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Io e Francesco da Prato insieme sotto un'unica bandiera - UNITI SI VINCE!

15/3/2019

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Caro Francesco, la nostra amicizia è nata sui social, non ci siamo mai conosciti di persona, ma più di un anno fa ci siamo seguiti e scritti spesso, ed abbiamo più di una volta avuto idee convergenti su come andrebbe interpretato il tifo (soprattutto ai tempi in cui era molto accesa la divisione tra i sostenitori di De Zerbi e di Stroppa). 
La nostra amicizia è stata sempre viva, accesa da discussioni, confronti (anche a muso duro) e spesso abbiamo anche litigato. Tu  hai sempre cercato di placare gli animi, mentre il sottoscritto, per carattere sanguigno ed impulsivo, è meno tollerante rispetto alle divergenze di opinioni. Però la passione rimane, troppo forte, l'amore per la nostra squadra ci ha sempre unito, così immancabilmente abbiamo sempre finito per chiarirci e, da persone intelligenti, ogni volta ci siamo riappacificati. Hai ammirato la mia passione per il Foggia a tal punto che, condividendo tante mie idee, mi hai voluto nel gruppo "Pacc' d'u Fògge", facendomi amministratore al fine di darti una mano per mediare le tensioni fra i tifosi, con l'obiettivo di abbassare i toni delle discussioni, spesso controproducenti, fra chi commentava o pubblicava i vari post in maniera poco ortodossa. Hai sempre riconosciuto che in quel periodo abbiamo fatto insieme un ottimo lavoro, collaborando in tutto e per tutto, e le cose sono andate a lungo a meraviglia. Il gruppo stava rispondendo alla grande ai nostri appelli di convivenza sana e di rispetto reciproco.
Purtroppo però, ancora una volta divisi dall'idea di accettare o meno l'ingresso nel gruppo di taluni che, sia pure tifosi come noi, avevano avuto nel passato degli screzi e dei duri scontri con la mia persona e che, in quel particolare momento, personalmente non ritenevo fosse corretto accogliere tra di noi, siamo arrivati nuovamente a discutere e ci siamo separati in maniera dura e decisa. So bene che per te un tifoso è come un fratello, anche se è irrispettoso o destabilizzante, dunque cerchi sempre la mediazione con tutti. Io, al contrario, come sai, sono più passionale ed istintivo ed è per questo motivo che la nostra amicizia è finita e mi sono sentito tradito da te a tal punto da lasciare il gruppo e il mio ruolo di amministratore. Visto che poi, dopo la mia uscita da "Pacc' d'u Fògge", ho visto iscriversi al gruppo molta gente con la quale non avevo avuto in passato buoni rapporti, mi sono sentito ancor più ferito e così ho cominciato a criticarti, non perdendo occasione per farlo, anche perché davvero non capivo il cambiamento di atteggiamento nei miei confronti, non capivo cosa ti fosse preso, anche se sapevo bene che avevi deciso di aprire le porte a tutti nel tuo gruppo solo perché hai sempre ambito ad unire i tifosi e non a dividerli. 
Con il passare del tempo però sapevamo entrambi che, anche avendo perso i contatti, nonostante l'astio che si era creato, rimaneva nel fondo della nostra anima qualcosa che ci continua ad unire come e più di prima: l'amore per la nostra squadra del cuore. Così, due giorni or sono, una nostra amica comune (che più volte ha cercato di mettere pace tra di noi) mi ha contattato informandomi che avevi pensato ad un' iniziativa, e cioè la promozione dell'acquisto di biglietti per la partita col Cittadella da parte di quei tifosi fuori sede che, non potendo vederla di persona allo stadio,  avrebbero comunque comprato alcuni tagliandi per dimostrare la propria vicinanza e solidarietà alla Società, chiedendomi se fossi d'accordo e se avessi sostenuto dal gruppo "Magico Foggia", di cui ora faccio parte, questa proposta. Come sai gli ho risposto che l'idea era bella, ma forse sarebbe stato meglio farla lasciandola nell'anonimato, perché non sembrasse una trovata pubblicitaria e che comunque ti avrei contattato per discuterne. Ci siamo così messaggiati dopo tanto tempo e, come d'incanto, ogni problema fra di noi è sparito, come se niente ci avesse mai diviso. Pensando alle difficoltà odierne del Foggia, ti ho detto che la tua idea mi piaceva ma che, al contempo, anche noi stavamo pensando ad un'iniziativa di sostegno al Foggia Calcio, qualcosa che avesse forse anche maggior impatto mediatico perché Foggia e i suoi tifosi non meritano tutto quel fango buttatoci addosso da tv e giornali a causa di episodi isolati che tutti abbiamo condannato e che, magari, nemmeno sono riconducibili alle nostre vicende calcistiche, lasciando alle istituzioni preposte il dovere di svolgere le dovute indagini. Ci siamo confrontati nel nostro gruppo e con il nostro amministratore Francesco Zenga, insieme ad Alena, Arturo Leone e Daniele Nardella, abbiamo avuto l'idea di creare l'hashtag #AiutiamoilFoggiaCalcio. Siamo in tanti, e se ognuno facesse un acquisto nello Store o sul sito ufficiale del Foggia Calcio, riusciremmo a contribuire materialmente alla causa rossonera. L'abbiamo pubblicizzata subito e mi ha fatto davvero piacere che tu l'abbia condivisa con noi e promossa sul tuo ed altri gruppi affinché, insieme alla vostra iniziativa del biglietto, contribuisca ad aiutare davvero la società del Foggia in difficoltà di liquidità.
Mi hai però "fregato", perché, con la complicità di Alena, ti sei fatto dare la mia data di nascita ed hai voluto regalare a me uno di quei biglietti che avete acquistato in Toscana, regalo che ho accettato perché ho ritenuto fosse un gesto di rinnovata amicizia che, naturalmente, mi ha fatto davvero piacere. 
Adesso, con questa mia lunghissima lettera, voglio evidenziare che la nostra storia dimostra come sia inutile dividersi quando si ha in comune una grande passione come quella che ci unisce per i colori rossoneri, e come ragionando ed avendo un confronto sereno, anche trovandosi qualche volta su posizioni diverse, tutto si può e si deve risolvere senza trascendere in discussioni inutili che alla fine non portano davvero a nulla. 
L'hashtag #AiutiamoilFoggiaCalcio delle due Curve "UNITI SI VINCE" lo abbiamo sposato insieme appieno e mi auguro che lo facciano tutti i  calciatori in campo, sabato contro il Cittadella e nelle prossime partite.     
Ti ringrazio comunque per il gesto nei miei confronti e ti lascio con uno slogan che ci è caro a tutti: "IL NOSTRO TIFO È COME L'INFERNO IL NOSTRO AMORE REGNERÀ IN ETERNO"    


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    Francesco Bacchieri

    Francesco Bacchieri, all’anagrafe Stellacci, laureato in architettura a Firenze, vive ed esercita la professione di architetto in Toscana ormai da 35 anni, da dove però non ha mai mancato di seguire i Satanelli in giro per l’Italia. Da oltre un anno, come Francesco da Prato, a fine partita commenta a caldo  le prestazioni dei rossoneri nella rubrica "Io la vedo così... ". 

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