Davide Petermann – Il profilo del nuovo regista rossonero

Il 4-3-3 diretto da Zeman, si sa, è un’orchestra all’interno della quale non esistono musicisti più importanti degli altri perché ognuno ha uno spartito da seguire e solo suonando all’unisono con gli altri, si riescono ad avere la fluidità e la velocità nella manovra tanto care al boemo.

L’unica eccezione, probabilmente, è costituita dalla figura del perno di centrocampo, il giocatore che innanzitutto deve saper leggere in anticipo lo sviluppo della manovra, per dare una mano al reparto arretrato, fungendo da schermo a protezione dei due centrali in fase difensiva e catalizzare la manovra, avviando velocemente la fase di transizione, per cercare di ribaltare subito il fronte dell’azione e dare vita alle pericolose verticalizzazioni, marchio di fabbrica delle squadre zemaniane.

Davide Petermann da Roma, classe 1994, dovrebbe allo stato attuale (visto che siamo solo alla terza operazione ufficiale), ricoprire proprio il ruolo appena descritto, cercando di fornire al reparto di centrocampo prestazioni con alti standard di quantità e qualità, che dovrebbero consentire a tutta la squadra di girare a dovere.

Il regista mancino, cresciuto nel Tor Tre Teste (società dilettantistica romana) e poi passato per i settori giovanili di Siena e Palermo, che decise di prestarlo a varie squadre per favorirne il percorso di crescita, nella scorsa stagione ha militato nel Cesena, totalizzando 36 presenze (di cui 25 da titolare, playoff inclusi), mettendo a segno 2 reti e 3 assist ed inevitabilmente, visto il ruolo ricoperto, 8 cartellini gialli.

Petermann è un regista con circa 150 presenze in serie C, in grado di dettare i tempi, dotato di un sinistro molto educato che gli consente di essere un abile tiratore di calci piazzati e di saper, sia fraseggiare sulle corte distanze, sia essere capace di cambi di gioco per premiare le avanzate degli esterni di difesa, gli inserimenti dei centrocampisti o i tagli degli esterni d’attacco.

Al momento, dunque, al regista ex Cesena dovrebbero essere affidate le chiavi del centrocampo, sperando che riesca a trovare quella continuità che gli consentirebbe di consacrarsi, visto che prima del grave infortunio occorso nella stagione 2015/16 (rottura dei legamenti), era considerato uno dei centrocampisti emergenti nel panorama calcistico nazionale.