Chissà cosa penserà in questi giorni Gabriele Gravina della vicenda Foggia.
A febbraio, soltanto due mesi fa, il presidente della FIGC dichiarava all’Ansa “Le criticità economico-finanziarie che riguardano tutto il calcio si acuiscono in modo particolare in Lega Pro, imponendo una riflessione seria… torniamo a discutere di una riforma… che abbia l’obiettivo di rendere finalmente sostenibile il calcio italiano”.
Mi chiedo a cosa serva riformare il calcio per renderlo “sostenibile” se poi si consente a personaggi come Nicola Canonico di danneggiare volutamente una comunità non pagando gli stipendi dei tesserati ben sapendo che le conseguenze non ricadrebbero esclusivamente su di lui.
A differenza di quanto succede altrove, non c’è una problematica economica alla base dell’insolvenza.
La CN Football club, proprietaria del Calcio Foggia, è parte integrante di un gruppo, quello di Nicola Canonico, che non versa certo in situazione di decozione. La società di via Gioberti ha presentato un bilancio assolutamente in linea con quelli della categoria, e il Revisore Unico, dott. Marangelli, concludeva le sue osservazione in sede di approvazione dello stesso il 22 novembre 2024 con queste parole: “… non si rilevano motivi ostativi all’approvazione del bilancio di esercizio annuale al 30/06/2024…, fermo restando l’impegno irrevocabile da parte dei soci a supportare economicamente, patrimonialmente e finanziariamente la società per permettere la continuità aziendale…”
In questo contesto il mancato pagamento degli stipendi è frutto di un comportamento doloso del soggetto proprietario che fa seguito alla sua pubblica richiesta di procedere all’acquisto oneroso delle quote.
Della serie: “Pagatemi ciò che chiedo e nei tempi che indico io o metterò in atto un ostruzionismo finanziario per causare un danno alla squadra per la quale tifate”.
Con buona pace dell’art.1/bis del Codice di Giustizia Sportiva: “… le società, i dirigenti, gli atleti… devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.
In questa vicenda è evidente che manchino tanto la correttezza che la probità nell’operato di Nicola Canonico.
Tuttavia, non è solo lui il protagonista in negativo di questo ultimo scorcio di campionato.
È da stigmatizzare il comportamento della squadra vista in campo contro il Messina: un insulto allo sport, una mancanza di rispetto di quegli obblighi che anche chi non è stato ancora retribuito dovrebbe avere nei confronti del pubblico.
Degni dipendenti di cotanto padrone, verrebbe da dire.
Per loro pagano Leone e Zauri, esonerati nel primo atto di Bitetto a cui è stato imposto di dare il benservito a entrambi.
A dire il vero, i due si erano già dimessi spontaneamente dopo Caserta, ma nella successiva conferenza stampa in smart working l’inflessibile patron era stato chiaro: “Rimangono al loro posto fino alla fine!”
E, infatti…
Buoni ultimi, ma anche loro con una parte di responsabilità, gli appartenenti alla classe politica e imprenditoriale del territorio.
Troppo poco ciò che hanno fatto fino ad ora e troppo tempo inutilmente sprecato più a declinare alibi che a cercare soluzioni.
Si vuol far credere talvolta che vi siano problematiche legali, talaltra che manchino le risorse economiche necessarie, ma – a mio avviso – ciò che difetta è solo il coraggio.
E quello, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare. (cit. A. Manzoni – “I Promessi Sposi” – Capitolo XXV)
Sembri più Mario Schena
Caro Biagio condivido tutto. Tuttavia segnalo che tra le tante cose negative di questa vicenda c’è anche il comportamento di certa tifoseria e ambiente in generale, la cui responsabilità non può essere omessa. Non mi riferisco a chi comunque fa qualcosa di concreto per il Foggia (gli abbonati)che comunque sono un misero 3% dei solo residenti e comunque uno scarso 5% rispetto a chi parla, scrive, commenta, accusa, giudica, istiga, senza fare nulla di positivo. È cambiato il tifo con i social e con esso ovviamente i comportamenti. Anche vedere un presidente che reagisce a offese sui social fa capire come tutto sia cambiato. I tifosi trasformati in opinioni leaders autoreferenziali che giudicano addirittura le curve perché non contestano (come se il compito delle curve che si rispettino non sia incoraggiare ma contestare). Insomma tutta sta vicenda mi sta allontanando sempre di più dal calcio perché da dove la prendi la prendi vedo sconfitte per tutto e tutti e in particolare per l’ambiente, la città, la squadra. Troppo facile dire tutta colpa di un personaggio francamente pessimo soprattutto ultimamente. Ma è una storia tristissima che ha purtroppo diversi protagonisti, come dici tu, pur con diversi gradi di responsabilità.
Sottoscrivo integralmente questo commento
L’atteggiamento della tifoseria nei confronti di Canonico nasce dal comportamento del presidente/ padrone e dalla sua inco petenza nel gestire una gloriosa società di calcio come il Foggia. Questo signore per ben quattro anni ha umiliato i tifosi tutti, paganti occasionali e abbonati, i foggiani e l’intera città e tanti, tantissimi allenatori anche di rango ( Zeman, Rossi ecc ecc ) È facile prendersela ora con il tifo organizzato….Fai il tuo dovere, comportati per bene e nessuno ti contestera’
Tutto ciò che stiamo osservando è lo specchio fedele della società attuale, a tutti i livelli (politico, sociale, economico) dove lo sport inteso nel suo insieme non fa eccezione. Quando un’ affermazione può essere contraddetta dai fatti un istante dopo, quando la comunicazione tra le persone svilisce miseramente nell’offesa, quando i valori profondi del rispetto dell’altro si annullano possiamo mai aspettarci qualcosa di diverso?
Dovranno cambiare troppe cose perché anche lo sport ritorni ad essere gioia, vicinanza, entusiasmo e passione genuina.
Secondo me la prima colpa deve attribuirsi a quei falsi tifosi che mettono bombe sotto le macchine dei dirigenti calciatori ecc.e incitano i veri tifosi contro i presidenti che tirano fuori i denari e pagano regolarmente i calciatori e tutto lo staff. In secondo luogo i calciatori che non onorano le maglie che indossano in terzo luogo gli allenatori che non hanno il polso fermo.
Il comportamento di Nicola Canonico, precisamente definito “doloso”, potrebbe essere oggetto di una class action per i danni materiali e di immagine arrecati ad una intera comunità?
Dopo aver speso in 4 anni parecchi quattrini per portare a Foggia una quantità enorme di giocatori scadenti grazie alla sua incompetenza ed alla sua presunzione, il ricatto di Canonico alla città di Foggia mi sembra evidente. O vi accollate i debiti che ho fatto grazie alla mia incompetenza o vi faccio annegare insieme a me…..questo il suo pensiero. 6 milioni di euro per gestire una squadra di serie C in una città difficile fanno bene a non darglieli. Quindi si riparta pure dal basso…..
A parte gli attentati subiti che nascono da comportamenti anche offensivi ,ma comunque non giustificabili, Nicola Canonico per 4 anni ha solo detto bugie e preso in giro una intera città e i debiti sono solo causa della sua incompetenza. Mi spiace per il Foggia ma a questo punto meglio ripartire da zero in modo che oltre a noi sia anche Canonico a pagare. Personalmente se fossi un imprenditore interessato all’acquisto a Canonico non darei un solo euro. Vorrebbe ricattare una intera comunità mascherandosi dietro al fallimento del Foggia? Bene. Che il Foggia per causa sua fallisca è che lui venga trascinato nel fallimento. Già il non prendere 1 euro dei milioni richiesti sarebbe una grande soddisfazione.
Una comunità che non sappia far valere il suo peso partendo dalle sue nobili fondamenta – il calcio tra queste – e’ condannata all’irrilevanza, caro Biagio. Il problema è tutto qui.
Facciamoci tutti un mea culpa. Foggia ha ed ha avuto quello che si merita.
Quindi secondo te ha ragione Canonico?
Quindi secondo te ha ragione Canonico?