Ieri camminando per le Piagge a Firenze, quartiere tribolato e popolare, sventolava da un balcone un lenzuolo con su scritto in fiorentino (testuale): “SIAMO NELLE MANI DISSIGNORE… SPERIAMO UNN’APPLAUDA”
Il Foggia non è nelle mani del Signore (e si vede), ma di Prefetti e Magistrati. Dovremmo allora dormire sonni tranquilli, protetti e tutelati da giudici e polizia. Il problema è che questi invece “applaudono”, e cercando di evitare guai presenti si creano problemi futuri. Si muovono come elefanti in cristalleria. A Foggia c’è fermento per la crisi di risultati dei rossoneri di Stroppa e per le accuse di riciclaggio contro il patron Fedele Sannella, agli arresti a San Vittore. Bisognerebbe mantenere la calma tra i tifosi. Non agitare gli animi più del dovuto. Invece cosa fanno gli “psicologi” dell’Osservatorio Sulle Manifestazioni Sportive? Non solo vietano senza alcuna ragione una trasferta a Chivari, ma annunciano persino le “porte chiuse” per la gara interna con l’Avellino. La città DEVE mobilitarsi. Sindaco in testa. I cittadini devono far sentire la loro voce in una protesta ferma e assolutamente PACIFICA. Qui non si tratta solo del Foggia Calcio, ma è la nostra comunitá che deve pretendere rispetto, senza vittimismi, togliendo oltretutto spazio e ribalta ai soliti idioti che potrebbero approfittare della situazione per reiterare episodi di teppismo. Quanto alla partita odierna sono in viaggio per Chiavari in un pulmino strapieno di amici/tifosi. Liguria, Toscana ed Emilia si sono mobilitate. Ma sento di torpedoni in viaggio da tutto il nord. Dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia al Friuli, ma anche dalle Marche e dall’Umbria. Non vogliono i tifosi del Foggia? Impossibile. Saremo centinaia pronti a cantare la nostra passione a nome di un’intera città. Foggia e i foggiani sono dovunque. SIAMO UN POPOLO unito da due colori, il rosso e il nero e oggi abbiamo un solo e unico pensiero, la vittoria sul campo e sugli spalti. Mutuando le parole di una vecchia canzone di Grignani (ribaltandone la metafora) quello di Chiavari è un viaggio a senso solo, senza fermate se non in volo: DESTINAZIONE PARADISO!
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Francesco BacchieriFrancesco Bacchieri, all’anagrafe Stellacci, laureato in architettura a Firenze, vive ed esercita la professione di architetto in Toscana ormai da 35 anni, da dove però non ha mai mancato di seguire i Satanelli in giro per l’Italia. Da oltre un anno, come Francesco da Prato, a fine partita commenta a caldo le prestazioni dei rossoneri nella rubrica "Io la vedo così... ". Archivi
Maggio 2020
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