MITICO CHANNEL
  • Home
  • I programmi della settimana
  • Mitico magazine

In morte di un calciatore

4/3/2018

0 Commenti

 
La morte improvvisa di Davide Astori, calciatore di Cagliari, Roma e Fiorentina con diverse presenze anche in azzurro, come tutte le notizie di cronaca che riguardano il mondo del calcio, ha avuto una vasta eco nazionale. Detto che un ragazzo che muore a 31 anni dovrebbe fare sempre notizia, è inevitabile che se sei un uomo pubblico, conosciuto dalle grandi masse, bello, giovane e forte la cosa faccia sicuramente sensazione. La vita che ci lascia prematuramente commuove a prescindere. Giosuè Carducci più di tutti, forse, seppe interpretare questo dolore (che ritorna tante volte nella nostra letteratura) con la poesia Funere Mersit Acerbo, lui che perse un figlio in tenera età ed un fratello suicida ancora giovane. Lascia allora naturalmente sconcertati come un atleta nel pieno della propria vigoria fisica, allenatissimo, controllato ogni sei mesi da medici specialisti, possa venire a mancare per un malore notturno alla vigilia di una partita di calcio. L’episodio non è isolato, purtroppo. Il calcio e lo sport piangono periodicamente un ragazzo o una ragazza caduti in giovane età, in Italia come all’estero, folgorati da una crisi cardiaca prima, durante o dopo una partita o una gara sportiva. L’ultimo da noi (tra i noti) era stato Piermario Morosini, stroncato da un infarto durante Pescara – Livorno il 14 aprile del 2012. Ma è impressionante e lunghissimo l’elenco di atleti morti in giovane o giovanissima età per motivi poco chiari, insoliti, spesso senza una vera e propria ragione apparente. Spesso ma non sempre. Qualche volta le ragioni sono state fin troppo evidenti. E’ il caso per esempio di Marco Pantani o di Florence Griffith-Joyner, ancora oggi detentrice dei record mondiali sui 100 e 200 metri piani di atletica leggera, ritiratasi misteriosamente dalle competizioni e deceduta a soli 38 anni per una crisi epilettica che molti attribuiscono ancora oggi all’uso di steroidi anabolizzanti. Per Pantani andrebbe fatto un discorso a parte, ma anche in questo caso notorietà, competizioni e droga fanno da sfondo a morti tragiche e premature. Non sarà questo il caso e magari si scoprirà che lo sfortunato capitano della Fiorentina è deceduto per una malformazione congenita, ma nel mondo del calcio ci sono state troppe morti strane, troppe malattie frequenti per non farsi qualche domanda.  Solo a Foggia ricordiamo le morti inaspettate di Giogio Rognoni, Franco Mancini e Paolo List. La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) sembra colpire statisticamente in modo impressionante ex giocatori professionisti (ricorderete tutti il caso di Borgonovo), mentre molti campioni di ieri hanno dichiarato apertamente che venivano costretti a prendere farmaci che non conoscevano per migliorare la condizione fisica e soprattutto per recuperare da fastidiosi e lunghi infortuni. Ma guai a dirlo ad alta voce, guai a seminare il dubbio. Tra gli stessi calciatori in attività l’omertà è assoluta sull’argomento. Lo sa bene il “nostro” Zdenek Zeman che ha avuto la carriera distrutta per aver denunciato l’uso di sostanze dopanti in molte squadre di vertice e non solo. L’ipocrisia nel mondo pallonaro italiano l’ha sempre fatta da padrone. Prima salvare le apparenze, il resto non conta, anzi conta solo se fa buisness e chi se ne frega della salute degli atleti. Il doping nel mondo del calcio non c’è, punto. Chi dice il contrario è un eversivo o un disfattista. Così, a proposito di apparenze, dopo la tristissima notizia dell’improvvisa scomparsa di Astori, il mondo dello sport nazionale ha voluto immediatamente dare un segnale sospendendo i campionati di serie A e serie B per una giornata. Meglio avrebbero fatto a sospendere tutti i campionati di calcio perché non si capisce come mai se alle serie professionistiche si chiede correttamente un momento di riflessione la stessa cosa non accade per tutti gli altri. Parimenti dovremmo dire per quei ragazzi, e sono tanti, che perdono prematuramente la vita nelle serie minori e di cui nessuno si ricorda perché nelle società occidentali contrariamente a quello che sosteneva il principe Antonio De Curtis, la morte non è mai una livella. Purtroppo ci sono morti più uguali di altri, non me ne vogliano la moglie e la figlia di Davide Astori a cui vanno il mio più sincero cordoglio insieme a quello di tutta la nostra redazione. So che rischio di essere tacciato di paternalismo, ma qualche tempo fa è deceduto in un cantiere per un incidente un ragazzo che aveva moglie e figli piccoli. Mi sarebbe piaciuto che il Ministero delle Infrastrutture avesse chiuso tutti i cantieri edili in Italia per un giorno, per rispetto, come ha fatto con attenta solerzia il C.O.N.I. nel caso di un suo tesserato. Morire a 31 anni, nel fiore degli anni, è sempre una tragedia, a chiunque capiti, perché morire avendo ancora tutta la vita davanti non è mai giusto, soprattutto se si lasciano mogli giovani e bimbi ancora in carrozzina come è successo a Davide. Spero davvero che sulla sua morte si facciano delle indagini e se ne chiariscano i motivi a tutela della salute di chi guadagna milioni giocando a pallone come di chi lo fa più umilmente per mestiere o semplicemente per passione, a tutti i livelli. Facciamo che per una volta questo silenzio, questi stadi chiusi, non siano solo un modo meschino per lavare ancora una volta solo le nostre coscienze.
0 Commenti

Il tuo commento sarĂ  pubblicato dopo l'approvazione.


Lascia una risposta.

    Condividi
    Foto

    Francesco Bacchieri

    Francesco Bacchieri, all’anagrafe Stellacci, laureato in architettura a Firenze, vive ed esercita la professione di architetto in Toscana ormai da 35 anni, da dove però non ha mai mancato di seguire i Satanelli in giro per l’Italia. Da oltre un anno, come Francesco da Prato, a fine partita commenta a caldo  le prestazioni dei rossoneri nella rubrica "Io la vedo così... ". 

    Archivi

    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018

    Categorie

    Tutto

    Feed RSS

Disclaimer e Note legali
www.miticochannel.com è un sito gestito dall'Associazione culturale Mitico channel.
Le opere prodotte in collaborazione con esso sono da intendersi realizzate a titolo completamente gratuito. 

Per gli utilizzatori del sito sono disponibili le Note legali e lo Statuto dell'Associazione nella pagina dedicata

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Foggia. 17/17 r.p. 4089/17 3/11/2017
Direttore Responsabile: Daniel Pio Miulli
Editore: Associazione culturale Mitico channel - Foggia
C.F. 94099490719 - P.IVA 04040440713
miticochannel@gmail.com
Immagine
  • Home
  • I programmi della settimana
  • Mitico magazine