Puro spettacolo. Del resto non poteva che essere così. L’andata delle semifinali playoff di Serie C tra Foggia e Pescara regala un autentico carico di emozioni dentro e fuori dal campo. Dalle gradinate di uno Zaccheria gremito in ogni suo angolo al ritorno di Zdenek Zeman dopo l’addio turbolento della passata stagione. Nel mezzo il desiderio di due squadre pronte a tutto pur di ottenere la vittoria finale in vista del ritorno in programma l’8 giugno.
Un obiettivo che il Foggia dimostra di voler raggiungere fin dai primi minuti di gioco grazie al gol di Petermann (2’). Un avvio a dir poco fulmineo che rischia di propiziare anche il raddoppio di Ogunseye (11′) respinto solo dal palo. Il Pescara risponde e trova il pareggio su calcio di rigore con Rafia (23’). Le occasioni non mancano (il Foggia colpisce un’altra traversa con Schenetti nel recupero) come del resto l’intensità che caratterizza tutta la partita. Nella ripresa gli ospiti segnano il gol del vantaggio con Lescano (48’), ma i rossoneri non mollano e al 60’ pareggiano con un tiro piazzato di Bjarkason. Una partita a dir poco elettrizzante in attesa di un ritorno ancora tutto da vivere.
L’URLO DI PETERMANN – Passano solo due minuti e il Foggia trova subito il vantaggio con un tiro insidioso di Petermann: la palla finisce in porta e lo Zaccheria esplode. Il Pescara prova a reagire con una conclusione in girata di Cuppone che termina sul fondo (9′). L’intensità di gara aumenta sempre di più. All’11 Ogunseye devia davanti la porta un bel cross di Peralta, ma la palla colpisce il palo. Gli ospiti ci provano con Gozzi al 13′: Dalmasso risponde.
E’ un tentativo per cercare di spezzare la manovra iniziale dei rossoneri che al 16’ impegnano Plizzari con un bel tiro di Garattoni dal limite dell’area. Al 23’ arriva il pareggio di Rafia dal dischetto. Il Pescara riparte in contropiede, il suo centravanti (Cuppone) calcia dal limite ma colpisce la mano di Kontek entrato in scivolata: rigore e ammonizione che gli costano la gara di ritorno.
Da questo momento i biancazzurri prendono fiducia. Al 26′ Merola ci prova dal limite, ma il portiere rossonero è bravissimo nel deviare in angolo. Nei minuti seguenti l’intensità e le accortezze tattiche sono i principali protagonisti. Al 41’ Delle Monache tenta una conclusione in area di rigore: alto. Poco dopo il Foggia colpisce il secondo palo della sua partita con un colpo di testa di Schenetti ben servito da Bjarkason. L’occasione però non spaventa il Pescara e soprattutto Dalmasso bravo nel respingere il tiro di Kraja pochi secondi dopo (46’).
IL GOL DI BJARKASON – Nella ripresa Zeman cambia tre giocatori: Delle Monache, Merola e Plizzari (infortunio) per Lescano, Kolaj e D’Aniello. Soluzioni alternative che portano subito risultati. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’attaccante argentino si libera della marcatura di Kontek e batte Dalmasso con una piccola girata in area di rigore (48′).
Sembra il gol del definitivo vantaggio biancazzurro, ma il Foggia è paziente e con lo scorrere del tempo guadagna sempre più terreno. Al 57’ Lescano ci riprova: palla oltre la traversa. Schenetti risponde un minuto dopo guadagnando un calcio d’angolo (giallo per Di Noia che salterà il ritorno). Gli ospiti incominciano a subire i primi effetti corrosivi dalla pressione avversaria.
Al 60’ i rossoneri trovano il pareggio. Bjarkason serve al volo Ogunseye al limite dell’area, il centravanti ricambia con un passaggio in area di rigore che l’islandese sfrutta nel migliore dei modi: tiro piazzato e gioia irrefrenabile. Da questo momento in poi l’unica padrona del campo è la stanchezza. Crampi e sguardi sofferenti caratterizzano entrambe le squadre fino al termine della partita. Un pareggio che rimanda ogni decisione alla gara di ritorno.