Sul podio del campionato (nonostante tutto)

Per la prima volta, in questo campionato, il Foggia è terzo in classifica. Battendo la Viterbese (2-0) ha agganciato a quota 49 il Pescara (che non è andato al di là del pareggio con la Juve Stabia: 2-2). I rossoneri sono, però, davanti ai biancoazzurri in classifica in virtù della migliore differenza reti (considerato il perfetto equilibrio negli scontri diretti): +12 il Foggia, +10 il Pescara.

Va detto che la squadra abruzzese (sul podio del torneo ininterrottamente dalla 5^ alla 29^ giornata) ha dilapidato un vantaggio considerevole. Alla 15^ giornata contava 12 punti in più dell’A. Cerignola, allora quarta. Pareva irraggiungibile dalle inseguitrici.

La crisi di risultati del Pescara – non a caso ha cambiato l’allenatore (ora v’è Zeman) – è sotto gli occhi di tutti. Nelle ultime 16 partite ha collezionato appena 3 vittorie (e ben 8 sconfitte). Eppure inizialmente (11 successi nelle prime 14 partite) era stata l’unica a reggere il ritmo forsennato delle due calabresi (che fanno un campionato… a parte, tanto è il distacco in classifica – soprattutto del Catanzaro – dalle avversarie).

Al contrario il Foggia – come è noto – ha avuto un avvio di stagione disastroso (5 sconfitte nelle prime 7 partite). Dopo la sconfitta di Pagani (in casa della Gelbison), v’era una sola squadra (la F. Andria) alle spalle di quella rossonera in classifica. Gallo (subentrato a Boscaglia, dopo la parentesi Gentile) l’ha rivitalizzata, dandole un’identità tattica (col 3-5-2) e portandola – in 22 giornate (con un media di 1,77 punti/partita) – dal penultimo al quarto posto. Poi, un po’ a sorpresa, ha lasciato tutto e tutti.

Ora (con Somma in panchina) il Foggia è salito ulteriormente in classifica. E si trova – ad 8 giornate dalla conclusione della regular season – là dove il presidente Canonico (ed i tifosi) avrebbe voluto vederlo sin dall’inizio.

Dovessero trovarsi sul podio del torneo anche alla fine, Di Pasquale e compagni avranno centrato l’obiettivo d’inizio stagione. Così, la strada verso la serie B attraverso i play off sarà per loro più breve (pur restando in salita e piena di insidie). Ma soprattutto i calciatori si saranno resi protagonisti di un’autentica impresa, non foss’altro che per tutto quanto accaduto in questa stagione nel mondo rossonero (è sufficiente contare il numero di allenatori e direttori sportivi che si sono avvicendati finora, per farsi un’idea).

Non va, poi, dimenticato che solo poche settimane fa (a fine gennaio) il Foggia era ancora a -10 dal podio e soltanto settimo in classifica.

La risalita può, dunque, passare alla storia. Come quella del ‘67/68 (con Bonizzoni in panchina: 4 sconfitte nelle prime 8 partite) o del ‘89/90 (con Zeman in panchina: 7 sconfitte nelle prime 11 partite). In entrambi i casi (sempre in serie B) dopo una falsa partenza, seguì una straordinaria rimonta. Tuttavia la promozione fu solo sfiorata.

Chissà che stavolta il Foggia non abbia più fortuna…

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