Finalmente si ritorna in campo. Dopo le burrasche infrasettimanali scaturite dalle penalizzazioni del TFN, il Foggia si appresta ad affrontare il suo prossimo avversario: il Catania. Una sfida dall’indubbio valore storico, ma soprattutto psicologico. Già, proprio così. Del resto non potrebbe essere diversamente… o quasi.
Perché l’improvviso crollo in classifica (10° posto) ha di certo scombussolato gli umori tra le mura dello spogliatoio rossonero. Un pugno in pieno stomaco che ha tramortito un intero popolo, ma non Zdenek Zeman. Il quale durante la conferenza stampa odierna ha sottolineato un concetto fin troppo chiaro. “Quattro punti in meno in classifica non sono certamente positivi. Però questo vuol dire che dobbiamo fare di più per recuperare”. Cinico pragmatismo, ma soprattutto inequivocabile verità. Del resto l’unica strada da percorrere in questo momento è soltanto una: il duro lavoro. Un esercizio fisico, ma innanzitutto mentale. Allora ecco che la sfida di Catania assume un valore diverso.
Zeman&co sono chiamati ad una prova più dura del previsto per motivi diversi. Il primo naturalmente riguarda la rosa. Le assenze continuano ad essere la costante del momento rossonero. L’allenamento congiunto col San Severo aveva lasciato trapelare qualche bagliore di speranza, soprattutto per la presenza in campo di Davide Petermann. Una sensazione che di fatto si è dimostrata un buco nell’acqua: il giocatore resta ancora fuori dalla lista dei convocati.
Insomma una situazione difficile, ma di certo non nuova per il tecnico boemo. Il quale sul tema ha aggiunto: “Per quanto riguarda gli infortunati rientra Ferrante, ma gli altri restano fuori. Rocca continua ad avere problemi che al momento non si riescono a risolvere. Lui ha cercato di recuperare facendo dei lavori, ma secondo me non gli hanno fatto bene. Quindi speriamo che un po’ di riposo possa aiutarlo a guarire prima”.
Il secondo motivo invece è di carattere numerico e ovviamente figlio della penalizzazione subita. Il cui effetto ha portato il Foggia (17 punti) a sole due lunghezze dal Catania (19). La vittoria di mercoledì contro la Vibonese (1-0) ha conferito ulteriore spirito ad una realtà che fino ad ora ha potuto gioire solo sul campo. Quindi un successo dei rossoneri permetterebbe subito di ribattere sul ferro caldo dell’umore, soprattutto dopo la vittoria interna con la Paganese (3-0) e scavalcare di conseguenza una diretta concorrente per i playoff. Il ché potrebbe addolcire per quanto possibile, la pillola amara della penalizzazione.
Ma vincere con i rossazzurri significherebbe molto anche per lo stesso Zeman. Nella sua infinita carriera, il tecnico boemo ha affrontato solo sei volte la squadra siciliana. Una serie di partite che non l’ha mai visto esultare per i tre punti: quattro sconfitte e due pareggi. Erano i tempi della Salernitana, dell’Avellino e dell’ultima Roma. Un altro mondo ed un altro calcio… per gli altri. Perché Zeman non è cambiato in nulla: le sue idee e convinzioni restano sempre le stesse. Fattori tenuti insieme da un preciso collante: la voglia e la consapevolezza di poter fare bene anche nel calcio di oggi. Allora è importante ricominciare o per meglio dire proseguire col piede giusto. Ma soprattutto continuare a lottare per vincere la partita più importante della stagione: quella con se stessi. L’avversario più ostico del Foggia di oggi.