Tra le inquietudini dell’ennesimo stravolgimento stagionale scaturito dall’addio improvviso di Fabio Gallo, il Foggia può fare affidamento sull’unico giocatore in campo munito di guanti: Demba Thiam. Il neo portiere rossonero nel giro di un mese ha stravolto le gerarchie e il recente passato della porta foggiana. “Arrivo a Foggia per dare il meglio di me – aveva dichiarato l’ex Spal ai microfoni del club nel giorno del suo arrivo – Questa città ha una storia e in tanti me ne hanno parlato. Sono felice di poter giocare qui, farò il massimo per non deludere i tifosi rossoneri”.
Detto fatto. Fin dai primi minuti disputati con la maglia Foggia, il portiere senegalese ha subito messo in mostra le sue innegabili qualità. I primi acuti sono arrivati nella gara d’esordio contro il Crotone. Una sfida di assoluto spessore, ma che Thiam ha vissuto con la tranquillità di chi ha sempre giocato paradossalmente con i colori del Foggia. Nei 90’ dello Scida il numero 20 rossonero è stato protagonista di una prestazione a dir poco superlativa: 5 parate decisive ed un risultato (1-1) che ha offuscato e non poco le prodezze del giovane portiere.
La prima è arrivata al 3’ sul tiro di Tribuzzi prontamente respinto nonostante il rimbalzo insidioso del pallone. Ma le più spettacolari e decisive sono arrivate al 45’ su una conclusione dalla distanza dell’ex D’Ursi, al 50′ e al 77’ sui tiri ravvicinati di Kargbo e Cuomo che a colpo sicuro hanno visto svanire il gol del pareggio. Insomma, qualità e prontezza di riflessi che hanno avuto la meglio contro ogni avversario, ma soprattutto con la pericolosa frustrazione di una partita in precario equilibrio fino all’ultimo minuto di gioco. In particolare al 93’, quando il portiere rossonero è riuscito a deviare un tiro chirurgico di D’ursi dalla distanza. L’ennesimo intervento in una partita che a livello prettamente statistico avrebbe premiato l’esuberanza del Crotone e non il gioco corale ed emotivo del Foggia.
Un dettaglio indicativo che dà ulteriore valore alla sua prestazione ripetuta anche nelle gare successive. Basti pensare alla semifinale di ritorno contro la Juventus Next Gen, durante la quale Thiam si è esaltato in diverse occasioni: al 36’ sul traversone diretto a Turicchia a pochi passi dalla porta, al 93’ sulla punizione di Compagnon e al 114’ sul tiro a giro di Iocolano che ha poi deciso la sfida ai calci di rigore.
Stesso discorso per quanto riguarda la sfida casalinga con la Juve Stabia. Parate decisive sul bolide di Ricci (2’), ma soprattutto sulle conclusioni ravvicinate di Volpe (75’) e Bentivegna (93’). Interventi fondamentali che hanno spinto il Foggia verso il 3-0 finale. Ma il meglio di sé (finora) Thiam lo ha mostrato contro la Fidelis Andria nell’ultima giornata di campionato. La respinta su Arrigoni (1’), il volo pindarico sul tiro di Ekuban (4’), ma in modo particolare la doppia chiusura sui bolidi di Pastorini e Ferreira (63’) hanno permesso al Foggia di mantenere l’irrisorio vantaggio firmato da Ogunseye.
Numeri e prestazioni che hanno messo in evidenza le sue qualità nelle diverse situazioni di gioco, la conseguente incisività nell’undici rossonero, ma soprattutto dato forza alla sensazione generale che possa essere determinate in qualsiasi momento della gara. Un dettaglio non di poco conto che ha trascinato nel dimenticatoio un altro giocatore che ad inizio stagione si è presentato come uno dei migliori portieri della scorso campionato: Tommaso Nobile. L’ex Virtus Francavilla ormai non gioca più da quasi un mese: l’ultima gara il 5 febbraio contro la Gelbison (1-1). Un’ assenza che ad oggi potrebbe seriamente prolungarsi fino alla conclusione del torneo. Tutto merito di Thiam che nell’ennesimo marasma stagionale si dimostra uno dei punti saldi del presente e forse del futuro rossonero.