Abbiamo appreso in questi giorni che la piazza di Foggia è diventata anche nel calcio non appetibile.
Sono francamente perplesso.
Fino a poche settimane fa si sosteneva l’esatto contrario.
Non solo la proprietà, ma gli stessi Leone e Zauri dichiaravano di aver scelto Foggia perché lusingati dal poter operare in questo club.
Poi, a gennaio parte il mercato e – dopo tre settimane – chi c’è vuole andar via e chi si vorrebbe portare in rossonero risponde sistematicamente con un rifiuto.
“Ne abbiamo contattati tanti, ma non vuole venire nessuno”, si sente dire.
Prendiamone atto e vediamo di comprendere il motivo di questo fenomeno.
Partiamo da un presupposto: per i professionisti il calcio non è un hobby.
Quindi, mi chiedo e vi chiedo: lascereste il vostro impiego per andare alle dipendenze di un’azienda per la quale è stata preannunciata la chiusura fra pochi mesi in caso di mancata vendita della stessa?
Seriamente, lo fareste?
Perché è questo che sta succedendo.
Diffondere in pieno mercato dichiarazioni di disimpegno è un atto di autolesionismo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Oltre che sul taccuino del Direttore sportivo.
Come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, la volontà di cedere il controllo del Calcio Foggia da parte del patron è evidente da tempo, non è stata determinata dalla contestazione – peraltro recente e lontanissima da quella che si vede altrove – ed è confermata da sue attività concrete che si sono moltiplicate negli ultimi mesi. In definitiva, si tratta di una decisione già presa da tempo e non è frutto di pressioni ambientali o esterne.
Aggiungo che si tratta di una scelta legittima, persino comprensibile visto il progressivo deterioramento del rapporto con la piazza,
Ma, come sempre, modi e tempi della comunicazione sono sbagliati e fanno danni.
Il Foggia è in vendita, quindi, ma non vi è certezza né in merito alle concrete possibilità che si arrivi a una chiusura né sui tempi della stessa.
L’incognita più grande, poi, rimane quella relativa alle decisioni di Canonico nel caso in cui non trovi un acquirente in tempo utile per l’iscrizione al prossimo campionato.
Cosa farà in questo caso? Iscriverà la squadra o riproporrà quel terribile “ogni giorno che passa è un giorno in meno per il Foggia” dello scorso maggio?
Magari, senza ripensamento finale.
È auspicabile, quindi, che nei prossimi tre mesi ci sia un soggetto economico in grado di rilevare la società e di sostenerne la gestione nel prosieguo.
Non è più una missione impossibile.
La vicenda Corporate non coinvolge più il Foggia, i bilanci degli ultimi anni mostrano perdite in linea con la media delle altre squadre, i debiti sono anch’essi contenuti per il settore e in gran parte costituiti da somme anticipate dalla proprietà.
Al netto di una necessaria due diligence, chi vuole fare calcio in serie C non può accampare alibi: la società di via Gioberti rappresenta un’opportunità.
Vi lascio con un’ultima domanda.
In quanti avranno capito che la partita più importante non si sta giocando allo Zac?
Nessuna piazza è appetibile se non hai davanti un progetto serio e realizzabile in tempi certi. Ormai anche da fuori appare evidente che a Foggia da qualche anno c’è una situazione di stallo cronico tale da non attrarre più nessuno, al contrario da qui si tende ad andar via.
Ci sono 2 tipi di imprenditori nel calcio;
Quelli che investono , avendo una visione e si affidono a gente competente dando loro fiducia….e quelli che investono senza una prospettiva (a parte il loro tornaconto) cambiando continuamente per poi abbandonare il tutto.
Siamo al capolinea! Speriamo!
Nessuna piazza è appetibile se non hai davanti un progetto serio e realizzabile in tempi certi. Ormai anche da fuori appare evidente che a Foggia da qualche anno c’è una situazione di stallo cronico tale da non attrarre più nessuno, al contrario da qui si tende ad andar via.
Ci sono 2 tipi di imprenditori nel calcio;
Quelli che investono , avendo una visione e si affidano a gente competente dando loro fiducia….e quelli che investono senza una prospettiva (a parte il loro tornaconto) cambiando continuamente per poi abbandonare il tutto.
Siamo al capolinea! Speriamo!
Che dire qui oramai siamo allo stremo di qualsiasi forza ,
Il sig. Canonico a più riprese ci ha infilato in un baratro senza via d’uscita , a parte Fabio Gallo e Rossi gli altri allenatori presi in questi anni sono stati semplicemente INDEGNI per non parlare di acquisti e cessioni … bastava puntellare la squadra per puntare alla promozione diretta… ed invece così come ha fatto fin dal primo giorno ha intascato soldi a destra e manca per puntate in primis su svincolati che nessuno voleva o al massimo prendere dei giocatori a prezzi abbordabili, insomma un disastro totale e completo , solo chi ama i colori continua a seguire la squadra anche se sinceramente con questo Mezzonuomo ( a livello calcistico) anche il tifoso più scalmanato fa fatica a recarsi ancora allo stadio , VERGOGNA INFINITA VERGOGNA