“La Capitanata per lo sport”, quando i foggiani fanno squadra

Era il 1694 quando Mons. Cavalieri diveniva Vescovo di Foggia. Se dovessimo ripercorrere il percorso di Cavalieri, probabilmente un libro non basterebbe. Uno dei più noti vescovi di Foggia passò alla storia per l’incredibile lettura del territorio foggiano, spingendo verso la nascita di quelle che un tempo erano le confraternite. Gruppi di fedeli che, insieme, cucirono un primissimo tessuto sociale della nostra comunità. Quando sul finire del XVII secolo i foggiani si riunirono per fare rete, gettarono le basi per lo sviluppo di una società che all’epoca era prevalentemente agricola ed artigiana. Fu in quel momento, fu in quegli anni significativi che si aprirono le porte dello sviluppo per Foggia.

Dopo aver ricostruito un accaduto storico, facendo un balzo in avanti di qualche secolo, pochi giorni fa, presso la Sala Congressi di Vigna Nocelli, si è tenuta una conferenza stampa organizzata dalla Fondazione “La Capitanata per lo sport”. La Fondazione foggiana identifica in Aristide Guerrasio il Presidente e Sario Masi il Direttore Generale, oltre ad altri professionisti foggiani, tra questi anche la nota firma nazionale Franco Ordine. La Fondazione punta forte sulla riqualificazione delle infrastrutture sportive lasciate all’abbandono. L’occhio della neo-nata realtà guarda sia il territorio cittadino che quello della provincia.

L’idea della Fondazione è lodevole, i foggiani tornano a fare rete. Lo fanno dopo circa 30 anni, l’ultimo a provarci fu Pasquale Casillo, il Re del Grano fu lo scopritore dei tanti imprenditori oggi attivi nel settore imprenditoriale foggiano. In un momento, quello attuale, che vede Foggia sprofondare nei bassi fondi delle belle classifiche nazionali, un lampo prova a cambiare le carte in tavola.

Un gruppo di imprenditori, probabilmente i soliti noti, hanno messo a disposizione della Fondazione del denaro da investire per trovare nello sport una via d’uscita che porta alla rinascita della comunità, al fermare la fuga di cervelli e lo spopolamento dei piccoli comuni.

Il nostro spirito è quello di guardare con particolare attenzione rispetto al passato le attività dei settori giovanili, essendo una carenza di tutte le discipline sportive. Credo che, questa crisi dei settori giovanili, dipenda dalla mancanza di impianti sportivi in grado di consentire l’esercizio delle varie discipline”, ha sottolineato Sario Masi nel corso della conferenza stampa per poi proseguire: “Abbiamo deciso di interagire soprattutto con i piccoli paesini della provincia dove si è riscontrato un dato preoccupante che riguarda il fenomeno dello spopolamento. Se promuoviamo lo sport, diamo un intrattenimento sano ai giovani, ciò permette la permanenza nei territori e la crescita omogenea della nostra terra”. Obiettivi piacevoli da ascoltare, straordinari da raggiungere.

Tra i componenti della fondazione spiccano professionisti foggiani – come avvocati e giornalisti – ma non imprenditori, preferiscono restare dietro le quinte. Segno di un’imprenditoria disponibile a cucire una maglia di relazioni ma fredda nel mostrarsi.