La partita dei Mitici. Il punto di Biagio Porricelli per la puntata di stasera alle 21:00

La cosa più importante dell’ultima partita del Foggia non è stato il risultato, non sono stati i tre punti e neppure la ritrovata via della porta con più tiri negli ultimi 90 minuti che in tutti i precedenti incontri. Il momento che potrebbe segnare la svolta della stagione è, a mio parere, fissato dopo il fischio finale, cristallizzato in quell’abbraccio circolare di calciatori e tecnico che a me ne ha ricordato un altro.

Era il 2017, allo Zac. La telecamera si intrufolò fra le maglie rossonere strette a cerchio come sabato e Giovanni Stroppa, l’allenatore di quella squadra vincente, urlò ai suoi ragazzi: “Questa gente è qui per voi. Per voi!”
Non è dato di sapere cosa abbia detto mister Gallo, ma certamente quel momento può segnare il punto di svolta del campionato dei Satanelli.

Ritrovare un’identità di squadra sembrava impresa ardua fino a pochi giorni fa, ma la convincente prestazione contro la capolista, prima ancora che il risultato favorevole, è frutto di un lavoro da mental coach più che da allenatore e la mischia da rugby di fine gara è parte integrante della terapia.

Inutile dire che ora assume tutt’altro aspetto la partita di domani contro la Juve Stabia. A prescindere dal risultato, che pure ancora conta vista la classifica, sarà importante confermare approccio alla gara, determinazione e, ovviamente, modulo di gioco.

La via verso un campionato finalmente dignitoso, in linea con le aspettative pur ridimensionate dei tifosi, è tracciata con la prestazione di sabato nel nuovo braciola-time.

In questo contesto è importante sottolineare il nuovo corso societario, con il Presidente Canonico che ha finalmente accolto l’invito a strutturare la società in maniera adeguata, con ruoli distinti e senza interferenze.

Lo avevamo chiesto più volte facendoci interpreti di un sentiment diffuso e trasversale fra i tifosi. Anche allo stadio, durante la partita, cori e striscioni hanno sottolineato la necessità di separare nettamente il ruolo del Presidente da quelli tecnici o di struttura interna.

Va dato atto alla società di come l’incarico a Lauriola sia andato in questa direzione con risultati immediati, tangibili e concreti: nuovo allenatore in meno di 24 ore e conseguenti effetti positivi su squadra, ambiente e risultato.

L’invito dello stesso Canonico di qualche giorno fa a compattare l’ambiente assume così un senso completamente diverso, proprio perché sostenuto da fatti concreti che vanno oggettivamente riconosciuti.

Se questo sia il segno di un nuovo corso, di quel Canonico 2.0 che auspicavo sin da giugno, sarà il tempo a dirlo, ma spero e voglio credere che sia così.

Non giova a nessuno un clima da “guerra permanente”, un “tutti contro tutti”.

Sicuramente neppure ai risultati sportivi che sono figli tanto dell’impegno tecnico che del consenso popolare a un progetto fatto di uomini, idee, investimenti economici e stabilità aziendale.

Come detto e scritto più volte, rispettiamo i ruoli, dentro e fuori il campo di gioco, ristabiliamo un clima di fiducia e rispetto fra tutte le componenti che ruotano attorno al “pianeta calcio” a Foggia e i risultati saranno solo la più logica delle conseguenze.

Ultima considerazione devo farla guardando in casa Mitico.

Penso sia opportuno riprendere l’hashtag #miticostyle che pone la sobrietà nelle espressioni e, ancora una volta, il rispetto verso le persone e le idee diverse come faro illuminante della nostra attività.

Forse, in qualche circostanza siamo venuti meno a questi principi che devono camminare di pari passo con l’assoluta e incondizionata libertà e indipendenza di giudizio.

Ci adopereremo per non ripetere l’errore.

Vi aspetto stasera alle 21:00 per la puntata 271 de “La partita dei Mitici”.