Al via i play off per il Foggia di Zeman. Allo Zaccheria è in scena la Turris

L’attesa è oramai finita. Oggi, 1° maggio, giornata in cui si festeggia la festa dei lavoratori, alle ore 17:30, si affronteranno Foggia e Turris in una gara secca valevole per il passaggio del primo turno dei play off di Serie C. Due squadre che nel campionato appena concluso hanno avuto un andamento piuttosto simile, soprattutto se ci si sofferma sul girone d’andata. Lo dimostrano sia i numeri sia le curve che delineano il trend dei punti realizzati.

Per avere un quadro più completo e veritiero, nell’analisi si è tenuto conto anche degli incontri disputati contro il Catania. Il Foggia – come noto – li ha vinti entrambi, mentre la Turris ha perso il match in casa e fatto punteggio pieno in trasferta. Sul campo Foggia e Turris hanno realizzato in totale rispettivamente 60 e 55 punti. Al netto delle sfide disputate contro gli etnei lo scarto fra Foggia e Turris si assottiglia di 3 lunghezze: nella classifica del girone C di Lega Pro il Foggia ha infatti chiuso a 54 (-6 punti), mentre la Turris a 52 (-3 punti).

Ritornando al grafico, in cui le gare sono state volutamente inserite in ordine cronologico (per via del Covid i Corallini hanno dovuto recuperare alcuni incontri nell’ultima parte del torneo mescolando quindi le carte in tavola), è evidente come le due squadre si siano sostanzialmente equivalse soprattutto nella prima parte del campionato, chiuso dal Foggia con 32 punti e dalla Turris con 33. Al ritorno – va riconosciuto – i Satanelli hanno fatto decisamente meglio realizzando 28 punti in totale contro una Turris che, invece, ne ha fatti appena 22, sufficienti per staccare uno degli ultimi tagliandi per i play off.

Entrambe le compagini hanno avuto momenti di défaillance durante il percorso, concentrati nel girone di ritorno: il Foggia nel periodo intercorrente tra la ripresa del campionato dopo lo “stop Covid” (gara persa in casa per 1-3 contro il Latina) e metà febbraio, prima di vincere 4-1 sul Palermo; la Turris sia nelle prime tre settimane di febbraio in cui ha collezionato 5 sconfitte consecutive (record per lei) per poi riprendersi proprio contro il Foggia (3-1 in casa il 22 febbraio scorso), sia a fine marzo in cui le disfatte una dietro all’altra sono state 4.

Ma come fa una squadra con tante sconfitte ad essere lì in alto insieme al Foggia? Per rispondere basta confrontare gli esiti delle gare disputate dalle due squadre:

Considerando anche gli incontri con il Catania, il Foggia ha collezionato in totale 15 vittorie (2 in meno rispetto alla Turris). La differenza tra le due compagini sta piuttosto nei tanti pareggi dei rossoneri (15 contro 4) – una novità per le squadre di Zeman – e nel numero più contenuto di sconfitte (8 contro 17). Ed è qui forse la caratteristica principale della Turris: una squadra che o vince alla grande o perde malamente, atteggiamento tipico di chi vuole giocarsi la partita dall’inizio alla fine sapendo di poter esprimere un bel calcio. Una squadra che, se in palla, ha il carattere e la forza per conquistare l’intera posta in palio. Entrando nel dettaglio dei risultati fatti dal Foggia in casa (11) rispetto a quelli realizzati dalla Turris in trasferta (7) ci sarebbe quasi da stare tranquilli, se non fosse per il fatto che delle tre sconfitte rimediate allo Zaccheria una si deve proprio alla temibile squadra di Caneo.

Si era alla terza giornata di campionato (11 settembre 2021) quando i rossoneri persero per 2-0, mostrando forse per la prima volta di soffrire il modulo 3-4-3 e quindi la presenza di un avversario in più a centrocampo. A dire il vero, in quella gara il Foggia non giocò nemmeno poi tanto male; la colpa fu quella di non riuscire a concretizzare le diverse azioni da rete, a differenza di quel che fece la Turris, più cinica e decisa, e capace di sfruttare al meglio le due occasioni capitatele.

Ma qualcuno direbbe che quello era un altro Foggia, che l’attacco non aveva ancora compreso i dettami di mister Zeman, che gli uomini messi in difesa erano ancora lenti ed impacciati. E non gli si potrebbe dare torto… Ma allora perché un Foggia sostanzialmente diverso dal primo è riuscito a fare gli stessi errori (a tratti anche peggiori) nella gara di ritorno a Torre del Greco? Era il 22 febbraio quando il Foggia veniva da due vittorie consecutive mentre la Turris da cinque sconfitte di fila e in quella occasione i ragazzi di Zeman furono persino capaci di “far rinascere dalle proprie ceneri” mister Caneo, il tridente d’attacco corallino e una società interamente contestata. Un Foggia troppo sbilanciato in avanti, poco concentrato, convinto com’era che avrebbe fatto un sol boccone degli avversari.

Insomma, i precedenti dicono che quest’anno contro la Turris i rossoneri non hanno raggranellato nemmeno un punticino e che forse è arrivato il momento di rifarsi. Basterà adottare gli accorgimenti giusti abbassando la linea difensiva e consentendo al portiere (quasi sicuramente Dalmasso) di assumere una posizione non troppo distante dai pali. La spinta dei terzini è imprescindibile, ma dovranno essere altrettanto accorti in copertura evitando di trasformarsi in attaccanti puri, come spesso accaduto nella gara di Torre del Greco.

Si auspica che ci sia il tridente offensivo del Foggia al gran completo, con il rientro di Ferrante ad affiancare Curcio e Merola, per quanto Di Grazia, dopo il lungo infortunio, possa rappresentare un jolly importante, viste le sue due ultime prestazioni in campo. Un trio delle meraviglie – potremmo definirlo così -, capace di segnare complessivamente 39 goal in campionato (comprese le partite con il Catania) e di andare in doppia cifra con ciascuna delle tre punte.

Di contro, un altro bel tridente quello della Turris, composto da Leonetti, Giannone e Santaniello, anch’esso capace di andare a rete per 38 volte, di cui quattro proprio contro il Foggia.

Che gara sarà? I campani oggi raggiungono un traguardo storico: la prima volta ai play off. Il loro motto è “Da qui vogliamo ricominciare, non finire”. Arrivano allo Zaccheria reduci da tre vittorie consecutive, ma capaci una sola volta in questo campionato di farne quattro di fila (era novembre). Galvanizzati per aver battuto i ragazzi di Zeman già due volte e vogliosi di calare il tris. Squadra ritrovata dal punto di vista fisico e mentale con qualche problemino di formazione: assenti Franco e Zampa per squalifica, Sbraga non convocato (gli è stato preferito un calciatore della Primavera) e Di Nunzio (uomo leader anche nello spogliatoio) per infortunio. In compenso dovrebbe rientrare Tascone, forse non dal primo minuto in quanto ha cominciato ad allenarsi in squadra solo da giovedì scorso. Assente anche mister Caneo che, causa squalifica per proteste, rimediata contro la Paganese, si guarderà la partita dalla tribuna. In panchina il suo sostituto: mister Lorenzo Salvatori.

Di contro il Foggia che nelle ultime tre gare ha sì raccolto appena 4 punti, ma capace di inanellare, come la Turris, quattro vittorie consecutive e nemmeno tanto tempo fa (era marzo). Il motto dei ragazzi di Zeman, forse oggi più in palla fisicamente degli avversari, è “Non mollare”. Concentrazione dall’inizio alla fine per passare il turno e affrontare presumibilmente l’Avellino in trasferta, per quanto non è detto che Monterosi e Picerno non facciano il colpaccio a Francavilla Fontana e a Monopoli.

Perché per una volta non sfruttare il vantaggio di avere a disposizione due risultati utili su tre? Si potrebbe giocare per un pari, ma come ha detto Zeman ieri in conferenza “giocare per il pareggio non è roba nostra e non è roba nemmeno loro”. Quindi, c’è da attendersi una gara con continui capovolgimenti di fronte tra due squadre che si daranno battaglia dall’inizio alla fine.

Che i play off abbiano inizio, godiamoci lo spettacolo. Oramai ci siamo!