Nel territorio dalla criminalità dilagante e dove sono in costante aumento i reati commessi da giovanissimi, arriva il grido d’aiuto dei ragazzi dell’associazione Ottavia di Foggia. Si fanno pionieri di una nuova iniziativa che mira alla partecipazione civile e alla sensibilizzazione sociale sui temi della legalità, una grande manifestazione che avrà luogo sabato prossimo a Foggia. Ad un anno dalla morte del giovane Francesco Traiano, il negoziante ucciso durante una rapina nel suo tabacchino: “la città deve continuare a ricordare quel tragico evento e ad indignarsi”, scrivono i volontari dell’associazione, “vogliamo sottolineare che Francesco non ha mai girato la testa dall’altra parte e come lui neanche noi abbiamo intenzione di farlo!”. È per questa ragione che sabato prossimo, 9 ottobre – in Piazza Cesare Battisti, a Foggia, alle ore 19:00 – si terrà una manifestazione in ricordo di Francesco a cui, spiega l’associazione, la cittadinanza è invitata a partecipare numerosa per far sentire la propria presenza ed il proprio dissenso contro illegalità e ingiustizia.
“Il silenzio di tutti noi dà sempre più spazio alla criminalità, ma insieme dobbiamo far capire che la Foggia per bene c’è, perché è davvero ingiusto essere uccisi mentre si fa il proprio lavoro. L’unione fa la forza, iniziamo a manifestare assieme, non più solo attraverso social, ma mettendoci la faccia. Anche in silenzio. Ma insieme. I ragazzi dell’associazione Ottavia si uniscono anche all’accorato appello di Alfredo Traiano, nipote di Francesco, che nei mesi successivi alla tragedia non ha mai smesso di fare sentire la propria voce per evitare che un simile e tragico episodio possa ripetersi ancora. “Ho bisogno del contributo di tutti perché sia fatta vera giustizia, quella vera, quella esemplare”, spiega, “non voglio essere il prossimo Francesco Traiano”. E sarà questa la frase che campeggerà sabato in piazza Cesare Battisti.
Un luogo di ritrovo per tutta la cittadinanza per manifestare e dare un segnale netto alla città e all’opinione pubblica. “Se da una parte c’è una generazione giovane che pratica la violenza come forma di realizzazione, che prova ad infestare i luoghi pubblici con la rabbia e la sopraffazione, che uccide un giovane lavoratore, dall’altra parte ci sono anche ragazzi e ragazze che la mattina si svegliano per andare a scuola, per andare a lavorare, nonostante siano spesso sfruttati e malpagati; noi vogliamo rappresentare questi ragazzi, vogliamo farlo senza ambiguità e in questa manifestazione vogliamo chiedere a gran voce giustizia per Francesco”. E nella nota a firma di Ottavia, la denuncia anche alle Istituzioni: “I reati a Foggia vengono commessi soprattutto da giovani sotto i trent’anni, un fenomeno che non può continuare a passare inosservato, abbiamo scritto tanto sul tema, abbiamo provato a confrontarci con le Istituzioni trovando spesso la porta chiusa. Interveniamo e subito, lanciamo un messaggio chiaro: mai più storie come quella di Francesco.”