Piano Strategico del Turismo: obiettivo destagionalizzare

Turismo, anche Foggia ha confermato di voler essere protagonista del nuovo Piano Strategico del Turismo 2023-2030.

Si è tenuta nella Biblioteca La Magna Capitana, la seconda tappa del Tour Puglia 3x6x5 – iniziativa frutto dell’impegno congiunto di Pugliapromozione, Regione Puglia e il suo Dipartimento Turismo Cultura, insieme al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e all’Apulia Film Commission – in cui si sono gettate le basi per il nuovo Piano Strategico del Turismo 2023-2030.

Destagionalizzazione, internazionalizzazione, qualità del prodotto/offerta sono i tre punti chiave, soprattutto per Foggia, su cui incentrare la riprogrammazione delle risorse finanziarie e delle strategie turistiche e culturali della nostra offerta turistica. Alla domanda perché i turisti scelgono di fare le vacanze nel foggiano ben il 70% risponde per il mare e le spiagge, a seguire il 43% per l’enogastronomia.
I grandi spazi di crescita, ascoltando la vocazione territoriale, riguardano quella media del 20% che oggi viene nel foggiano per turismo spirituale, cammini e turismo lento, turismo rurale, arte e cultura.

Nell’incontro sono emersi entusiasmo e partecipazione, tante idee per continuare ad arricchire l’offerta del foggiano, dove dal mare alle montagne sono racchiusi tutti i climi e uno sterminato ventaglio di itinerari turistici con tante nuove opportunità da cogliere.
Era presente, tra gli altri anche Michele Emiliano che aveva appena partecipato alla conferenza stampa di presentazione della compagnia che volerà dal Gino Lisa.

Foggia è proprio la provincia della Puglia dove c’è tutto per poter essere aperti al turismo per 365 giorni l’anno – ha affermato il presidente -. Dobbiamo lavorare tutti insieme in questa direzione. Oggi abbiamo dato il via all’aeroporto, dobbiamo costruire tutto attorno un sistema. Dobbiamo fare in modo che il sistema turistico si connetta direttamente con i sindaci, e sappiamo che non è semplice. Tutto ciò deve portare a strutture che possano essere utilizzate in inverno e in estate. Qui c’è un bene Unesco che, ben utilizzato, in inverno può essere un ottimo attrattore. A Foggia c’è anche la criticità della criminalità, che è appartenuta anche ad altri territori e io sono stato impegnato in prima linea, su questo annunceremo a breve nuove azioni. Non dimentichiamo, infine, che Foggia è l’unica zona della Puglia dove la scarsità di acqua è meno grave. Tutto questo si riassume in due filoni: innovazione tecnologica e formazione”.   

Nel 2021 quasi un terzo delle presenze turistiche registrate in Puglia si sono concentrate nella provincia di Foggia segnando valori prossimi a quelli del 2019, anno pre-pandemia – ha sottolineato l’assessore al Turismo della Regione Puglia -. L’obiettivo è quello di continuare su questo trend per raggiungere e superare, nei prossimi anni, i livelli record del 2017 quando si sono registrate circa 4,5 milioni di presenze. La provincia di Foggia, oltre a consolidare la sua attrattività sul prodotto mare, può puntare su modelli di turismo lento e sostenibile e rappresentare un ulteriore potenziale di crescita per la Puglia. I percorsi all’aria aperta, le aree meno esplorate come i borghi dell’entroterra e dei Monti Dauni, il cicloturismo e gli itinerari enogastronomici sono opportunità concrete su cui continuare ad investire per superare la stagionalità dei flussi ed essere attrattivi anche per i mercati esteri. In questo le pianificazioni strategiche di comuni come Vieste e Mattinata sono esempio di sintonia e di prospettiva condivisa”.

Ogni strategia di marketing territoriale e, quindi, di sviluppo del turismo si basa sulla conoscenza dei dati. Dall’Osservatorio del Turismo Regione Puglia emerge il ritratto di Foggia e della sua provincia come zona vivace e dinamica. Il sentiment dell’ospitalità registra un indice di gradimento dell’87,4/100 per le attrazioni e dell’88,4/100 per gli affitti brevi.

Investire in turismo e cultura ha un grande effetto moltiplicatore per l’economia della Puglia e anche per il nostro welfare, ovvero il miglioramento della qualità della vita dei pugliesi. In cifre, come ha ricordato Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo Cultura della Regione Puglia, significa incrementare con questi due settori la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) regionale. “Iniziamo dalla cultura che, nel 2019-2020, ha prodotto un fatturato 2,6 / 2,4 miliardi pari a circa dipendenti 58.300 / 56.100, a 12.989 / 13.156 imprese, con un decremento per gli spettacoli in Puglia da 245.645 a 85.097 di spettatori paganti pari a – 65,36 % (in Italia – 68,63%) con incassi al – 71,03%”, ha proseguito il direttore Patruno. Da qui gli interventi a favore delle imprese di settore, con concreti interventi economici.  Il Sistema Regionale Industria Culturale e Creativa ha ottenuto investimenti di oltre 150 milioni di €. In sintesi, il turismo in Puglia rappresenta il 13-14% del PIL regionale a cui si aggiunge il 3-4% di quello culturale, in totale il 17-18% che stanno portando la regione da una industria pesante a una industria pensante.

Fonte: Regione Puglia