Si allarga il divario sull’accessibilità ferroviaria tra Mezzogiorno e resto del Paese. La denuncia del M24A-ET. Incongruenze anche per il Porto alti fondali di Manfredonia.

Il divario nell’accessibilità ferroviaria tra Mezzogiorno e resto del Paese peggiora ulteriormente… Su 36 INTERVENTI previsti in Tabella III 3.3 nel Documento Strategico Mobilità Ferroviaria (DSMF) come emendata dal parere della IX Commissione Trasporti, 9 ricadono nel Mezzogiorno e ben 27 (tra quadruplicamenti e sestuplicamenti, ultimo miglio, ecc.) nel resto del Paese”.

È questa la denuncia del M24A-ET Circolo Tavoliere Monti Dauni di Foggia che in un documento evidenzia alcune incongruenze presenti nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria (DSMF) predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (MIMS).

I provvedimenti previsti dalle Condizioni nel Mezzogiorno sono solo 2, senza risorse finanziarie (un progetto di fattibilità al Sud e un’analisi complessiva per rete ferroviaria in Sardegna) a differenza di tutti gli altri 15 previsti nel resto del Paese (con richieste di consistenti ulteriori finanziamenti e realizzazioni)” precisa il documento.

Ai Provvedimenti previsti nel MIMS si sommano le “Osservazioni” (9 in totale). Di queste 7 riguardano le linee ferroviarie del Meridione, ma “incidono poco o nulla in quanto, hanno valenza più blanda e sono precedute dalle seguenti frasi: “si valuti la possibilità di …” e “sia attribuita attenzione a …”.

Tante sono le contraddizioni e le incongruenze che, seppur segnalate con dovizia di studi e analisi – ad esempio il “Memoria Fast Confsal” – non sono state recepite o lo sono state marginalmente” sottolinea Pasquale Cataneo coordinatore del Circolo. “Di fatto aumenta il divario tra Mezzogiorno e Resto del Paese“.

Tra le incongruenze segnalate alcune riguardano il Porto di Manfredonia e quindi il trasporto intermodale di Capitanata.

“Ci sono contraddizioni su contraddizioni” sottolinea con forza Cataneo. “Il porto di Manfredonia connesso alla IFN (Infrastruttura Ferroviaria Nazionale) nel DSMF risulta invece NON CONNESSO e risulterebbe non integrato alla Rete trans-europea di trasporto (TENT) pur essendo uno dei 58 porti di rilevanza nazionale. L’esclusione del Porto Alti fondali di Manfredonia è ancora più clamorosa essendo comunque previsto lo scalo ASI Incoronata che dovrà fungere da retroporto per lo scalo di Manfredonia che ricordo ha già uno stanziamento previsto di 120 mln di euro. Anche l’elettrificazione della Foggia Manfredonia è sparita dai radar. Invece il porto di Vasto viene collocato nella rete TEN Comprehensive”

Della serie: intenzioni (Osservazioni) per il Mezzogiorno e risorse con lavori nel resto del Paese!” sottolinea il documento del M24A-ET

“Risulta evidente che Governo e IX^ Commissione, con quanto espresso di default nel DSMF e aggiunto nel Parere contribuiscono ad AUMENTARE i DIVARI tra Mezzogiorno/resto del Paese e favoriscono L’ACCESSIBILITÀ FERROVIARIA dove già è più elevata! Il contrario di ciò che afferma, con priorità, l’UE con il Next Generation EU e il Governo italiano con il PNRR: ridurre i divari territoriali…

Nei fatti però il Mezzogiorno risulta essere ancor più distante e meno accessibile sia dal resto del Paese che dall’Unione europea grazie all’ignavia di gran parte dei suoi rappresentanti in Parlamento.

In Italia, per infrastrutture e servizi di mobilità passeggeri e merci, ci sono sempre più 2 PAESI, NON UNO!” conclude il documento.