Il risultato di Latina va considerato positivamente. Prima di lasciarsi andare al rammarico per non aver concretizzato le occasioni costruite per assicurarsi i tre punti, bisogna riflettere sulle disastrose conseguenze di una eventuale sconfitta.
Dopo la scoppola interna col Monopoli e alla vigilia di un trittico terribile contro le tre squadre campane Benevento, Giugliano e Avellino, i rossoneri non si potevano permettere di tornare a casa senza fare risultato.
Il Foggia di Brambilla è chiaramente un progetto in divenire, con equilibri tra i reparti ancora da raggiungere e una forma fisica in più di un calciatore ancora lontana dal top, ma questo era largamente prevedibile già prima dell’avvio del campionato.
In terra laziale abbiamo certamente intravisto dei miglioramenti, complice anche la modesta caratura dell’avversario, senza – però – quella continuità che sarebbe lecito attendersi nell’arco della gara.
Se con il Monopoli c’erano stati almeno venti minuti di supremazia territoriale dei Satanelli, nel posticipo della quarta giornata la carica è durata grosso modo l’intero primo tempo.
Non basta, è del tutto evidente, ma questo è ciò che esprime il momento ed è inutile rammaricarsi per il progressivo aumentare del distacco dalla vetta: il campo dice chiaramente che oggi i rossoneri non sono nelle condizioni di poter competere per le prime posizioni a dispetto dell’ingiustificato ottimismo dei sognatori di agosto.
Nessuna recriminazione, sia chiaro: il tempo non è una variabile indipendente e per portare a regime una compagine così fortemente rivoluzionata di tempo ce ne vuole e pure tanto.
Nel trittico terribile che attende la squadra sarà opportuno vestire i panni del sano pragmatismo per raccogliere punti anche laddove non si riescano a ottenere applausi.
Il primo test è il Benevento di quello straordinario e promettente Alessandro Nunziante, giovane portiere foggiano classe 2007. I sanniti si sono accorti di lui quando giocava nella Juventus San Michele, a due passi dallo Zac, e ora è nella prima squadra oltre che nel giro delle giovanili della Nazionale.
La domanda sorge spontanea, come avrebbe detto il buon Antonio Lubrano: quanti ce ne sono come lui in giro per i campi di Foggia e provincia ad aspettare che qualche lungimirante scout ci soffi sotto il naso un talento nostrano?
Anche su questo tema di cose da dire ce ne sarebbero tante e la strada per sfruttare adeguatamente il potenziale dei giovani locali è ancora lunga.
Molto più breve, di contro, il tempo che separa i Satanelli dall’impegnativo incontro del Ciro Vigorito.
Riusciranno i nostri eroi a regalare una sorpresa ai propri tifosi?
Se riesce a recuperare in pieno i centrocampisti e rinunciare a qualche trequartista secondo il mio modesto parere siamo sulla buona strada con la speranza che non ci sono colpi di testa della società e lascino lavorare in pace il mister forza Foggia