Omicidio a Foggia: Russo affiancato da killer mentre era in auto. Nella notte eseguiti perquisizioni e arresti

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Roberto Russo, 52 anni, era fermo in auto quando due killer si sono affiancati all’auto che guidava esplodendo i colpi di pistola. Questa la prima ricostruzione degli inquirenti di quanto accaduto ieri sera via Silvio Pellico a Foggia. Russo è stato raggiunto da almeno due proiettili alle tempie, ma alcuni testimoni hanno dichiarato agli inquirenti di aver udito quattro spari.

Ad agire – stando alle prime indagini – potrebbero essere stati almeno . Gli investigatori della Squadra mobile stanno cercando di capire come siano giunti i sicari in via Silvio Pellico: se a bordo di un’autovettura o in sella ad uno scooter.

Russo aveva precedenti per droga e le indagini si stanno concentrando nel mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti. A bordo dell’auto della vittima i poliziotti non hanno trovato né armi né sostanze stupefacenti. Sono stati ascoltati anche parenti e amici della vittima. Tutti avrebbero riferito che Russo era sereno, non aveva manifestato segni di nervosismo o altro. Il nome di Roberto Russo – a quanto è dato sapere – non risulta inserito in alcun clan mafioso foggiano sebbene il fratello maggiore, Giovanni, detto “Giovanni di Foggia”, sia legato al clan capeggiato da Raffaele Tolonese (di cui è cognato), quest’ultimo detenuto dal 2013 e ritenuto al vertice del clan Trisciuoglio-Tolonese, una delle tre batterie foggiane.

Per tutta la notte gli investigatori hanno eseguito una mezza dozzina di stub e perquisizioni a carico di pregiudicati che militano nel mondo della criminalità foggiana.
La Polizia di Stato di Foggia, rende noto in un comunicato, ha infatti eseguito un decreto di fermo a carico di tre soggetti, già noti alle forze dell’ordine, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari sulla base di gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di tentata estorsione, danneggiamento, detenzione e porto di pistola, tutti aggravati dal metodo mafioso.

I fermati di questa notte avrebbero avanzato, nel mese di gennaio 2022, una pretesa estorsiva pari a 2.500 euro nei confronti di un piccolo imprenditore locale, alludendo nella circostanza al fatto che la richiesta di denaro fosse stata effettuata per conto della batteria “Moretti – Lanza – Pellegrino”.

Un quadro gravemente indiziario è stato acquisito anche in relazione al successivo atto intimidatorio ai danni dello stesso imprenditore da parte dei tre indagati, i quali, il 16 febbraio scorso, a seguito del mancato versamento della somma di denaro pretesa, avrebbero esploso diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del box pertinenza dell’abitazione di quest’ultimo. Circostanza, questa, opportunamente riscontrata dal sopralluogo della Polizia, nel corso del quale sono state rinvenute tre armi calibro 7.65 e due bossoli, insieme a altri bossoli inesplosi.

Uno dei destinatari del provvedimento di fermo emesso dalla D.D.A di Bari, sarebbe elemento di spicco della locale criminalità organizzata, appartenente alla batteria mafiosa “Moretti – Lanza – Pellegrino” e già destinatario di una misura cautelare per aver riscosso il provento delle estorsioni a danno dei commercianti ambulanti del mercato cittadino di Foggia per conto della batteria mafiosa di appartenenza, nell’ambito dell’operazione Decima Azione bis.

Il Giudice per le indagini preliminari di Foggia ha convalidato i fermi nei confronti di tutti e tre gli indagati.