Grano duro, è di nuovo polemica

Tornano prepotentemente in primo piano nelle ultime ore le spinose questioni legate al comparto agricolo ed in particolare al crollo dei prezzi del grano duro in Puglia e alla tanto agognata designazione di una Commissione Unica Nazionale sul prezzo del Grano (Cun) con sede a Foggia.

Una istanza di cui si fa portavoce il Senatore Saverio De Bonis che ha parlato nei giorni scorsi della speculazione sul grano, viziata dal mercato dell’import e dell’export con una bassissima qualità del prodotto estero importato che fa crollare in maniera esponenziale i prezzi del grano italiano e pugliese (quest’anno sceso a 28 euro al quintale).

Nella nota polemica De Bonis chiede ancora una volta l’insediamento della Cun a Foggia: “Lo strumento della CUN è l’unico che possa riequilibrare le distorsioni nel meccanismo di formazione dei prezzi. Bisogna darsi da fare affinché la CUN e il nostro grano diventino uno standard internazionale di valore, un valore che sia ripartito in modo equo tra tutti i soggetti coinvolti, ha spiegato De Bonis che ha chiuso dicendo: “il Sud è la culla della produzione di grano duro. Dunque lì deve essere la sede dell’organismo preposto”.

Una polemica che ha scatenato le dure reazioni di Cia Puglia che, con il suo Presidente Raffaele Carrabba, risponde al Senatore membro della IX Commissione Agricoltura a Palazzo Madama. Raffaele Carrabba interviene e tuona: “Designare Foggia quale sede della CUN è prerogativa della politica. Se dipendesse da CIA Puglia, che da anni si sta spendendo per questo naturale approdo, al capoluogo dauno da tempo sarebbe stata assegnata la sede in virtù di numeri, qualità e quantità della produzione, storia e capacità innovativa espressi da aziende, centri di ricerca e università. Suonano come un ribaltamento della realtà le dichiarazioni di chi, da membro del Parlamento e della Commissione Agricoltura, invece di impegnarsi a trovare un’intesa sopra le parti che ponga fine alla questione, scarica le proprie responsabilità buttandola in caciara. La politica e le istituzioni possono fare molto, magari producendo più fatti e meno parole”, ha spiegato Carrabba.

Serve un patto tra produttori e trasformatori nel segno del ‘made in Italy’ e del nostro grano duro come elemento principe della pasta italiana di qualità. Come organizzazione, siamo a disposizione di chi voglia trovare una soluzione innovativa anche in direzione della sostenibilità ambientale: le enormi navi che arrivano in Italia con i loro carichi di grano fanno migliaia di chilometri, inquinano e rappresentano un rischio e un costo da molti punti di vista. Ecco, se davvero vuol battere un colpo, la politica scelga Foggia quale sede della CUN e trovi un accordo su pochi e concretissimi punti per valorizzare davvero il grano duro italiano. Noi ci stiamo, gli agricoltori ci sono, siamo qui e siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre, astenersi perditempo”, ha concluso Carrabba.