La doppietta di Davide Merola contro il Campobasso è stata solo l’ennesima conferma di un concetto fin troppo chiaro: Zdenek Zeman ha avuto ancora ragione. Stupore? Forse per qualcuno, ma non per lui. Metodico, coerente e sicuro delle sue idee. Sdengo è andato contro tutto e tutti anche questa volta. L’esplosione di Merola è figlia della sua perseveranza, ma soprattutto dell’unico vero toccasana di qualsiasi sport: la pazienza.
Una forza trascinante mai venuta meno nei pensieri del tecnico boemo e che ha iniziato ad avere un sensibile effetto anche sul giovane attaccante. Emblematiche sono state le sue parole durante la conferenza stampa del 29 gennaio. “Ho trovato un centravanti che è un Baiano 2. Ora bisogna vedere se riuscirà a fare in partita quello che ha provato in allenamento. Però anche con lui bisogna avere pazienza”.
Profetico come sempre, ma soprattutto attento osservatore della quotidianità rossonera. Un fattore vitale che inevitabilmente ha determinato il lungo percorso di crescita dello stesso Merola. Un giocatore forse ancora lontano dall’immagine più nitida di Ciccio Baiano, ma sicuramente in piena evoluzione come certificato dai suoi numeri: 5 reti nelle ultime 3 partite. Per un totale di 8 nelle 14 giocate nel 2022. Dati emblematici che hanno incominciato a dare sostanza alle vere qualità dell’ex Inter.
Le stesse che Zeman ha costantemente analizzato per tutto il campionato e lo hanno spinto a credere senza riserve nel suo giovane attaccante. Dal gol di inizio stagione con la Paganese (Coppa Italia) alla doppietta di ieri pomeriggio con il Campobasso. Un lasso di tempo in cui Sdengo ha continuato un complesso lavoro tecnico e psicologico. Il tutto tenuto insieme da un collante universale: la fiducia.
Uno stimolo incondizionato che ha lasciato stupito anche lo stesso Merola. “Rientrato dall’infortunio — ha dichiarato il calciatore nel post gara di Pagani — non mi aspettavo di giocare così tanto. Il mister però mi ha dato fiducia tenendomi in campo. Spero di poter continuare a ripagare le sue scelte”.
Una speranza che ad oggi sembra aver assunto i contorni di una solida realtà. Perché Merola è diventato a tutti gli effetti, il trascinatore attuale del Foggia di Zeman. Un giocatore a tutto tondo e in piena evoluzione anche sotto il profilo del gol. Il suo mancino è qualcosa di naturale (la prima gioia col Campobasso è una perfetta sintesi di qualità ed eleganza) ma il lavoro lo ha condotto a reti di vario tipo. Dal destro esibito (ancora) con Raccichini al colpo di testa protagonista nella doppietta al Catania.
Segnali inequivocabili di un calciatore conscio di essere sulla strada giusta: quella tracciata dal suo allenatore. Un percorso ostico, ma che finalmente ha incominciato a mostrare le prime soddisfazioni di stagione. Una sorpresa per il popolo rossonero, ma non per Zeman. Il quale ora confida nel passo in avanti più importante del suo giocatore: quello verso la continuità. Nella speranza che i suoi gol siano ancora decisivi anche in questo sprint finale di campionato.