Nelle sette stagioni precedenti alla guida del Foggia, il tecnico boemo ha incrociato due volte l’Avellino al Partenio e in entrambe le occasioni ha vinto. Accadde nei campionati di serie B 89/90 e 90/91 quando i Satanelli s’imposero rispettivamente 1-0 (gol di Signori) e 2-1 (doppietta di Baiano). Zeman ricorda bene in particolare la seconda gara: “Disputammo una buona partita e portammo a casa con merito la vittoria con i gol di Baiano che da ex avellinese a fine partita fu preso a schiaffi nel sottopassaggio da qualche tifoso irpino deluso”. Per la partita di domani l’allenatore rossonero oltre alle individualità della formazione biancoverde, ha parlato dell’aggressività e l’intensità di gioco della squadra campana . “L’Avellino è una squadra con molta esperienza ,punta molto sul piano fisico come tutte le squadre di Braglia. Noi dobbiamo liberarci della palla prima che ci arrivino addosso. È una formazione forte che ha perso meno di tutti e ha subito pochi gol”. A proposito degli infortunati, il tecnico di Praga non si lamenta: “Ho lavorato sempre con pochi giocatori. Ci sono abituato. A Pescara per esempio avevo a disposizione 14-15 giocatori. Alastra sarà pronto per la prossima partita. Per Merola e Di Grazia dobbiamo aspettare ancora un po’. Invece per Markic ci sono ulteriori controlli di specialisti che devono dirci come sta. Non ci sono infortuni politici in vista del mercato di gennaio”. I tecnici di Foggia e Avellino sono entrambi ex: Braglia ha allenato il Foggia in C2 nella stagione 1999/2000 e Zeman l’Avellino nel campionato di B 2003/2004. Il boemo pensa alla stagione sulla panchina irpina, conclusa con la retrocessione ricordando che la squadra a sua disposizione era valida con elementi di spessore: “Avevamo Kutuzov, Stroppa, Tisci e Nocerino, quest’ultimo poi arrivò in nazionale. Ci prendemmo belle soddisfazioni battendo ad esempio il Verona 6-0”. Tornando alla gara di domani il tecnico foggiano ha ripetuto che i suoi non devono farsi intimorire dal pressing avversario. ” Sul piano tattico non posso rinunciare a un attaccante per bloccare le iniziative avversarie sulle fasce perché noi proveremo a imporre il nostro gioco per provare a vincere”. A chi gli ha fatto notare che di fronte a squadre più strutturate e meglio dotate tecnicamente (vedi Palermo e Catanzaro) i suoi ragazzi sono apparsi timorosi, Zeman ha risposto che la valutazione in base al 3-0 subito può fare pensare diversamente, ma a Palermo il Foggia ha giocato molto meglio dei rosanero e che si è suicidato con due clamorosi errori.