Secondo match consecutivo allo stadio Pino Zaccheria di Foggia. Oggi i ragazzi di Zeman ospitano i cugini molisani, tanto vicini geograficamente che la gara odierna suona quasi come un derby.
Due squadre in gran spolvero, potremmo dire. Nelle ultime cinque gare giocate il Foggia ha collezionato 11 punti ed è reduce da tre vittorie consecutive, mentre il Campobasso di Mister Cudini di punti ne ha messi da parte 10 (nelle ultime tre gare due vittorie in casa e un pareggio a Catania). Molisani che finora hanno fatto più punti in trasferta che tra le mura amiche (rispettivamente 22 e 18) e che alla vigilia di questo match contro il Foggia hanno promesso di non cambiare mentalità né modulo di gioco (4-3-3, come quello dei satanelli). Anzi, “forse meglio che a questo punto del campionato arrivi proprio il Foggia perché con le squadre di Zeman si gioca a pallone” per dar vita ad una gara scoppiettante ed entusiasmante in cui i calciatori sono liberi di esaltarsi nelle loro giocate.
Queste le premesse, passiamo alla partita. Oggi Zeman schiera la stessa formazione che ha fatto sfracelli (in senso buono, ovviamente) contro il Catania. Secondo portiere Volpe convocato e disponibile, ma tra i pali il Mister preferisce ancora una volta il giovane Domingo Dalmasso. In difesa si rivedono Garattoni e Rizzo sulle due fasce e Sciacca e Di Pasquale in coppia al centro della difesa. Centrocampo affidato nuovamente a Rocca, Di Paolantonio e Petermann e quando gira quest’ultimo, come contro il Catania, gira tutta la squadra. In attacco il solito trio delle meraviglie: Merola e Curcio sulle due fasce e l’ariete Ferrante al centro, capaci di mettere a segno si qui 32 goal in tre e consentendo al Foggia di essere il miglior attacco del girone C di Lega Pro (con 57 reti). Da segnalare che per la gara odierna sono recuperati anche Martino in difesa e Tuzzo in attacco.
Inizia subito bene per il Foggia, che va a segno con Merola già al 3° minuto, bravo ad approfittare di un’ingenuità del difensore rossoblù che, palla al piede, si imbatte nel portiere Raccichini, anche lui intento a liberare l’area. Lo scontro fra i due non fa che favorire l’attaccante foggiano, che in corsa trafigge la rete. Come una settimana fa dopo pochi minuti si è già sull’1-0. Ma diversamente da una settimana fa di fronte non c’è un Catania imbambolato ma un Campobasso vibrante e voglioso di rimettere in sesto le sorti dell’incontro. Il Foggia, dal canto suo, sembra già appagato. Impreciso perde più volte il possesso palla regalandola agli avversari. In almeno un paio di occasioni Dalmasso è bravo nel difendere la sua porta.
Al 13’ si segnala un fallo in area su Liguori, che lamenta il calcio di rigore non concesso dall’arbitro. Ma qualcosa sta maturando e di lì a poco – siamo al 18’ – arriva il pari dei molisani: Liguori, sempre lui, mette al centro una palla insidiosa su cui si avventa di testa Bontà, smarcatissimo in area. Calcia a colpo sicuro con il povero Dalmasso che nulla può in questa circostanza.
Da qui in poi si vede più Campobasso che Foggia. Al 25’ Petermann subisce fallo e si accascia a terra. Poco sportivamente gli avversari continuano a giocare con il pallone che finisce a Tenkorang, che sopraggiunge in area in gran corsa. Il centrocampista è solo davanti a Dalmasso e potrebbe infliggerlo come vuole; al contrario, decide di passare palla a Rossetti che, comunque in fuorigioco, svirgola il pallone mettendolo fuori. Pericolo scampato per i rossoneri, che “non si fanno specie” e continuano a giocare senza la giusta determinazione che una gara del genere richiederebbe.
Le squadre sono oramai spaccate e lunghe e si assiste a continui rovesciamenti di fronte, con il Campobasso che si fa sempre più pericoloso. All’ultimo secondo del primo tempo va in vantaggio con Rossetti, al suo nono goal stagionale, che trova l’angolino sul palo più lontano della porta difesa da Dalmasso. Partono le recriminazioni perché non è la prima volta che, forse per mancanza di concentrazione, si becca goal proprio alla scadere.
Cosa abbia detto Zeman ai suoi nello spogliatoio non è dato sapere. Come si siano guardati fra loro i ragazzi nemmeno. Fatto sta che non si fa in tempo a rientrare in campo che il Foggia pareggia immediatamente i conti: Petermann, più in ombra nel primo tempo ma strepitoso nella ripresa, conquista palla a centrocampo e serve l’accorrente Merola che trafigge il portiere avversario.
Intanto, si ha appena il tempo di registrare le prime due sostituzioni: Garattoni e Rizzo fuori per Nicolao e Martino, che hanno avuto il grande merito di dare maggiore spinta sulla fascia.
Il Foggia del secondo tempo è oggettivamente un altro Foggia. Al 18’, su cross dall’angolo, Curcio colpisce forte di testa e Raccichini non trattiene. Irrompe Sciacca che, con il più classico dei tap-in, segna il 3-2 siglando il nuovo vantaggio per i rossoneri. Il Campobasso tenta di risalire ma nulla può. Da un lato c’è una squadra in palla e ritrovata, dall’altro un’altra che sembra non avere più le gambe per correre e la lucidità per far bene.
Da qui in poi si registra il valzer degli errori di Alexis Ferrante, impreciso, sfortunato e a volte anche egoista come non mai, che oggi deve rassegnarsi a rimanere a secco. Nel frattempo, il Foggia va in rete per altre due volte. Prima con Garofalo all’87’ che, servito splendidamente da Petermann, fa passare la palla sotto le gambe del povero Raccichini chiudendo definitivamente il match, poi con il Capitano che al 95’ sigla il suo 11° centro stagionale, trafiggendo il portiere avversario nell’angolino sinistro. Un tiro imprendibile degno di un vero campione.
Oggi bene tutti tranne forse i tre che sono rimasti nello spogliatoio. Il Campobasso molto bravo nel riuscire a neutralizzarli e quindi molto bene Zeman che ha trovato le giuste contromisure.
Ancora 5 goal e il Foggia si conferma in crescita e con il migliore attacco del campionato. Ma non sarà che questo Davide Merola, oggi migliore in campo, non sia davvero il nuovo Ciccio Baiano? Eppure, qualcuno lo aveva detto e tanti altri non volevano crederci…
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