“All’inizio dell’anno, a Foggia, una recinzione abusiva iniziò a limitare l’area retrostante Parco San Felice, per poi scoprirsi abusiva al seguito della richiesta di accesso agli atti, che la parte civile ed indignata di Foggia fece …”
Inizia così il racconto – denuncia, rilasciato da Maurizio Marrese, della sezione WWF Foggia, alla nostra inviata Samira Carità, che ha riportato nella intervista tutte le grandi tematiche di interesse ambientale che sono a cuore della associazione, impegnata da anni sul fronte della emergenza paesaggistica del territorio.
Dalla recinzione abusiva a Parco San Felice, alle auto abbandonate a Borgo Mezzanone, passando per la recente video denuncia sull’abbattimento degli alberi sulla litoranea di San Menaio, ad opera del comune di Vico del Gargano, fino ad arrivare a Vieste dove – oltre all’abbattimento di 53 pini – disposto dall’amministrazione comunale già dal dicembre scorso, si è aggiunto il problema di nuove scellerate potature di arbusti presenti nella cittadina garganica, nota per le sue rare bellezze paesaggistiche e che ogni anno ospita migliaia di turisti.
Le denunce della sezione WWF di Foggia nell’intervista al Presidente Maurizio Marrese, a cura di Samira Carità.
“A Parco San Felice, il Comune e l’Amministrazione annullarono gli atti e ne ordinarono la rimozione. Ad oggi, però, i terremoti a Palazzo di Città, probabilmente, fanno evincere altre priorità.
- Ma allora, com’è possibile far restare alta l’attenzione sui problemi ambientali in Capitanata, quando le priorità continuano ad essere altre?
“A Borgo Mezzanone, vi è una bomba ecologica formata da auto abbandonate, ma se si parla del luogo, i problemi che emergono sono sempre altri. Da anni, il WWF Foggia, che opera su tutta la provincia foggiana, si ritrova a lanciare battaglie che, seppur a livello mediatico fanno rumore, trovano spesso difficoltà nella collaborazione dei piani alti dei vari comuni. Dalla potatura degli alberi, passando per la recinzione di Parco San Felice ed arrivando a problemi più grandi come le discariche abusive” – spiega Maurizio Marrese, presidente dell’associazione da febbraio dello scorso anno, “non è semplice farne una discussione in un territorio che trova ancora ostacoli per parlare di impatto ambientale. Il WWF – continua il responsabile della sezione di Foggia – trova spesso un accordo con i cittadini della provincia tutta che sono consapevoli dell’altissima difficoltà ambientale di cui, oggigiorno, si parla in ogni dove.
Purtroppo lo scontro continuo con l’interlocutore che dovrebbe essere il più importante, nel continuo dialogo alla sensibilizzazione (seppur a volte possa passare per “denuncia”), l’Amministrazione pubblica, va in dissonanza con i propri cittadini, continuando ad ignorare l’associazione e le sue richieste”.
Marrese fa esplicito riferimento alla amministrazione di Vieste dove “il Sindaco, Giuseppe Nobiletti, di fronte alla richiesta di spiegazioni su ciò che la potatura degli alberi significasse, si è quasi fatto beffa del WWF, appellando “ambientaloidi” quelli che dovrebbero essere alleati in una lotta che ci vorrebbe tutti schierati dallo stesso lato.
Nonostante le continue richieste di confronto, mai nessuno è sembrato disposto ad accoglierle come battaglie di sensibilizzazione, né a spiegare i motivi per i quali si è ritenuto opportuno perpetrare atti sull’ambiente cosa che – tiene a precisare il Presidente della sezione locale del WWF – basterebbe per arricchire la discussione e dare altri punti di vista sull’importanza del decoro pubblico o dei vari progetti degli architetti del paesaggio di turno, le quali sembrano le ipotetiche spiegazioni all’impatto ecologico che si ottiene. L’accesso agli atti, dovere di legge, richiesto al comune di Foggia, di Vico, di Vieste, di Mattinata non è mai stato concesso al WWF da nessuna delle suddette amministrazioni – continua Marrese – così rivelando anche disinteresse e, forse, la piena malafede dei Sindaci nei confronti dell’associazione.
Tuttavia – ribadisce il presidente WWF Foggia – troviamo grande consenso e aiuto nell’azione cittadina, motivo per cui è stato richiesto in modo formale al presidente della provincia di Foggia, Nicola Gatta che si potesse creare una Consulta del verde pubblico, cosa che si sta mettendo su in tutta la penisola poco alla volta e, anche in quel caso, non si è ricevuta alcuna risposta.
Le iniziative prese dall’associazione sono raramente decise di punto in bianco perché, molto più spesso, i cittadini rilevano problematiche che necessitano una battaglia e trovano alleati proprio nel WWF o in altre associazioni di volontariato.
Tutta la provincia ha gruppi di giovani con immensa sensibilità, che sono veri esempi da seguire, ne è un caso la Trash Challenge di Foggia, ma anche gruppi, formalizzati o meno, che sulle spiagge si occupano di raccolta di rifiuti. A Monte Sant’Angelo, ad esempio, dei ragazzi si sono occupati di rimuovere auto abbandonate in un vallone.
Il volontariato, dimostra la fertilità di un terreno che, però, non viene coltivato. Problema ancora più grave è quello dei rifiuti tossici, in danno alla salute dell’uomo e degli animali. Situazione difficile da gestire, anche per la presenza di malavita organizzata.
Esempio ne sono le ecoballe bruciate per giorni anni fa che fecero una grossa nube, dietro la quale uscirono indiscrezioni circa la loro appartenenza alle famiglie mafiose. Lo smaltimento dei rifiuti tossici, dovrebbe comunque vedere in prima linea l’interesse dell’Amministrazione Comunale di competenza. È il caso di Giardinetto a Foggia che dopo oltre dieci anni non riesce ad ottenere una bonifica.
“È evidente”, chiude il Presidente della sezione WWF Foggia, “che la scarsa capacità di dialogo dei piani alti con i cittadini, rende vano il loro interesse, andando così a ribadire quei luoghi comuni sull’inutilità della raccolta differenziata in quanto le società di smaltimento adibite alla città metterebbero tutti i rifiuti nello stesso posto. Diventa importante, ora più che mai, che ognuno faccia la sua parte”.