Testa, grinta e non solo. Il Foggia di Fabio Gallo è entrato in una nuova fase del suo lungo percorso di crescita. Un vero e proprio processo di trasformazione in cui il tecnico di Bollate ha mostrato tutte le sue qualità umane e sportive. Un binomio essenziale che ha portato il Foggia a conquistare ben dieci punti in cinque partite. Gli ultimi oggi pomeriggio, contro la Viterbese. Una partita che ha messo in risalto uno dei protagonisti più attesi di questa stagione: Diego Peralta. Una gradita sorpresa per l’intero popolo rossonero che finalmente ha potuto godere dei primi sprazzi del talento italo-argentino. Una prestazione di livello, ma che allo stesso tempo ha messo in risalto il principale punto debole della squadra di Gallo: la qualità.
Una forza venuta meno in diversi momenti della sua gestione, ma che mai lo ha preoccupato fino in fondo. “Questa squadra — ha sottolineato più volte Gallo — ha bisogno di idee chiare e certezze. La qualità verrà dopo”. Una linea guida da seguire nei momenti bui che gli ha permesso di ricostruire un gruppo praticamente da zero. Un lavoro maniacale che ha portato ad uno stravolgimento mentale e tattico. Elementi essenziali che hanno permesso al Foggia di raggiungere quella continuità tanto cara al tecnico rossonero. Inevitabile. Una crescita totale che ha mostrato segnali positivi già dalla sfida col Crotone. La prima prova di forza di una squadra in lenta ripresa che nelle gare successive ha fatto del carattere e dell’organizzazione tattica la sua forza principale. Proprio quello che Gallo ha sempre chiesto ai suoi giocatori.
Adesso però, la sfida è più difficile o per meglio dire diversa. La gara con la Viterbese ha evidenziato ancora una volta come sia fondamentale avere dei giocatori di talento all’interno di un gruppo. Del resto, l’ingresso di Peralta è risultato decisivo. Il gol del vantaggio rossonero è nato proprio da una sua giocata. Un gesto tecnico di assoluta fattura che ha permesso di sbloccare una partita a dir poco equilibrata. Merito della ciurma di Giacomo Filippi, ma anche colpa di quella qualità che il Foggia non riesce ancora a mettere in campo. Questo è il vero compito che sta cercando di portare a termine l’allenatore rossonero. Una sfida ardua, ma che di certo spera di poter vincere nel minor tempo possibile. Una buona abitudine che dalle parti dello Zaccheria hanno imparato ad apprezzare sempre di più.