Ancora un derby per il Foggia di Zeman. Questa volta in trasferta e in quel di Taranto dove ad attenderli c’è una squadra agguerrita e pronta a rifarsi dopo prestazioni poco convincenti. Due punti nelle ultime cinque gare giocate, un solo goal all’attivo e “scoppola” subita sabato scorso contro una diretta concorrente alla salvezza (la Fidelis Andria). Sono numeri che hanno fatto preoccupare non poco la società ionica che, per la gara interna con i satanelli, ha chiamato allo Iacovone il pubblico delle grandi occasioni. Un solo imperativo: vincere per riprendere la corsa e ritrovare la forma e lo spirito, oltre che i risultati, del girone d’andata.
Di fronte il Foggia di Zeman, reduce dalla bella prestazione in casa con la capolista Bari e con un ruolino di marcia di tutto rispetto, fatta eccezione per l’ultima trasferta giocata a Torre del Greco dove le reti incassate sono state addirittura tre. Anche in casa Foggia l’imperativo è uno solo: vincere per risalire verso i play off, traguardo alla portata della compagine di Zeman.
Una settimana intensa di lavoro per entrambe lo squadre. Sette giorni per preparare una gara non sono pochi se si considera il tour de force cui ci si è imbattuti nel mese di febbraio. Ma uomini contati sia per il Foggia – solo 19 i convocati – che per il Taranto. Problemi in difesa per i rossoneri, in attacco per i rossoblù.
Zeman oggi schiera la migliore formazione possibile, date anche le assenze per infortunio e squalifica. Nonostante il rientro di Alastra il Mister punta ancora sul giovane portierino Dalmasso, che ha ben figurato contro il Bari nonostante le reti subite, mentre sulle due fasce sono confermati Rizzo e Nicolao con quest’ultimo che fortunatamente è riuscito a recuperare dall’infortunio della scorsa settimana. Al centro della difesa la coppia è costituita da Sciacca e Girasole (Di Pasquale era squalificato per un turno) e centrocampo affidato ancora una volta a Garofalo, Petermann e Di Paolantonio. In attacco si rivede il tridente offensivo con Curcio a destra, Ferrante al centro e Merola posizionato sulla sinistra.
Oggi gli occhi sono tutti puntati su Alexis, che non va in rete da un mese (ultimo goal segnato il 6 febbraio scorso allo Zaccheria contro la Fidelis Andria). Lato Taranto gli sguardi sono sull’esperto Saraniti, che soffre della stessa “malattia” di Ferrante.
Sugli spalti non ci sono i tifosi rossoneri: trasferta interdetta per loro. In compenso, in tribuna c’è la dirigenza foggiana, almeno una parte di essa. Nonostante il prezzo dei tagliandi dimezzato – che qualcuno impari dalla società del Taranto come si fa – allo Iacovone non ci sono tanti tifosi rossoblù ad acclamare la propria squadra (all’incirca 2.500).
Inizia il primo tempo ed è il Foggia al 3’ a rendersi pericoloso: punizione battuta in area da Petermann e Garofalo di testa mette alto sulla traversa. Al 9’ risponde il Taranto con Labriola che spara la palla su Dalmasso quando invece avrebbe potuto servire Saraniti in ottima posizione per calciare a rete.
Passano appena due minuti e il Foggia va in vantaggio: palla conquistata a centrocampo e discesa sulla fascia destra di Nicolao, oggi risultato migliore in campo insieme a Garofalo. Cavalcata in area e palla in rete grazie ad un’autorete di Granata. Inchino del giovane difensore, acquisto azzeccatissimo del mercato di gennaio, dinanzi alla panchina di Zeman.
A questo punto si immagina che la gara si sia messa nei giusti binari e che i satanelli possano segnare ancora, e invece accade che il Taranto comincia a reagire, forse punto nell’orgoglio e preoccupato di dover registrare la terza sconfitta consecutiva. Così gli ionici iniziano a macinare gioco, mentre i rossoneri si rendono pericolosi solo sulle ripartenze. Nel frattempo, parte lo show di Dalmasso fuori dei pali: esce, non esce, esce e rinvia corto ai compagni, rimane fuori dei pali quando non serve, ma salva anche il risultato – va detto – almeno in un paio di occasioni.
Volendola decidere ai punti il primo tempo è del Foggia visto che le azioni ci sono da entrambe le parti con i rossoneri che però hanno il merito di aver segnato.
Inizia la ripresa con la squadra di casa che vuole provare a raddrizzare la partita e i suoi avversari che glielo lasciano fare. Al 7’ arriva il regalo di Dalmasso – era nell’aria – che in uscita “cicca” la sfera con Saraniti pronto ad approfittarne. Ed è così che anche il Taranto, dopo la Turris, si sblocca dal punto di vista psicologico. Basta incontrare il Foggia per risollevarsi…Era accaduto anche al Potenza.
Il secondo tempo è certamente di marca tarantina. Fioccano occasioni e fioccano anche gli errori, complice forse un terreno non al meglio delle condizioni. Zeman su questo era stato profeta e la pioggia copiosa caduta sullo Iacovone nei giorni scorsi non ha aiutato.
Finisce la gara in parità. Forse il Taranto può recriminare qualcosina in più per le tante occasioni sprecate, per quanto al 90’ Gallo, subentrato all’evanescente Merola, si sia mangiato la rete del vantaggio definitivo davanti alla porta. Un’occasione che sarebbe stato più difficile sbagliare che realizzare. Il Foggia oggi ha il grande demerito di non averci creduto fino in fondo perché se solo lo avesse fatto ora staremmo a commentare tutt’altra storia.
Ecco la pagella venuta fuori dai voti della Redazione di Mitico Channel. Con noi ha partecipato un grande tifoso del Foggia, Michele Barbaro, che desideriamo ringraziare.