“Indietro tutta” Calcio Foggia: 101 anni dopo?

Nessuna catechizzazione ma abbiamo il dovere oggi, come lo avevamo ieri (e lo avremo anche domani), di dire la nostra circa i criteri adottati per la organizzazione dell’evento che ha appena celebrato la festa del calcio in città. Un territorio il nostro che investe nella disciplina pallonara sogni ed ambizioni e trova in essa la via di fuga per entusiasmi e passioni, troppo spesso inespressi. Una città a tratti smarrita e lacunosa di stimoli costruttivi che racconta col calcio vizi e virtù della sua gente e con esso esprime risorse e potenzialità.

Ieri, sul manto erboso del blasonato Zaccheria, al termine di una stagione calcistica piuttosto soddisfacente per la piazza rossonera, è arrivata, seppur con un anno di ritardo, la tanto attesa celebrazione del centenario.

Un momento per ricordare il passato, ripartire dal presente e proiettarsi in un progetto nuovo che vedrà alla guida del Calcio Foggia lapprezzatissimoMaestro del Pallone” Zdenek Zeman.

Un ritorno al passato, sì, ma inteso – nostro malgrado – quasi alla lettera, considerando le scelte fatte per raccontare la dimensione pallonara locale e chi la rappresenta. Nella festosa celebrazione di ieri, condotta dai loquaci giornalisti nostrani (rigorosamente uomini), si è scelto di consegnare a Manuela Arcuri, quale madrina dell’evento, lo scettro della manifestazione ed il suo modo di intendere e contestualizzare le donne ed il loro rapporto con il calcio. All’attrice, originaria di Anagni, totalmente estranea alla realtà di Foggia, del Foggia e dei suoi tifosi, nota soprattutto per le procaci forme e la genuina spontaneità, è stato chiesto di esibirsi in uno spettacolo che non ha potuto fare a meno di alludere, al momento della consegna della maglia, ad una esibizione in pieno stile striptease, tanto da sollecitare il pubblico, in predominanza maschile, a sorrisi compiacenti ed atteggiamenti malcelatamente pruriginosi che hanno evidenziato una certa involuzione culturale ed una totale assenza di rispetto per le donne e per la loro conquistata emancipazione.

Un fatto che ci è apparso quantomeno anacronistico se ci guardiamo intorno e pensiamo che alla guida del club rossonero c’è proprio una donna che avrebbe il dovere di proteggere e difendere la categoria, senza contare le innumerevoli atlete e giovani promesse dello sport foggiano del presente e del passato che avrebbero potuto rappresentare bene e meglio i colori della città o il loro legame con la nostra terra. Per non dire della colpevole mancanza di qualsiasi riferimento e coinvolgimento per chi, in questo secolo di storia, è stato protagonista come i calciatori di questo glorioso percorso: il tifo organizzato e i suoi condottieri, come amano chiamarsi, del presente e del passato.

Osserviamo anche quel che accade nel resto d’Europa. Proprio in queste settimane si disputano gli Europei di calcio ed è anche questa l’occasione per la rete ammiraglia di dimostrare la qualità ed il valore indiscusso di molte rappresentanti della categoria femminile.

Nell’attuale campionato, che proprio oggi vedrà la Nazionale scendere in campo, le voci ed i racconti delle gare degli atleti sono affidate a competenti e loquaci giornaliste, qualità che accompagnano e si aggiungono alle loro già acclarate virtù estetiche.

Noi, ieri, allo stadio Pino Zaccheria, insieme alle indimenticate glorie del calcio foggiano presenti in campo, del passato abbiamo incontrato soprattutto i suoi stereotipi, le congetture e le inaccettabili differenze di genere che fotografano una realtà anacronistica di cui certo non andiamo fieri e che non intendiamo celebrare. Un fatto che ha messo in ombra anche il divertito e condiviso spirito ironico e di ilarità sceso in campo con la rappresentativa dei giornalisti locali. Beh, quello sì, lo avremmo voluto raccontare!

A proposito, a Manuela Arcuri, ove mai si fosse sentita offesa, saremo pronti a chiedere scusa, in fondo sono passati più di cento anni dal 1920.

2 commenti

  1. Lei è una GRANDE Flora Baldi, ha commentato al di sopra della perfezione con l’essenza della veridicità. Più delle volte i giornalisti pur di primeggiare raccontano mezze verità raccontano solo il bene e bello omettendo il male e brutto. Complimenti da un semplice tifoso rossonero.
    Michele Lizzani

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