Ottobre 2022: risorge la squadra, la società invece…

Questo mese di ottobre Nicola Canonico se lo ricorderà per sempre e con lui i tifosi del Foggia.

La concentrazione di eventi che hanno caratterizzato questi 31 giorni è davvero incredibile.

Provo a rimettere tutto in ordine.

Primo ottobre: si gioca il derby col Taranto. In panchina non c’è Boscaglia, ma Antonio Gentile. Vincono i tarantini per 1 a 0. Dardan Vuthaj sbaglia un rigore e i Satanelli concludono in 9 l’incontro.

4 ottobre: In uno Zaccheria semivuoto il Foggia supera il turno di Coppa Italia ai rigori dopo aver concluso l’incontro sullo 0 a 0. In Tribuna Gallo e Lauriola, freschi di nomina come allenatore e ds, prendono appunti. Non è presente Nicola Canonico; non sarà allo stadio neppure per le partite successive.

8 ottobre: esordio di Fabio Gallo in panchina. I rossoneri perdono 2 a 0 contro la Gelbison finendo a un passo dall’ultima posizione in classifica.

15 ottobre: Allo Zaccheria il Crotone scende in campo da capolista; al fischio finale non lo sarà più, perché i ragazzi regalano a Gallo la sua prima vittoria con il punteggio di 1a 0.

17 ottobre: il Collegio Arbitrale nominato dal Presidente del Tribunale di Foggia “ … accerta la nullità delle deliberazioni dell’assemblea dei soci della società in data 27 agosto 2021 e 16 settembre 2021, con le quali il dottor Pelusi era stato revocato dalle proprie cariche di Consigliere di Amministrazione e Amministratore Delegato della società. Il Collegio Arbitrale ha quindi disposto che Davide Pelusi sia ancora Consigliere di Amministrazione e Amministratore delegato della Società Calcio Foggia 1920 S.r.l. fino alla scadenza stabilita nei relativi atti di nomina e di conferimento delle deleghe…”. Cominciano i problemi per il Presidente.

18 ottobre: nonostante l’inferiorità numerica, il Foggia impatta in rimonta per 1 a 1 con la Juve Stabia.

22 ottobre: altra remuntada dei Satanelli. Questa volta è l’Andria a doversi inchinare difronte alla furia dei ragazzi di Gallo. Finisce 3 a 1 e la classifica comincia a respirare.

24 ottobre: è il giorno dell’udienza a Cagliari per una delle cause in corso fra i due soci della Corporate. Entrambi gli attori richiedono la stessa cosa, sia pure partendo da presupposti diversi: l’annullamento del contratto con cui la maggioranza delle quote è passata dalla Map Consulting della dottoressa Pintus alla Cn sport di Canonico. Il giudice si riserva di decidere e non si hanno ancora notizie in merito.

26 ottobre: le agenzie di stampa aprono con la notizia dell’arresto di 19 persone tra le province di Bari, Taranto e Palermo. Sull’Ansa si legge che “…Si contestano, a vario titolo, anche i reati di scambio elettorale politico-mafioso e associazione mafiosa… Arresti domiciliari per Nicola Canonico, imprenditore e presidente del Foggia calcio… Le indagini riguardano un presunto scambio elettorale politico-mafioso per le elezioni amministrative di Bari e di Valenzano del 2019”.

30 ottobre: a Viterbo il Foggia coglie il primo successo esterno della stagione superando i padroni di casa dell’ex Fumagalli per 2 a 1. Ora i rossoneri sono vicinissimi alla zona Playoff, a soli 4 punti dal quarto posto.


La fredda cronaca dei fatti finisce qui dove cominciano le legittime preoccupazioni per le vicende societarie e quelle di Nicola Canonico.

Inutile nascondere che i problemi giudiziari emersi con i provvedimenti restrittivi di cinque giorni fa, pur non essendo apparentemente legati alla società sportiva, siano destinati ad avere un forte impatto sui destini del Calcio Foggia già nel breve periodo.

La nuova organizzazione che si è dato l’imprenditore barese questa estate lo vede detentore del 100% delle quote della C.N. Holding, società che, a sua volta, è unica proprietaria delle aziende del gruppo Canonico, fra cui proprio la CN Sport che controlla attraverso la Corporate investments group il Calcio Foggia 1920.

Quello che si teme è l’effetto domino che in una organizzazione così strutturata può avere il condizionamento del core business del motore economico del gruppo, quella Cn Costruzioni che opera soprattutto nell’ambito dei grandi appalti pubblici garantendo i flussi finanziari che arrivano, fra l’altro, allo stesso Calcio Foggia.

Le priorità dell’imprenditore, piaccia o non piaccia, da mercoledì scorso sono cambiate. Non potrebbe essere altrimenti e, aggiungo, anche comprensibilmente.

Ai problemi con i soci, a prescindere da chi li abbia determinati, si aggiungono quelli nuovi e non sembrano esserci alternative concrete e imminenti all’attuale proprietà.

Non rimane che attendere le prossime mosse organizzative della famiglia Canonico, che dovrà supplire alla impossibilità del patron di operare nelle aziende fino a che permane lo stato di restrizione della libertà, e quelle che saranno le determinazioni del tribunale in merito al passaggio di quote.  

Peccato, davvero peccato, che questa bufera arrivi proprio nel momento in cui Fabio Gallo ha trasformato prestazioni e risultati di un gruppo che fino a pochi giorni fa era allo sbando, privo di idee e carattere.

Il mister è l’unica nota positiva di questo turbolento periodo.

I successi sul campo aiuteranno a trovare una soluzione all’ennesimo remake di un film già visto troppe volte da queste parti?

Mi auguro, ci dovremmo tutti augurare, di vedere un finale diverso da quelli del passato.