É emergenza povertà in provincia di Foggia. Due anni di pandemia e l’impennata dei costi delle bollette energetiche, assieme al rialzo dei prezzi di tutti i beni di prima necessità, sta determinando un aumento drammatico delle persone che hanno gravi difficoltà a tirare avanti, a lanciare l’allarme nella giornata internazionale dedicata alle donne, è il Sindacato Pensionati di Cgil che denuncia come “a versare nelle condizioni peggiori siano soprattutto le donne anziane, spesso costrette a sopravvivere con pensioni minime, in molti casi vedove e senza un sostegno familiare”.
Lo stato in cui versa la città
“Foggia è una città abbandonata a se stessa”, denuncia Tina Pizzolo, responsabile del Coordinamento Donne SPI Cgil Foggia. “Strade e marciapiedi dissestati spesso causano cadute rovinose alle anziane costrette a muoversi a piedi. Questa davvero non è una città a misura di donna: intere zone della città sono al buio, senza pubblica illuminazione, e questo non fa che aumentare l’insicurezza e la paura, il timore di subire aggressioni. Sono stati tagliati i fondi ai consultori, sono stati chiusi i centri anziani, è stato chiuso il centro antiviolenza, stessa fine per l’unico asilo nido comunale, con la Commissione Prefettizia che ha deciso di chiudere anche le altre scuole comunali dell’infanzia”, ha ricordato Tina Pizzolo. “É una situazione inaccettabile, che ci ha fatto tornare indietro di 30 anni, cancellando le faticose conquiste conseguite a partire dagli anni ’70 e fino al periodo precedente alla crisi mondiale del primo decennio del 2000”.
Solitudine e povertà
In provincia di Foggia le donne pensionate sono circa 94 mila: quasi il 70% di loro percepisce la pensione minima. Con la pandemia, per moltissime pensionate si è acuita una situazione di estrema solitudine, soprattutto per chi vive nei quartieri più degradati e periferici del capoluogo e delle altre quattro città più grandi: Cerignola, San Severo, Manfredonia e Lucera. Moltissime donne vivono da sole, in vecchi edifici popolari privi di ascensore, una circostanza che impedisce a chi ha problemi fisici di uscire dalle quattro mura. “Povertà, solitudine e problemi di salute sono un mix terribile che determina una vera e propria emergenza sociale”, cosi il dirigente della segreteria provinciale SPI Cgil Trevisonne sintetizza le condizioni allarmanti dell’universo femminile in terra dauna. Temi che saranno al centro di un dibattito in programma nel pomeriggio di oggi, alle 17:00, presso la sede della Camera del Lavoro di Foggia, in via della Repubblica, 68. L’incontro sarà coordinato da Geppe Inserra, presidente AUSER provinciale di Foggia. Interverranno Tina Trivisonne, segretaria provinciale SPI CGIL Foggia; Angela Villani, segretaria generale FILCAMS Cgil Foggia; Margherita Vitulano, segretaria provinciale FP Cgil Foggia; Concetta Talamo, segretaria provinciale FLC Cgil Foggia; Francesca Stella, Link Foggia; Sara Nazzaro, ANPI provinciale di Foggia. Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Carmeno, segretario generale CGIL Foggia.
”Noi del sindacato le ascoltiamo, cerchiamo di aiutarle, naturalmente occupandoci non solo delle donne“, precisa Tina Trevisonne. “Abbiamo portato e stiamo portando le nostre sezioni e i nostri servizi nelle periferie delle città, nei piccoli centri lontani dal capoluogo, ma occorre che le istituzioni e la politica prendano pienamente coscienza di ciò che sta accadendo e che non chiudano la porta al dialogo, al confronto, barricandosi nei palazzi e rinunciando a dare risposte”.
Occorre invertire la rotta
“Occorre riaprire quanto prima il centro antiviolenza”, chiude la segretaria provinciale del Sindacato. “É necessario che l’occasione epocale dei fondi PNRR non vada sprecata. Le donne, gli anziani, i disoccupati e precari, i bambini e, più in generale, le persone svantaggiate di ogni età stanno subendo gli effetti devastanti della mancanza di una rete sociale. C’è chi è costretto a rinunciare alle cure, al sacrosanto diritto a fruire di un sistema socio-sanitario pubblico e per tutti, a causa del doppio-binario che discrimina tra chi può e chi non può pagare. Per chi non ce la fa, le liste d’attesa possono essere infinite”.
L’incontro di oggi sarà anche l’occasione per ricordare la segretaria provinciale Cgil Loredana Olivieri, figura di riferimento del Sindacato, scomparsa il 18 febbraio scorso dopo una lunga malattia. Loredana Olivieri, insegnante e sindacalista, è stata per la Cgil di Capitanata vigorosa, appassionata e tenace portavoce dei bisogni del territorio, nonchè apprezzatissima rappresentante dei diritti dei più deboli.