Le pagelle di Vibonese-Foggia. Un pari che non serve a nessuna delle due

Con 53 punti in classifica, in attesa che vengano restituiti anche gli altri due meritatamente conquistati sul campo, il Foggia di Zeman si trova ad affrontare l’ultima della classe, la Vibonese di Nevio Orlandi, che di punti ne ha fatti appena 20.

Se nel Foggia c’è grande entusiasmo e voglia di raggiungere il posto più alto in griglia per giocarsi al meglio i play-off, in terra calabrese tira una brutta aria tanto che squadra e staff tecnico si sono chiusi da giorni nel silenzio più assoluto alla ricerca di quella concentrazione che serve ad affrontare una gara che sa di ultima spiaggia.

Mister Orlandi, arrivato sulla panchina della Vibonese il 14 febbraio scorso per risollevare la piazza da una situazione già critica e fortemente penalizzante, ha parlato spesso di una “classifica bugiarda” in quanto – a sentir lui – i suoi non meriterebbero di stare lì in fondo. Parole che hanno il loro significato e che non vanno sottovalutate se si guarda alle ultime due uscite stagionali: la prima in casa contro la capolista Bari, in cui i calabresi hanno retto per quasi tutto l’incontro prendendo goal solo sul finire del secondo tempo, e la seconda appena sette giorni fa contro la temibile Monterosi fermata sullo 0-0 e capace oggi di andare a fare bottino pieno a Catanzaro.

Prima della gara odierna in quel di Vibo Valentia ci si è limitati ad ufficializzare la lista dei convocati ma per il resto bocche cucite, mentre Zeman nella sua classica conferenza stampa ha dichiarato che la Vibonese non va presa sottogamba. Pensare di vincere facile è l’atteggiamento peggiore che si possa assumere per non raccogliere punti. Bisogna invece proseguire nella scia positiva, che per i suoi dura da sei giornate.

In uno stadio semi vuoto, in cui si contano e si sentono solo i trecento tifosi foggiani accorsi in Calabria a sostenere i propri beniamini, Vibonese e Foggia si trovano ad affrontarsi per la seconda volta quest’anno. Allo Zaccheria finì 5-2 per i rossoneri, segnando di fatto la prima cinquina rifilata in questo campionato dalla banda di Zeman. Oggi il Mister mette in campo la solita formazione, quella delle ultime uscite in cui ha ben figurato. Fuori solo il bomber Alexis Ferrante per un dolore al bicipite femorale procuratosi durante l’allenamento. Confermatissimo in porta il giovane Domingo Dalmasso, centrali di difesa Sciacca e Di Pasquale (il primo andato persino in goal contro il Campobasso) e sulle due fasce Garattoni e Rizzo. Centrocampo di qualità e spessore affidato ancora a Rocca, Petermann (in regia) e Di Paolantonio, mentre rivisto necessariamente l’attacco con Merola, Curcio e Turchetta pronti anche a scambiarsi i ruoli nel corso della gara.

Partita molto tesa già dai primi minuti con la Vibonese assai nervosa e il Foggia piuttosto impreciso. Al 5’ si registra la prima incursione di rilievo per i rossoneri: Merola raccoglie palla sulla fascia destra e la crossa al centro, si avventa Garattoni che spara alto sulla traversa. All’11’ è Petermann che becca in area da rigore Merola, che davanti al portiere la mette fuori.

Ma la Vibonese non ci sta, prova a pressare il Foggia e a ripartire. E su una classica azione di contropiede Zibert si trova davanti a Dalmasso pronto realizzare il goal del vantaggio. Cosa gli abbia fatto il portierino rossonero non si sa. Pare averlo ipnotizzato tanto che Zibert spreca una rete già fatta.

Quasi scottato dal pericolo scampato il Foggia prova ad accelerare e prima al 25’ Di Paolantonio mette fuori su cross dalla destra del solito Garattoni, poi al 28’ Turchetta va in rete dalla sinistra, servito da Petermann, che vince un contrasto ai sedici metri dando quindi palla al suo compagno di squadra.

Passano appena 5 minuti e la Vibonese pareggia i conti con Spina – croce e delizia per i rossoblù – che spesso gioca a fasi alternate. Oggi, evidentemente, doveva proprio dirgli bene…L’azione si sviluppa a centrocampo su un sospetto fuorigioco, con la difesa del Foggia alta e già proiettata a ripartire. L’attaccante calabrese si ritrova solo davanti a Dalmasso e lo infila facilmente facendogli passare la palla sotto le gambe.

Con le squadre nuovamente in parità si chiude la prima frazione di gioco in cui entrambe hanno dato vita ad una partita vivace e a tratti divertente. Diverse le occasioni da rete ma mai pericolose fino in fondo, portieri mai messi a dura prova se non nelle due occasioni in cui poi hanno preso il goal.

Tra un tempo e l’altro cominci a porti i primi quesiti: ma la Vibonese davvero vuole salvarsi? A cosa le serve un misero pareggio? E il Foggia, davvero vuole un posto più alto in griglia? E allora perché nessuna delle due si adopera per fare qualcosa in più?

Inizia il secondo tempo e la musica purtroppo non cambia. Intanto, si assiste al valzer delle sostituzioni, e dall’una e dall’altra parte: lato Foggia entrano prima Martino, Maselli e Garofalo rispettivamente per Garattoni, Petermann e Di Paolantonio, poi Gallo e Vitali per Rocca e Turchetta. Perché sostituire Petermann? Aveva fatto molto bene fino a quel momento e pareva il solo capace di dare un po’ di ordine a centrocampo.

Passano i minuti e si registra l’ammonizione di Sciacca, che va a fare il pari con quella di Di Pasquale del primo tempo. Attenzione, perché il reparto centrale della difesa foggiana di gialli ne becca almeno uno a partita.

Negli ultimi cinque minuti le due squadre forse ricordano l’obiettivo per cui sono scese in campo e iniziano a darsi battaglia come ci si sarebbe attesi dal primo minuto. Al 93’ Vitali – che qualcuno mi spieghi come abbia fatto – sfiora il palo sinistro della porta avversaria e spreca l’ultima occasione per vincere una partita che onestamente il Foggia non avrebbe meritato di portare a casa.

Giusto il pareggio! Zeman lo aveva detto o predetto. Alla Vibonese bisognava stare attenti. Ma davvero? Stiamo parlando di una squadra praticamente retrocessa in D e un Foggia che avrebbe dovuto farne un sol boccone. L’assenza di Ferrante si è sentita, eccome se si è sentita. Anche quando non segna il bomber impensierisce gli avversari con la sua tecnica e la sua prestanza fisica, regalando spazi ai suoi compagni. Oggi in attacco si era troppo deboli e le sostituzioni volute da Zeman non sono state all’altezza.

Testa alle prossime tre gare, ora. Non si salirà forse in griglia ma ai play-off bisognerà arrivarci con la convinzione giusta e la voglia di continuare a divertirsi e divertirci…

A seguire la pagella della Redazione di Mitico Channel.