ESCLUSIVA MITICO CHANNEL – Alessio Sireno: “Al fianco di Baiano per crescere e guardare al futuro”

Intervista all’ex calciatore foggiano Alessio Sireno, centrocampista dai piedi buoni, cresciuto nel settore giovanile del Foggia che si appresta ad iniziare la seconda fase della sua carriera nello staff di una bandiera del calcio foggiano, Ciccio Baiano, che per la stagione 2022-23 sarà alla guida dell’Aglianese, formazione toscana militante nel campionato di Serie D.

Ciao Alessio, come si affronta la vigilia di una stagione, per la prima volta, nelle vesti di ex calciatore?
Sicuramente non sarà facile ma ho tanta voglia di imparare e tanto entusiasmo. Sarà sicuramente un anno diverso dai 18 passati.

Quella di appendere gli scarpini al chiodo è stata una scelta ponderata nel corso dell’ultima stagione oppure un’occasione presentatasi improvvisamente?
Avevo in programma di giocare per un’altra stagione ma l’occasione capitata ha fatto sì che decidessi di smettere da subito.

Puoi raccontarci come è nata questa opportunità?
L’opportunità è nata quando il Direttore Sportivo dell’Aglianese, che conosco, mi ha presentato questa occasione perché Mister Baiano stava cercando un vice allenatore.

Qual è la tua visione del calcio? A quale allenatore e a quale filosofia di gioco ti ispiri?
Fare il nome di Guardiola, che fa giocare bene le sue squadre, potrebbe essere scontato, anche se è un gioco che qualcuno può etichettare come “monotono”.
Andando su allenatori giovani ed emergenti che propongono calcio, ci metto De Zerbi, Dionisi del Sassuolo e Zanetti che è andato ad Empoli e che reputo un allenatore bravo, che ha un’idea di calcio che mi piace. Con De Zerbi ho avuto anche la fortuna di giocare insieme e se avrò modo di andare a studiare i suoi allenamenti lo farò.

Quali sono i tuoi interessi al di fuori del mondo del calcio?
Io faccio il broker assicurativo per un’azienda di Brescia, non pratico altri sport perché svolgendo quest’altra attività oltre al calcio sono comunque impegnato.

Torni spesso a Foggia?
Non torno spesso, a parte il periodo della pandemia, mediamente torno a Foggia una o due volte l’anno.

Tu sei cresciuto nel settore giovanile del Foggia e ti sei allenato con la prima squadra sotto la guida tecnica di Pasquale Marino, per poi ritrovarti ad iniziare la stagione successiva agli ordini di Giannini.
Puoi descriverci, avendoli vissuti quotidianamente e dall’interno dello spogliatoio, questi due allenatori?
Marino si vedeva da subito che era un allenatore destinato alle categorie che ha raggiunto poi con gli anni.
Lui è una persona umile, schietta e sincera e non è facile trovare un allenatore che ti dice sempre in faccia come stanno le cose.
Da Giannini, un po’ per il nome, un po’ per il carisma che l’ha contraddistinto quando era calciatore, mi sarei aspettato qualcosa di più.
Sicuramente i fatti parlano a favore di Marino, Giannini credo che non alleni più.

Sei anche stato nel giro delle nazionali giovanili e su di te misero gli occhi alcune compagini importanti. Come si è sviluppata successivamente la tua carriera?
Dopo Foggia sono stato tre anni e mezzo a Castelnuovo di Garfagnana in C2, poi Arezzo in C1 (ma di proprietà del Bari che mi aveva preso dopo l’esperienza di Foggia), Colligiana in C2 e poi ho chiuso la carriera nei campionati dilettantistici.

Quali sono stati i traguardi più importanti raggiunti?
La soddisfazione di aver esordito con la squadra della propria città e di indossare la maglia della Nazionale e poi nel mio piccolo di aver fatto una carriera che mi ha consentito di raggiungere tanti traguardi, come quello di firmare con il Bari in B o per esempio di avere visibilità in piazze come Arezzo.

A parte la squadra della tua città, c’è una squadra a cui sei rimasto particolarmente legato?
Sono stato molto bene a Brindisi in D, quando il Foggia poi venne ripescato in C con Padalino nelle vesti di allenatore. Fu un’annata particolare che ricordo con piacere perché Brindisi è una piazza calda e facemmo un buon campionato, senza nulla togliere alle altre esperienze.

Chi sono gli ex compagni di squadra con i quali hai stretto un rapporto più solido e duraturo nel tempo?
In particolare nessuno perché per ogni squadra ci sono sempre stati quei due o tre compagni con i quali ho legato di più.
Per esempio ieri ho sentito Lillo Catalano, che mi ha cresciuto e lo sento sempre con piacere dopo 18 anni.
Sento anche Carannante ma come lui ne sento tanti, chi più e chi meno.

Il giocatore più forte con il quale hai giocato o che hai incontrato da avversario?
Caputo, quando ero in Nazionale…e non partiva neanche titolare perché davanti avevamo Sarno e Sansone però lui con il tempo ha dimostrato le sue qualità arrivando in Serie A.
L’avversario più forte, Marco Parolo.

Parlando del futuro, cosa ti aspetti dalla stagione che sta per iniziare?
Quali sono i tuoi obiettivi e quelli della squadra?
L’obiettivo della squadra è quello di arrivare nei primi sei posti della classifica, anche se nel nostro girone ci saranno squadre favorite come Ravenna, Carpi, Prato, Forlì, Pistoiese.
Noi però non ci diamo per sconfitti e l’obiettivo sarà quello di fare un campionato più che dignitoso.
Il mio obiettivo sarà quello di imparare il più possibile ed apprendere tutti i segreti che un allenatore come Baiano mi potrà insegnare.

Sicuramente lavorare a stretto contatto con un personaggio del carisma e dell’esperienza di Ciccio Baiano potrà aiutarti a crescere sotto tutti i punti di vista, ti immagini in futuro allenatore di una prima squadra?
L’obiettivo di oggi è quello di affiancarmi a lui, sperando che nasca un legame importante che mi consenta di seguirlo anche in futuro. Naturalmente in futuro si dovrà valutare tutto e l’obiettivo potrebbe essere anche quello di allenare una prima squadra.

Certamente avrai continuato a seguire il Foggia nel corso degli anni.
Cosa pensi della separazione con Zeman e cosa ti aspetti da questa nuova stagione sotto la guida di Boscaglia?

Io credo che tutto abbia un suo tempo e che oggi come oggi, se prendi Zeman e Pavone vuol dire che hai un budget ristretto.
Il calcio negli anni è cambiato ed è giusto dare spazio a gente nuova ed emergente, oltretutto negli ultimi anni Zeman e Pavone hanno lavorato davvero poco.
Boscaglia credo sia stata la scelta giusta perché è un allenatore importante per la categoria e con una squadra all’altezza potrà ottenere un risultato migliore di quello della scorsa stagione, anche perché Foggia merita al più presto di tornare in categorie importanti come la Serie B.

Grazie per la disponibilità, un saluto dalla redazione di Mitico Channel, la web tv dei tifosi del Foggia ed un grosso in bocca al lupo per l’avventura che ti appresti ad iniziare.
Ti auguriamo di ottenere grandi soddisfazioni e di raggiungere traguardi importanti anche nel corso di questa seconda fase della tua carriera nel mondo del calcio.