Un Foggia senza capo né coda perde anche a Taranto

Due squadre profondamente in crisi di gioco e risultati si sono affrontate oggi allo Jacovone in una gara che ha visto alla fine imporsi il Taranto, la squadra meno tecnica, con poche individualità rispetto al Foggia che qualcuna pure ne avrebbe. Ma il calcio è sport di squadra e se non hai uno “spartito” di gioco fai fatica a comporre musica solo con improvvisazioni. Taranto arrembante ad inizio gara con due conclusioni in area: prima Tommasini al 4’, poi Labriola neanche un minuto dopo si vedono respingere il tiro da Nobile con la difesa rossonera che libera in entrambi i casi. Il Foggia compare all’ottavo: su servizio di Vuthaj, rasoterra in area di Schenetti, ribatte Vannucchi. Al 19’ i rossoneri vanno vicini al vantaggio con un’azione in velocità che si sviluppa sulla destra con Vuthaj, che mette in mezzo per D’Ursi, devia in angolo il portiere. Vuthaj, intorno al ventesimo, si fa ammonire per un fallo a centrocampo su Manetta. Ritmi sostenuti, partita non noiosa, ma il risultato non si schioda dallo 0-0. Seconda ammonizione per i Satanelli poco dopo la mezz’ora: è Garattoni a terminare sul taccuino dell’arbitro per aver fermato irregolarmente De Maria che prova ad andarsene sulla sinistra. Al 34’ imbucata di D’Ursi per Schenetti in area che incrocia nell’angolo più lontano, palla che colpisce la traversa. Al 36’ la svolta: fallo di Malomo che strattona palesemente Romano liberatosi in area. Ultimo uomo e, dunque, cartellino rosso per il centrale difensivo rossonero. Ma, soprattutto, calcio di rigore per i rossoblù. Infantino non fallisce dagli undici metri spiazzando Nobile: Taranto 1 Foggia 0 al 38’. Gentile sostituisce così Odjer, entra Papazov che prende la posizione del compagno espulso. Al 45’ altra opportunità per gli ionici e sempre con Infantino che, in piena area, supera Sciacca ma mette di poco a lato. Primo tempo che termina 1-0 dopo tre minuti di recupero. Quarto d’ora della ripresa privo di emozioni che vede i rossoneri “premere” (si fa per dire) alla ricerca del pareggio e i tarantini compattarsi chiudendo tutte le linee di passaggio. L’entrata di Ogunseye al posto di D’Ursi non cambia il prodotto. A venti dalla fine per una spinta in area su Vuthaj il Foggia ha l’opportunità di pareggiare. Prima che batta il penalty, Costa reagisce a qualche provocazione e viene espulso. Vuthaj si fa respingere da Vannucchi un tiro calciato male. I dauni terminano l’incontro mestamente in nove uomini, dopo 4 minuti di recupero e facendo anche collezione di cartellini. Foggia che ancora una volta ha mostrato tutti i suoi limiti nella costruzione di gioco, potendo contare solo su qualche individualità con cui imbastire, talvolta, qualche sporadica ripartenza in velocità ma nulla di più. A dimostrazione di come un’organizzazione di gioco (anche non per forza di natura offensiva) nel calcio conti eccome.