Bilanci in ordine, ma certezze zero. Il paradosso di un giocattolo che si chiamava Foggia

Con la pubblicazione del bilancio si fatta finalmente chiarezza sulla strategia che ha portato alla separazione della lite fra i soci in merito all’acquisto delle quote della Corporate dalle vicende del Calcio Foggia 1920.

Da sei mesi a questa parte, cioè da quando la società che controllava il club a partire dal 2019 non ha aderito all’aumento di capitale, le strade si sono definitivamente separate.

La causa civile prosegue, ma l’esito finale della stessa non avrà alcun riverbero sull’ex controllata.

Ma non è tutto.

Con la stessa operazione che ha portato la neocostituita C.N. Football club a detenere il 100% del Calcio Foggia, si è anche intervenuti per abbassare significativamente il debito, azzerando completamente quello verso i soci e coprendo in anticipo di un anno rispetto alle previsioni di legge la perdita al 30 giugno 2021 che era stata differita di 5 anni.

In definitiva, quelli che erano stati indicati come i principali ostacoli alla vendita della società, la vicenda Pintus, la massa debitoria complessiva e l’esistenza di un consistente finanziamento soci sono stati neutralizzati, dimezzati o eliminati.

Non basta.

Il mercato di gennaio è stato utilizzato fino ad ora esclusivamente secondo logiche di bilancio, liberandosi dei contatti più onerosi e sostituendo i partenti con prestiti a basso costo.

Con gli stessi Leone e Zauri l’impegno scade a giugno.

Alla squadra, in fondo, viene chiesto un compitino facile facile: evitare la retrocessione. Visto ciò che succede in fondo alla classifica, non sembra proprio una missione impossibile e la partita con il Benevento lo dimostra.

Tutto, quindi, fra intravvedere uno scenario chiaro: il Calcio Foggia è vendibile, ha una situazione economica largamente migliore della media delle altre società di Lega Pro,  beneficerà degli ulteriori tagli agli ingaggi in corso e non avrà contratti onerosi di cui liberarsi a fine stagione.

Non è pensabile che si possano trovare delle condizioni migliori per chi voglia seriamente rilevare un club di serie C in Italia.

Dando per scontato che qualsiasi trattativa non possa prescindere da una verifica della corrispondenza fra numeri dichiarati e documentazione contabile, ulteriori obiezioni preventive di aspiranti acquirenti non hanno più ragione di essere.

Dal canto suo, Nicola Canonico sa di non potere offrire anche quest’anno un remake dello scadente spettacolo messo in scena nello scorso mese di maggio quando in pubblico minacciava di non iscrivere la squadra e, nel contempo, rilevava le quote di Pelusi e creava i presupposti per le operazioni di cui si è detto prima.

Anche la politica deve darsi una mossa ed essere parte attiva nel facilitare la ricerca di una soluzione accettabile che restituisca alla collettività il piacere di condividere una passione che attraversa generazioni di foggiani.

Per la cittadinanza onoraria a Roberto De Zerbi, meritata, si è trovata un’intesa unanime fra tutte le forze presenti in Consiglio comunale, la Giunta e la Sindaca.

È auspicabile che si faccia altrettanto anche per garantire al Foggia un futuro fra i professionisti che vada oltre la fine di questa stagione.

I segnali che arrivano dalla proprietà e da esponenti di rilievo dello staff tecnico, si veda l’ultima conferenza stampa di allenatore e direttore sportivo, non danno alcuna certezza sul prosieguo della gestione, ma le attività svolte per migliorare bilancio e asset proprietario sono state tempestive e lasciano un sufficiente lasso di tempo per trovare una valida alternativa.

Abbiamo tutti la responsabilità, ognuno per il proprio ruolo, di provarci.

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La partita dei Mitici – 358 –

4 thoughts on “Bilanci in ordine, ma certezze zero. Il paradosso di un giocattolo che si chiamava Foggia

  1. Siamo certi che la neo costituita N. C. Football club non abbia alcuna responsabilità civile per la vicenda giudiziaria tra la Pintus e Canonico? Io ho qualche perplessità al riguardo.

    1. Ritengo di no, perché ha acquistato unicamente le quote detenute in origine dal dott.Pelusi. La vicenda giudiziaria riguarda la Corporate e non c’è stato nessun rapporto fra questa e la CN Football club.

  2. Egregio Direttore,
    mi permetto di darti del “tu” visto che ogni tanto ci sentiamo durante “La partita dei Mitici”.
    Ho letto con attenzione l’editoriale “Bilanci in ordine, ma certezze zero. Il paradosso di un giocattolo che si chiamava Foggia “ e così ho colmato la lacuna di ieri sera quando non ero stato in grado di seguire tutte le interessanti indicazioni che hai condiviso col pubblico.
    Ed è davvero di non poco conto che il tutto evidenzi:
    1. Rimozione del principale scoglio d’intralcio alla vendita della Società (ora con la detenzione del 100% del Foggia da parte di un’unica compagine).
    2. Riduzione significativa della debitoria.
    3. Tempistica favorevole ad un eventuale cambio di proprietà senza arrivare “impiccati” nell’imminenza di tutte le scadenze previste per preparare la nuova stagione e con una strategia di bilancio che non farebbe trovare vincoli onerosi a carico di un eventuale acquirente.
    Quindi questo potrebbe essere un passo importante e forse decisivo che permetterebbe di intravvedere un possibile futuro non incerto ed oscuro ma “potenzialmente” ricco di prospettive.
    Ma mi fermo qui, non ho certo competenza o conoscenza di fatti e realtà che mi permettano di andare oltre. Ora subentra la voce del tifoso che è invece tutt’altro (cose che in parte ho già anticipato ieri sera nel mio intervento in trasmissione).
    I sentimenti sono contrastanti, cerco di spiegarmi.
    Ammettiamo per ipotesi che il mercato di riparazione e, di conseguenza, la stagione del Foggia si possano concludere positivamente (o decentemente che dir si voglia) dal punto di vista tecnico e cioè con la squadra che riesce a mantenere la categoria, magari togliendosi belle soddisfazioni sul campo, e con l’ossatura preservata (Perina, Salines, Silvestro, Tascone, ecc.) e arricchita di giovani bravi tecnicamente e vogliosi di mettersi in mostra, di prospettiva (come si dice oggi), il tutto sotto la guida tecnica del mr. Zauri e del ds Leone che tra tante difficoltà stanno lavorando bene con risultati sotto gli occhi di tutti. Non voglio escludere che ciò possa accadere e neanche mi “fa paura” un simile scenario, anzi, potrebbe essere davvero una base interessante, un mattone per la prossima stagione.
    Ma poi??? E qui arrivano i sentimenti contrastanti…
    In fondo ai tifosi, che seguono la squadra a prescindere, interessa vedere belle partite (come l’ultima contro il Benevento), con la squadra che si batte col giusto piglio, magari condito da bei gesti tecnici. Poi se arrivano risultati e si raggiungono traguardi meglio ancora, d’altra parte, e vale per ogni ambito, quello di migliorarsi dovrebbe essere l’obiettivo di tutti.
    Se questa società sta preparando la strada per lasciare, favorendo il subentro di una nuova proprietà, è quasi sicuro, per non dire matematico, che in questa eventualità difficilmente vedremo proseguire questo organico, sia perché tutti, mister e ds in primis, sono in scadenza a giugno (con i nuovi arrivi in prestito) e sia perché l’eventuale nuova proprietà porterebbe i suoi uomini e le sue idee magari stravolgendo la realtà attuale. Ovviamente con un passaggio facilitato e regolare e non arrivando a fine stagione col baratro spalancato e la minaccia ricattatoria di lasciare tutto e basta.
    Viceversa, dovesse verificarsi un clamoroso “ritorno” di Canonico (emblematico l’intervento in trasmissione di ieri sera di Nicola – da Polignano se non ricordo male), pur con le condizioni tecniche favorevoli sopra esposte, questo sarebbe difficile da mandar giù, almeno da parte mia.
    Ormai l’attuale società si è giocata tutti i bonus a disposizione, fare per l’ennesima volta l’elenco delle magagne (e sono buono a definirle tali) sarebbe ripetitivo, stucchevole, inutile e porterebbe via tempo ed energia preziosi.
    Insomma, non sono più tollerabili gli atteggiamenti reiterati con cadenza regolare (errare humanum est…) da questa proprietà, sono, prima di tutto, un’enorme mancanza di rispetto verso Foggia (in tutte le sue componenti).
    Quindi, a prescindere da tutto quanto ho cercato di spiegare, mi auguro fortemente che l’era Canonico sia prossima alla fine della sua esperienza a Foggia, ha avuto più volte l’occasione di creare una gran bella realtà, è andata male, malissimo. Ha dato piena dimostrazione di una gestione dilettantistica, improvvisata, dettata dall’umore cangiante, assolutamente non in linea con quello che una seria realtà professionistica richiede.
    Non sarò certo io a stracciarmi le vesti per questo possibile epilogo.
    Infine, un’ultima considerazione che vorrei sottoporre alla tua attenzione.
    Mi permetto di farla forse perché da fuori, e capita spesso di sentire interventi di tifosi da tutta Italia e anche dal mondo veramente lucidi ed illuminanti, spesso si vedono le cose da una prospettiva diversa e, mi permetto, migliore. Non per meriti speciali ma solamente perché spesso avere una visuale troppo ravvicinata esclude di mettere a fuoco anche a più largo raggio.
    È davvero inaccettabile e vergognoso l’atteggiamento di taluni, sia personale che di certi ambienti anche “professionali” nell’ambito della comunicazione locale, di censurare la contestazione. Spesso anche con la penosissima tiritera che “Canonico” sia l’unico che garantisce al pallone di rotolare.
    La contestazione è sacrosanta, rientra nel diritto di ciascuno di esprimersi, e sappiamo tutti benissimo quanto sia motivata e non pretestuosa.
    È anche per questo che non smetto mai di ringraziare Mitico Channel per l’opportunità che offre a tutti.
    Ti saluto con affetto e gratitudine (da estendere a tutta la squadra)
    Corrado (Corrado da Fano)
    P.S. spero di poterci incontrare in un mio prossimo viaggio a Foggia (non in programma per il momento). In fondo è proprio l’amore per Foggia e per il Foggia che ci rende una comunità, credo sia così.

  3. Ti ringrazio di cuore per il tuo contributo, Corrado. Sarà un piacere incontrarti, come già successo con tantissimi altri “esuli”. Un abbraccio

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