Nelle ultime ore torna prepotentemente in primo piano l’emergenza sovraffollamento carceri, una situazione sempre più allo stremo che rimane da anni inascoltata e su cui pesano gravissime problematiche e lacune legate alla carenza strutturale e alla insufficienza di personale.
A lanciare l’allarme è ancora una volta il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria OSAPP, in prima linea sul fronte della emergenza delle Case Circondariali italiane e che con Pasquale Montesano, Segretario Generale aggiunto del Sindacato, ha raccontato già mesi fa alla nostra redazione in un’intervista lo stato di grave disagio di tutto il personale del carcere di Foggia, sovraccaricato di lavoro, con lacune strutturali ed organizzative che gravano sui dipendenti della struttura, sottoposti ad estenuati turni di lavoro per coprire la carenza di unità lavorative e la scarsa presenza di educatori. A Foggia, per esempio, presso la Casa Circondariale vi è una grossa carenza di attività di reinserimento e di formazione per i carcerati.
Un problema che sembra essere ignorato dalle Istituzioni e che provoca pesantissime ripercussioni sull’efficienza lavorativa degli operatori degli istituti penitenziari. “Risultati”, fa sapere l’Osapp “di una gestione regionale che necessita di maggiore ascolto e di immediati cambiamenti per il suo risanamento”
Nella agenzia dell’ultim’ora firmata Osapp, le ragioni di questo grido d’aiuto e la richiesta ad intervenire subito: “Nelle case circondariali italiane mancano uomini, mezzi e risorse per mettere in sicurezza le strutture, gli utenti e operatori. Le aggressioni, i ferimenti e gli eventi critici potrebbero essere conseguenze gravissime delle scelte scellerate dei governi precedenti e di quello attuale con i ministri della Giustizia e capi del D.A.P ormai non più in grado di salvare da questo il “Pianeta Carceri” e restituire dignità e decoro lavorativo agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria pugliese e italiana, e portiamo l’esempio di Napoli, Avellino o S.Maria Capua Vetere, dove le carceri versano in situazioni drammatiche.”
Montesano invia una nota congiunta, condivisa con il Segretario regionale pugliese dell’Osapp Ruggiero Damato, in cui manifesta una seria preoccupazione per il fenomeno, sempre più ingovernabile: “Il personale è allo stremo” si legge “e il sovraffollamento delle carceri è sempre più in aumento”. Solo un anno fa a Foggia si contavano oltre 650 detenuti, a fronte di 375 unità di capienza e solo 4 educatori, 2 dei quali operatori part-time.
“Gli eventi critici aumentano vertiginosamente”, precisa l’Osapp, “e la Polizia Penitenziaria subisce sempre più frequentemente atti di violenza e attacchi, non solo da detenuti incontrollabili e dalla criminalità, ma anche, come dimostrano i fatti, da elementi esterni al mondo carcere con l’aggiungersi della tracotanza di alcune cellule che a Bari, Taranto, Lecce e Foggia hanno assunto e assumono quotidianamente comportamenti a danno degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, gli stessi istituti che necessitano di certezze rispetto all’assenza di funzionari e dirigenti (Comando e Direzioni) inesistenti. Le gravissime condizioni per la Polizia Penitenziaria della Regione Puglia come su tutto il territorio Nazionale impongono nell’immediatezza azioni risolutive e non più differibili da parte del Governo, della politica e dei suoi amministratori, a partire dal superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Sanità penitenziaria , organici Polizia Penitenziaria, mezzi e strumenti operativi, vestiario: situazioni che nell’ultimo anno si sono esponenzialmente aggravate ed hanno raggiunto livelli massimi d’allerta senza che alcuno abbia messo in campo iniziative e soluzioni alternative. Un disastro annunciato più volte dall’OSAPP, ragion per cui non si frenano nella regione iniziative di contrasto a colpire organi statutari del sindacato“, aggiungono i portavoce Osapp che chiudono: “Agli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali va il nostro plauso perché con dedizione professionalità ed accortezza evitano, nonostante il gravissimo stato in cui versano le carceri, maggiori e più pesanti conseguenze, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari. Ora più che mai e per l’ennesima volta: vogliamo far arrivare al Ministro della Giustizia Cartabia e al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi tutto il nostro motivato dissenso per il mancato impegno assunto l’indomani della visita presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere che è stata teatro di eventi di particolare gravità, tuttora fonti di preoccupazione e di disagi per gli addetti del Corpo in ambito nazionale, senza tralasciare l’avvio di violente campagne di denigrazione, tuttora in atto in danno dell’intera Polizia Penitenziaria oltre alle facili “strumentalizzazioni”.
Malesseri, disagi ed emergenze di tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che non possono più essere ignorati e che saranno rappresentati dal Sindacato (con una sua delegazione), domani, direttamente al Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.