marchionni e i suoi ragazzi sono riusciti a raggiungere una qualificazione playoff (9° posto), superare il primo turno con un’elettrizzante vittoria a Catania (1-3) e guadagnarsi un derby d’Apulia al San Nicola. Il cui esito però, è stato tutt’altro che confortante (3-1). Era il 19 maggio. Da quel momento il Foggia ha vissuto nei dibattiti dei tifosi e nelle ipotesi più disparate sul possibile futuro del club.
Domande e considerazioni che hanno trovato soddisfazione esattamente un mese dopo o quasi: 16 giugno 2021. Giorno in cui ha fatto il suo ingresso in società, l’imprenditore Nicola Canonico. Una notizia arrivata nel bel mezzo di un sogno italiano chiamato Euro2020.
Seconda partita del girone: Italia – Svizzera. Un sonoro 3-0 che ha mandato in visibilio l’intero popolo azzurro e concesso a quello rossonero una meravigliosa divagazione sull’ultima svolta societaria del Foggia fino ad oggi. Un fulmine a ciel sereno che ha sbaragliato ogni tipo di previsione del toto proprietario. Un colpo di scena che ha però solo anticipato, il vero protagonista della passata estate foggiana e non solo.
Un uomo, un sogno, una realtà della storia rossonera immortalata in una foto di una Roma di oggi. Ai lati i due attuali timonieri del Foggia (Canonico e Pintus) nel mezzo un volto con due parole: Zdenek Zeman. Un indizio social lanciato dalla società il 19 giugno. Un segno premonitore di quella che sarebbe stata la quarta era di Sdengo all’ombra dello Zaccheria.
Una notizia che ha fatto letteralmente il giro del mondo e con essa la speranza di un popolo ansioso di riaccogliere il suo Maestro. Uno stato d’animo legato ad un bisogno umano viscerale ed emotivo. Richiesta di un ritorno iniziata dieci anni fa, al termine della stagione 2010-11. Un desiderio che il Foggia ha voluto racchiudere con un’immagine ed una frase “Ci vediamo a Foggia”. Un pensiero inequivocabile suffragato dall’hashtag “Certi amori non finiscono mai”.
Un dolce richiamo parafrasato ad una delle canzoni più iconiche di Antonello Venditti “Amici mai”. Riassunto perfetto della storia d’amore tra Zeman e il Foggia. Un rapporto che ha già visto andare in scena l’intero girone di andata dell’attuale stagione. Durante il quale sono arrivati importanti risultati, ma anche qualche noia di troppo.
Su tutte la penalizzazione in classifica (-4), inflitta dal Tribunale Federale Nazionale l’11 novembre scorso. Una doccia fredda che ha colpito anche il presidente Canonico e il vicepresidente Pintus con inibizioni pari a sei e quattro mesi. “Imprevisti” che non hanno comunque distolto la ciurma rossonera dal suo cammino principale: diventare se stessa.
Un percorso che ha dovuto superare momenti complicati, ma anche abbracciare gioie sperate. L’ultima il ricorso accolto dalla Corte Federale d’Appello tre giorni fa. Due punti in più in classifica e la convinzione che il meglio debba ancora arrivare con l’alba del nuovo anno. Nella speranza che il presente ed il futuro abbiano il dolce sapore di un passato ancora tutto da rivivere.