Playout, la proprietà se li è cercati

La scellerata mala gestione di questi mesi non poteva che portare a un epilogo squallido.

A Picerno l’ininfluente pareggio è stato vanificato dai successi di Casertana e Messina, ma sarebbe sbagliato attribuire solo all’ultima giornata la responsabilità del tracollo rossonero.

La strategia messa in atto dopo il pareggio di Trapani a dicembre ha determinato una discesa inarrestabile verso i bassifondi della classifica e il punticino in Lucania è persino un passo in avanti rispetto alla sequenza di sconfitte consecutive che hanno caratterizzato il finale di stagione.

Tutto ciò che sta accadendo, però, non è frutto del fato avverso, della scarogna di uno sventurato vessato dalla malasorte. Non è mancata la fortuna, ma il valore, la qualità imprenditoriale applicata al calcio.

Dare un’organizzazione dilettantistica a una società porta la stessa, inevitabilmente, fra i dilettanti.

E questo sta accadendo al Foggia.

Anche chi si lamenta, francamente non a torto, della modestia tecnica della squadra deve ammettere che la stessa è una conseguenza delle scelte fatte in estate. A poco serve raccontare la storiella che gran parte dei tifosi e degli addetti ai lavori avevano accolto con favore l’arrivo delle “figurine”. Nulla toglie questo all’esclusiva responsabilità che rimane in capo a chi guida la società prendendo in totale autonomia delle decisioni che solo il tempo rivelerà come giuste o sbagliate.

Nell’arco di un campionato, inoltre, c’è tempo e modo per correggere, rettificare, aggiustare il tiro e riportare la squadra sui giusti binari. Si guardi l’Avellino, ad esempio. Si vada a vedere come quella proprietà sia intervenuta per rimettere in corsa la squadra verso gli obiettivi dichiarati. Eppure, erano partiti davvero molto male.

La professionalità, l’esperienza, la capacità organizzativa sono tutti fattori di successo estranei al Calcio Foggia 1920 e il playout contro il Messina è conseguenziale a queste lacune.

Il dramma sportivo che si sta consumando è accentuato dal fatto che una malaugurata discesa fra i dilettanti sul campo chiuderebbe definitivamente ogni possibilità di cessione della società. Una vera beffa ai danni dei tifosi, ma anche dell’attuale proprietà che vedrebbe punita la politica autolesionista che ha adottato negli ultimi mesi.

Non pagare gli stipendi, scelta dolosa e irresponsabile, non è stata una buona idea e altrettanto sbagliata è stata la sostituzione prima degli ultimi novanta – decisivi – minuti di allenatore e direttore sportivo dopo aver respinto le loro dimissioni alcune settimane fa.

Ora la navicella chiamata Foggia dovrà affrontare in battaglia un Messina molto determinato e dovrà farlo con in panchina un allenatore inesperto, un d.s. neopatentato e una squadra con delle grosse lacune.

La retrocessione fra i dilettanti è una possibilità concreta.

La successiva mancata iscrizione, anche.

Forse, se la proprietà, almeno nei prossimi venti giorni, la smettesse di remare contro, pagasse gli stipendi e si assumesse gli oneri di sua competenza, si potrebbe avere qualche residua speranza di salvare la categoria.

Mai come ora c’è bisogno di comportarsi da uomini fuori e dentro il campo.

3 thoughts on “Playout, la proprietà se li è cercati

  1. Caro Biagio, Buongiorno.
    Editoriale ineccepibile, immagino che in merito alla “scellerata mala gestione di questi mesi” tu ti riferisca a tutti i 48 mesi di questa dannata gestione, forse la peggiore della storia del Foggia, che peccato.
    Se dessimo spazio esclusivamente alla razionalità saremmo già spacciati. Non ci resta che sperare in un miracolo, crediamoci fermamente, non possiamo fare altro.
    Sempre FORZA FOGGIA!!!

    1. ….si parla sempre male dei foggiani e di Foggia, ma dopo gli schiaffi ricevuti, le umiliazioni e l’incompetenza di questo signore ( eufemismo…) nessuno dice che i tifosi e foggiani tutti hanno reagito da SIGNORI….
      Altro che bombe sotto l’auto e faccio di maiale nella curva, caro Canonico…il vero mafiose è lei che ricatta una intera città con il suo comportamenti infantile…e non ci dimentichiamo come ha trattato Zema, Pavone, e chi ora ha pietato l’Entella in serie B, umiliato anche lui…per non parlare di un giornalista del giornale l’attacco allontanato solo perché contestava pubblicamente la conduzione scellerata delka società. SI VERGOGNI…torni nel suo paesello…e si ritenga fortunato…che può ancora farlo…

  2. ….si parla sempre male dei foggiani e di Foggia, ma dopo gli schiaffi ricevuti, le umiliazioni e l’incompetenza di questo signore ( eufemismo…) nessuno dice che i tifosi e foggiani tutti hanno reagito da SIGNORI….
    Altro che bombe sotto l’auto e faccio di maiale nella curva, caro Canonico…il vero mafiose è lei che ricatta una intera città con il suo comportamenti infantile…e non ci dimentichiamo come ha trattato Zema, Pavone, e chi ora ha pietato l’Entella in serie B, umiliato anche lui…per non parlare di un giornalista del giornale l’attacco allontanato solo perché contestava pubblicamente la conduzione scellerata delka società. SI VERGOGNI…torni nel suo paesello…e si ritenga fortunato…che può ancora farlo…

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