Una cosa è certa: il Foggia non ha ancora il suo allenatore. Negli ultimi giorni, il club rossonero è stato affiancato ad una schiera sempre più variegata di tecnici. Da Massimo Pavanel a Cristian Brocchi passando per l’ex Marco Marchionni e l’ormai neo vicepresidente dell’Orvietana Antonio Di Natale. Nomi e allenatori diversi, ma che hanno iniziato a ricalcare i contorni dell’attuale momento rossonero. Una fase temporale che ha visto i satanelli dimenarsi tra le difficoltà dei giorni passati, ma soprattutto in quella sofferenza psicologica emersa nelle ultime gare.
Un ostacolo che Roberto Boscaglia ha provato a superare in tutti i modi, ma che inesorabilmente lo ha visto cadere nel roboante 0-4 subito dal Pescara. La massima espressione di una squadra ormai incagliata nelle sue difficoltà e ben lontana dai sogni di inizio estate. Una realtà tanto cinica quanto chiara che ha portato il club a prendere i logici provvedimenti. Inevitabile. Adesso però, la società è chiamata a svolgere il compito più difficile dell’intera stagione: individuare un nuovo allenatore. Chi possa essere non è dato ancora saperlo, ma certamente il prescelto avrà l’arduo compito di ricostruire un Foggia praticamente da zero.
Una squadra che nell’arco di cinque partite ha visto disintegrarsi tutte le certezze che aveva costruito nei lunghi giorni d’estate. Una caduta verticale testimoniata dalle pesanti sconfitte ottenute, ma soprattutto da quella tenuta psicologica e caratteriale venuta meno nei momenti decisivi delle partite. Un ostacolo che in diverse circostanze hanno evidenziato sia il capitano Davide Di Pasquale che lo stesso Boscaglia. Un altro Foggia. Il prossimo allenatore rossonero dovrà quindi concentrarsi proprio su questo aspetto. Un passaggio fondamentale per cercare di costruire quella squadra che tutti i tifosi rossoneri hanno sognato fin dall’alba di questa stagione. Nella speranza che le buone intenzioni riescano a trovare concretezza già dalle prossime sfide di campionato.
