Presso l’OMC ML Foggia si è registrata oltre l’85% di adesioni allo sciopero nazionale di oggi 14 aprile. La Segreteria Fast Confsal esprime soddisfazione sulle percentuali di adesione allo sciopero in Puglia, che ha riguardato il personale di Trenitalia Spa (equipaggi, biglietterie, uffici e manutenzione).
“I motivi di una così alta adesione nello stabilimento di Foggia sono da ricercare – si legge nel comunicato Fast Confsal – “nella incomprensibile e contradditoria riduzione del budget precedentemente assegnato per il 2023, fatto da Direzione Tecnica, di circa 68.000 ore pari a 45 addetti/anno, di fatto spostato ad altri impianti del centro-nord in Umbria, Emilia Romagna e Lombardia.”
“Scelta scellerata, – la definisce il comunicato -fuori da una corretta logica aziendale che invece di avere come obiettivi prioritari: la produttività, l’ottimizzazione infrastrutturale e l’economia di scala, la valorizzazione professionale, la cautela di spesa negli investimenti e nelle spese correnti, risulta essere antieconomica e contraddittoria in termini di riequilibri territoriali delle risorse umane impiagate e degli investimenti effettuati e da fare”.
“Non si comprende affatto inoltre perché accada tutto ciò – afferma Pasquale Cataneo segretario regionale di Puglia e Basilicata – in quanto le attuali lavorazioni presso l’O.M.C. foggiana sono svolte da anni da maestranze professionalizzate e certificate”.
Tra le questioni poste dai sindacati pugliesi c’è anche la questione relativa alla cosiddetta Clausola di Salvaguardia, introdotta nel 2016 ma meglio specificata con le leggi di bilancio 2019 e 2020. Tale clausola prevede per le Amministrazioni centrali e i Ministeri come anche per società pubbliche – tra queste RFI e ANAS – che vi siano per le risorse ordinarie in conto capitale almeno il 34% investito nel Mezzogiorno.
“Da una nostra analisi su dati aziendali ci risulta che la Direzione Tecnica di Trenitalia Spa ha investito nello scorso decennio (2011-2020), molto meno nel Mezzogiorno per gli investimenti in conto capitale negli impianti di manutenzione ciclica come le OMC e anche per la manutenzione corrente – sottolinea il sindacalista autonomo della FAST.
L’azienda sta continuando a NON INVESTIRE e a NON RIEQUILIBRARE il disavanzo precedente che, per esempio con gli ulteriori oltre 20 mln di euro previsti a Foligno (PG), aumentano i divari tra macroaree territoriali anche nell’attuale periodo (2021-2023). Ciò determina lo spostamento di lavoro e di nuove assunzioni a Foligno (PG), Voghera (PV) e Rimini (RN), territori dove il tasso di disoccupazione è circa tre volte meno rispetto a quello della provincia di Foggia. A ciò si aggiunge la beffa di dover professionalizzare anche tale personale…” evidenzia il comunicato.
La Fast-Confsal di Puglia e Basilicata precisa inoltre che resta in attesa di una convocazione del signor Prefetto di Foggia, per un incontro con tutte le altre OO.SS. coinvolte nella vertenza locale – cioè le segeretrie Filt-Cigl Fit-Cisl e Uilt-Uil di Puglia – con l’auspicio che la dirigenza di Trenitalia Spa si renda disponibile al confronto per trovare soluzioni idonee alla vertenza (incomprensibilmente l’azienda finora si è sottratta al confronto al tavolo prefettizio sia in data 06 marzo u.s. che il 13 aprile u.s).
Lo sciopero nazionale di oggi è stato indetto dalle OO.SS. Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil. Ugl-Ferr, Fast-Confsal e Orsa al quale si è aggiunto localmente quello di Fast-Confsal unitamente a Filt-Cgil Fit-Cisl Uilt-Uil (senza UGL e ORSA).
Il comunicato si conclude con “un accorato e rilevante ringraziamento a tutto il personale scioperante e alle loro famiglie perché sappiamo quanto uno sciopero incida, soprattutto oggi, sul bilancio familiare”.