Benvenuti a Troia! Le commoventi immagini dei 51 profughi accolti nel comune del foggiano

In queste ore la Puglia sta accogliendo i primi gruppi di profughi in arrivo dall’Ucraina, in corso in tutta la regione attività di screening, assistenza sanitaria e accoglienza in favore di adulti e bambini provenienti da diverse città ucraine.
Per la provincia di Foggia il Centro delle Politiche giovanili del Comune di Troia ha appena accolto un gruppo di 51 profughi partiti dal bunker di Leopoli, in prevalenza donne e bambini, arrivati ieri notte in Provincia di Foggia a bordo di un bus. Ad accogliere i profughi ieri c’erano il Sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, e gli assessori regionali Rosa Barone e Raffaele Piemontese. Presente anche il Governatore Emiliano, “la Puglia è una terra di accoglienza – ha detto – è una terra che sente questo dramma, un’aggressione militare senza precedenti nella storia di Europa, che ci ha sconvolto“. I 51 profughi sono giunti nel Comune di Troia in pullman, fatta eccezione per due uomini anziani, sono soprattutto donne e bambini di età compresa tra 2 e 15 anni. Nella maggior parte dei casi sono famiglie composte da nonne, madri e figli.
Ad accogliere i rifugiati, per la ASL Foggia, c’era il personale del distretto socio sanitario di Troia-Accadia (il direttore, il dirigente delle cure primarie e la coordinatrice dei servizi sociali), oltre a cinque medici dell’USCA di Troia e alla coordinatrice aziendale delle USCA. Tutti i profughi sono stati sottoposti a triage sanitario, tampone e ai primi controlli sanitari. Al termine dei cinque giorni di autosorveglianza previsti dai protocolli, le USCA saranno disponibili per la somministrazione dei vaccini anti COVID-19.
L’arrivo dei profughi in Puglia sta interessando l’intero territorio. Nel rispetto delle linee guida pervenute dal Ministero e trasmesse dal Dipartimento Salute della Regione, le aziende sanitarie pugliesi, con il supporto dei Dipartimenti di Prevenzione e i Distretti socio sanitari, stanno procedendo alle attività sanitarie in favore dei rifugiati e alla verifica delle coperture vaccinali, non solo per l’infezione da Sars Cov 2, ma anche per altre malattie infettive, come da disposizioni nazionali.
Intanto, tutti i presidi ospedalieri delle Asl sono stati preallertati per attivare il PEIMAF, Piano Emergenza Interna per il Maxi Afflusso di Feriti, ovvero un piano operativo obbligatorio per ogni ospedale, secondo le “Linee Guida sulla Pianificazione dell’emergenza intra-ospedaliera a fronte di una maxi emergenza”.


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